lunedì 22 aprile 2013

Un passo alla volta...



Questo articolo è di Danny67. Tutti gli altri, li puoi trovare nella sua rubrica Un Bianconero a Roma

Non è stata una gran partita, anzi, piuttosto bruttina direi. L’attesissima sfida tra i bianconeri primi in classifica ed i rossoneri terzi, all’inseguimento del Napoli ma con un occhio alla Fiorentina che ora è molto vicina si è tradotta sul campo in un match molto poco spettacolare, tattico, con le due compagini che sembravano più timorose di perdere che desiderose di conquistare i tre punti. Si, è vero che mentre per la Juventus andavano bene due risultati su tre, per il Milan i tre punti erano forse ancora più importanti, vuoi per una questione di prestigio (viste le polemiche derivanti dalle statistiche stilate da Galliani in settimana) vuoi anche per mantenere inalterato il vantaggio sulla quarta in classifica in difesa dell’ultimo posto disponibile per la Champions. 

Vedere comunque la Juventus non spingere e non pressare alla ricerca spasmodica della vittoria suona un po’ strano per chi è abituato a seguire gli uomini di Conte da quasi due anni a questa parte, anche se, in questa seconda stagione, il gioco della Vecchia Signora sembra essere un po’ cambiato rispetto a quello di qualche mese fa. Il mister Salentino ha escluso nella maniera più assoluta l’ipotesi di una Juve calcolatrice che aspetta l’avversario e che amministra il notevole vantaggio che ha sul Napoli secondo. Lo stesso Conte, d’altro canto ha ammesso che la forte pressione degli attaccanti rossoneri su Barzagli e Bonucci (gli iniziatori della manovra bianconera) ha creato discrete difficoltà all’impostazione del gioco ed ha anche sottolineato il fatto che, quando si arriva al dunque, tra la troppa voglia di chiudere il discorso e quel po’ di pressione che il Napoli, con la sua vittoria in extremis nel pomeriggio, ha messo addosso ai suoi ragazzi, può capitare che ci sia qualche esitazione di troppo. 

Io però ricordo che l’anno scorso, di questi tempi, la Juventus era una macchina inarrestabile che andava a mille in ogni suo singolo elemento e che cercava con fame ed accanimento la vittoria ad ogni costo, senza alcun timore e correndo per novanta minuti. Con questo non voglio assolutamente criticare questi calciatori che stanno veramente facendo cose straordinarie e che stanno rendendo felici tutti noi tifosi, ma voglio solo dire che, probabilmente, un po’ di stanchezza anche loro cominciano a sentirla e non sempre riescono ad essere brillanti, aggressivi e compatti per tutto l’arco della gara. Nessuno può negare che Pirlo è da diverso tempo che si muove poco, sbaglia molti passaggi per lui elementari, spesso non riesce a difendere il pallone, mostrando, insomma, un calo atletico evidente. E ciò che vale per Pirlo vale anche per altri giocatori. La cosa è decisamente normale visti gli impegni che si è dovuti sostenere in tutta la stagione, soprattutto se si pensa che la maggiora parte di questi ragazzi ha disputato gli Europei, poi il campionato, la Coppa Italia, la Champions e le qualificazioni per i mondiali.

Fortunatamente questa squadra ha un gioco che manda a memoria, un’organizzazione difensiva quasi perfetta, una rabbia agonistica che si incarna in uomini come Vidal, Lichtsteiner, Chiellini e Barzagli, tutte qualità che le permettono di riuscire a spuntarla anche quando la serata non è delle migliori, magari con un episodio che decide il match. E così è accaduto ieri sera allo Juventus Stadium. La vittoria è arrivata grazie ad uno spunto di Asamoah che ha creduto fino all’ultimo in una palla che sembrava ormai preda dei difensori milanisti e che è stato “nettamente” atterrato dal portiere Amelia il quale, con la sua uscita ha travolto l’esterno sinistro bianconero, costringendo Banti a fischiare la massima punizione. L’esecuzione del calcio di rigore da parte di Vidal è stata letteralmente perfetta. 

Dopo la rete del vantaggio per almeno 10-15 minuti la Juventus ha finalmente sciorinato il suo gioco, cercando di segnare quella che sarebbe stata la rete della sicurezza, ma senza riuscirvi, anche per la scarsissima vena di Vucinic, stavolta lento, impacciato e svogliato e per la non convincente prova di Marchisio che non ha ripetuto la prestazione di Roma di una settimana fa. Ad ogni modo la tardiva reazione del Milan non ha mai creato grossi pericoli alla porta difesa di Buffon impegnando il portiere bianconero solo con un paio di tiri da fuori area. E’ finita così, con la vittoria (meritata per aver fatto qualcosa di più) dei bianconeri che ora si trovano a quattro punti dalla vittoria finale.

3 commenti:

Giuliano ha detto...

ho visto le immagini del rigore: è identico ai due su Vucinic in Coppa Italia contro la Lazio, quindi non dovevano darlo
:-)

Thomas ha detto...

Quella di ieri sera è stata una Juventus "calcolatrice": efficace, bruttina, pratica nel prendersi i tre punti rischiando poco o nulla.
Siamo alla fine, Danny.
Concediamoglielo ;-)

Un abbraccio!

Danny67 ha detto...

@Giuliano
Si hai ragione..non dovevano darlo!!
;-)

@Thomas
Fratello certo che glielo concedo.
;-)