domenica 20 dicembre 2009

Due video per il CDA della Juventus


Perché ancora i tifosi juventini non hanno ancora capito il “progettò”? Perché si lamentavano del comportamento della loro squadra del cuore prima della partita odierna contro il Catania anche se si trovavano ancora a 6 lunghezze dall’Inter capolista? E se la Juventus è uscita dalla Champions League con troppo anticipo, cosa importa? Un “progettò” ha i suoi tempi: calma sostenitori di calcio. Voi non capite…
E no! Siete voi che non capite! Non capite cos’è la Juventus, che cosa ha rappresentato (e rappresenta) per milioni di tifosi sparsi per il mondo intero.
Domani ci sarà il famoso CDA, l’ennesimo inutile incontro tra persone che col calcio non hanno dimestichezza. Ormai non sappiamo più cosa fare: ce la prendiamo con l’allenatore di turno, con giocatori, poi con i dirigenti, poi... Poi ti mettono di fronte un bilancio sano (perché, quello della Triade non lo era?); ti dicono che c’è stato uno tsunami come Calciopoli, e che riprendersi è stata dura (perché, non eravate pronti ad affrontarlo? Non ne sapevate nulla, voi?).

Ciao Valerio,
ti stavo cercando da parecchi giorni: via mail, via Facebook (faccia da libro, come lo chiamavi tu), via MSN. Cercavo di comunicarti qualche novità che riguardava la mia vita privata e – soprattutto – quella da blogger. Non ce la facevo più: dopo due anni tiratissimi, divisi tra lavoro, affetti e impegni personali, non avevo più tempo da dedicare al mio blog e a Juvenews.net. Avevo (e ho tuttora) bisogno di una pausa. Quando le cose le fai con amore, non ti spaventa nulla: vai avanti come una macchina. A volte, però, la benzina finisce, e al pit-stop “i meccanici” ti guardano sconsolati a braccia aperte. Avevo deciso di fermarmi, di scrivere saltuariamente e di chiederti una pausa. Sapevo che avresti capito: a volte, chi legge, non sempre ha la percezione della fatica che si accumula dietro le quinte. Non era sicuramente il tuo caso. Ti ho inviato alcuni messaggi, per i quali non ho più ricevuto risposte. Poi ho capito il perché.
Dopo la notizia sono andato subito a cercare, nel computer, la cronologia delle nostre chiacchierate notturne su Messenger: le ho salvate in formato word, per poi inviarle a tutti i miei indirizzi di posta. Ora sono sicuro che le potrò conservare per sempre.
Mi vedevi in linea ogni tanto, di sera, e mi scrivevi: “zebra, ci sei?”. Da lì cominciavano interminabili messaggi uno dietro l’altro, con un unico tema: la Juventus. Ci confrontavamo su tutto, ci prendevamo in giro, con ironia. Non appena mi infervoravo su qualcosa, mi “smontavi” subito. Era il tuo stile. Andavo a lavorare, il giorno dopo, con due meloni al posto degli occhi, a stento riuscivo a rimanere sveglio. Durante la giornata sorridevo mentre ripensavo a quello che ci eravamo scritti la sera (notte) precedente.
Quando riesco rileggo quei messaggi. Sapendo com’eri, mi avresti subito contraddetto: “bella faina, che sei. Ora che stai soffrendo, ti vuoi far del male da solo”? Beh, suvvia: non sarò un genio, ma non vedo perché avrei dovuto rinunciare a ricordare gli unici momenti che ho potuto passare accanto a te. Non avendoti mai potuto conoscere di persona, e non avendoti mai potuto dire il mio vero nome: Thomas. Quello con il quale mi firmerò d’ora in poi, nel nuovo blog e qui, nel tuo sito. Non me ne hai dato il tempo, sei andato via prima. A proposito, un avvertimento: quando ci incontreremo, un domani, non provare a venirmi incontro con un sorriso stampato sulle labbra. Sono incazzato come una iena con te: so che non è stata colpa tua, ma non si lasciano così tante persone che ti vogliono bene in questo modo.
Non credevi che fossi io l’autore dei miei articoli, ti piacevano i video storici della Juventus che inserivo alla fine di qualcuno di loro.”Noi siamo la Juventus”: da lì era nata l’idea per uno che creai tempo fa. L’orgoglio di essere juventini, di essere diversi dagli altri. Di avere costruito nel tempo uno stile inimitabile, che anche le scriteriate gestioni attuali non potranno mai cancellare. La consapevolezza inconscia del tifoso che è in noi che un domani quei momenti torneranno, la voglia di parlare del passato senza nostalgia, ma sempre – e solo – con orgoglio. Torneremo quelli di prima. Ne eravamo convinti entrambi, bisogna saper aspettare. Abituati ad avere un Agnelli alle spalle, questo martirio non eravamo pronti ad affrontarlo. Ma siamo (e rimaniamo) tifosi: l’amore non dovrà mai mancare. La rabbia non deve accecarci, ma trasformarsi sempre in “vero tifo”. Continueremo a scrivere: io qui, tu da lassù. Non ti preoccupare, non faremo confronti: tanto vinceresti. L’ho già scritto in passato: per quanto potrò migliorare, rimarrai il migliore. Continuerò a inserire gli articoli presi dal blog saltuariamente, sapendo che tanto ti arrabbierai. Volevi che li mettessi più spesso, ma mi impuntavo per farlo solo quando ero sicuro di avere qualche ora di tempo per seguire i commenti dei lettori, per condividere quello che scrivevo con loro, nel rispetto delle opinioni reciproche. E poi, perdonami, ma il gusto di farti incazzare… Mi vuoi togliere anche quello?
Torno a loro, a quelli che non ti hanno mai abbandonato, e darò – per quello che riuscirò – una mano agli altri redattori del sito. Orgoglioso di fare parte di questa squadra. Seguirò Alessio esattamente come facevo con te (quindi, lo farò arrabbiare…).
Ciao amico mio.

Domani, in quel CDA, spero arrivino le immagini che inserisco in questo articolo: ecco cos’è la Juventus. Non raccontateci “quella dell’uva”: a seconda dell’età, siamo cresciuti con Omar Sivori, con la Juventus italiana del Trap, con Platini, con Roberto Baggio, con Zidane, con quelle di Lippi e via dicendo. Guardate queste immagini. E fatevi da parte. C’è modo e modo di fare contestazioni: io scelgo quella “dei fatti”. Sono una goccia in un oceano, non provocherò nulla, ma almeno ci provo, usando una via alternativa. Noi eravamo questi. E questi vogliamo tornare a essere. Non ci parlate di un nuovo stadio meraviglioso, di bilanci, di accordi commerciali... Già in passato abbiamo trascorso momenti difficili: chi ha qualche annetto, lo sa benissimo. Ma sono stati superati. Noi non vogliamo vivere di ricordi. "Il popolo è sovrano". Appunto…

Basilea, 16 maggio 1984, finale Coppa delle Coppe: Juventus-Porto 2-1.
Un breve aiuto ai lettori che non hanno tempo di vederli in tutta la loro durata
1° video. 01:45, lancio di Platini per Gentile da far vedere a tutte le scuole di calcio; 03:40, goal di Vignola; 06: 33, goal di Sousa; 09:00, goal di Boniek.



2° video: 00:26, parata miracolosa di Tacconi; 02:25, bel contropiede di Paolo Rossi; 05:25, ancora Rossi, stavolta però si mangia un goal incredibile; 08:00 incontro finito, dopo le immagini della partita e premiazione.



Un abbraccio di cuore alla famiglia di Valerio (anche) da parte mia.

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com

5 commenti:

Giuliano ha detto...

Una delle metamorfosi fondamentale del calcio recente è questa: molti, moltissimi calciatori una volta firmato il "contrattone" si mettono quieti e tirano a campare, magari senza volerlo e senza rendersene conto.
Triste ma vero, e umanamente comprensibilissimo: chi di noi rimarrebbe serio e professionale come Maldini e come Del Piero, davanti alla prospettiva di guadagnare due milioni di euro sicuri sicuri per i prossimi cinque anni?
Poi si vede che i giocatori delle squadre meno ricche fanno i partitoni solo con Juve, Milan, Inter: per forza, qui vengono visti anche a Manchester, a Madrid, a Monaco di Baviera...(e, la domenica dopo, si nascondono e magari la loro squadra perde 5-0).

Segue sospiro profondo. A me piaceva, il football...

Thomas ha detto...

Anche a me, Giuliano...
Giuste considerazioni ;-)
Un abbraccio

marco99 ha detto...

letto ora (e commentato) su juvenews..

lo sai che la notizia su valerio mi ha colpito molto e rimpiango di non averlo potuto conoscere come te..
posso solo testimoniare che era un gran direttore, ogni volta che mandavo dei contributi come semplice lettore nella sua email mi ha sempre pubblicato nonostante i miei scritti fossero sempre molto polemici e creassero sempre malumori diffusi..
ma lo sai come sono fatto ;)

un abbraccio e di nuovo ti auguro una buona notte..

Massim. ha detto...

Un post bellissimo. La storia di Valerio integra e completa al meglio la spiegazione della difficile domanda: "cos'è la Juventus?".

Un abbraccio fraterno a Thomas e un commosso ricordo per chi ci ha lasciato con la Juve nel cuore.

Thomas ha detto...

@marco99: grazie, marco ;-)
@massim: grazie! A domani, nella “calda” Torino :-)
Un abbraccio