Sembra ieri, eppure è
passato esattamente un anno dal momento in cui Antonio Conte
festeggiava il secondo scudetto consecutivo alla guida della Juventus
esprimendo la propria gioia attraverso queste parole: “Io sto
benissimo qui, sono nel posto che ho sempre sperato di stare sin
dall'avvio della mia carriera da tecnico. Era il mio sogno tornare
qui e vincere, sono nel posto giusto e lo penso. E' chiaro che dopo
due stagioni straordinarie, dove abbiamo bruciato le tappe che
prevedevano un progetto triennale per tornare a vincere, è chiaro
che l'asticella si alza. Siamo consci delle difficoltà economiche
italiane, è giusto parlare con la società in modo sereno di quanto
fare”. La particolarità di quel messaggio, diretto alla società
bianconera ed ai suoi tifosi, è racchiusa nella sua attualità a
distanza di trecentosessantacinque giorni.
L'asticella di cui
parlava Conte si è alzata, e si alzerà ancora. Una volta riaperta
la bacheca, Madama ha riscoperto
il gusto di riempirla di trofei. Tre scudetti consecutivi non sono
uno scherzo e certificano in maniera netta, inequivocabile, il
ritorno a tutti gli effetti della Vecchia Signora nel ruolo di club
ammazza campionati. Dagli ottantaquattro punti accumulati nella prima
stagione Contiana, nella seconda il gruppo juventino è riuscito ad
arrivare a quota ottantasette.
Adesso,
con ancora tre gare da disputare, la prospettiva è quella di
raggiungere la stratosferica cifra di cento punti. Partendo dagli
attuali novantatré, che comunque non sono pochi. Il tricolore
juventino, e tutti i record che questa stagione si porterà dietro, è
frutto anche della fortissima concorrenza della Roma, autentica
rivelazione della serie A.
Per
Madama non ci sarà un altro 5 maggio decisivo per le sorti dello
scudetto, visto che l'improvvisa (e sonora) sconfitta patita dai
giallorossi a Catania l'ha buttata giù dal divano, dove stava
tranquillamente aspettando di poter affrontare l'Atalanta, per
consentirle di correre a festeggiare con un giorno d'anticipo la
matematica conquista del tricolore. Chiusa anche questa stagione
bisognerà capire sino a quale punto andrà alzata l'asticella e
quali saranno, realisticamente, i prossimi obiettivi che la Vecchia
Signora dovrà cercare di raggiungere.
Un
episodio, tra i tanti, può raccontare meglio di altri il percorso
compiuto dalla Juventus in questi ultimi tre anni. Risale al 25
settembre 2011, all'alba del primo scudetto juventino della nuova era
Contiana. Il tecnico bianconero aveva risposto a muso duro a qualche
giornalista dopo che la sua squadra aveva conseguito un secondo
pareggio consecutivo in campionato: “Se pensate che la Juve, dopo
due settimi posti, torni a lottare subito per lo scudetto... ripeto:
abbiamo tanta strada da percorrere per tornare a essere competitivi.
Non è che in estate abbiamo preso Walcott, Nani o Tevez, gente che
in Italia nessuno si può permettere, ma giocatori giovani e di
prospettiva”. Al termine di quella stagione la Juventus arrivò
prima da imbattuta, dopo altre due avrebbe comprato Tevez e adesso
sembra in dirittura d'arrivo pure l'acquisto del portoghese Nani.
Come
direbbe Garcia, la
chiesa è stata rimessa al centro del villaggio. Ancora una
curiosità: quel pareggio esterno la Juventus lo ottenne a Catania,
nello stesso campo dal quale oggi le è arrivata la notizia della
sconfitta della Roma. E' proprio vero, dopo il terremoto provocato da
Calciopoli almeno in Italia tutto sembra essere tornato al proprio
posto. Adesso è arrivato il momento di pensare all'Europa...
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8 commenti:
Sto godendo come un riccio, ma godo sempre nel modo in cui godiamo noi Juventini, con grande soddisfazione ma anche con sobrietà e non perchè la gioia non sia grande, ma perchè qui sta la differenza tra la Juve e tutti gli altri. Questo è il posto che ci compete!!! punto!!
Amici di nessuno, contro tutto e contro tutti, in barba a tutti coloro che ci odiano siamo ancora Campioni d'Italia!!
Fino Alla Fine Forza Juventus!!!
Grande gioia, ma sempre sobria. Siamo tornati alle sane vecchie abitudini: vinciamo e dimentichiamo tutto il resto.
Ora pensiamo all'Europa, ma senza lasciare da parte il campionato...
Un abbraccio a entrambi
premesso che per me sono 35
:-)
(i due di Ancelotti, più quello del 2006-2007, primi noi e secondo il Napoli! come l'anno scorso) suggerirei a chi ha tempo e voglia di telefonare con costanza a tutte le trasmissioni tv locali, e chiedere con garbo se sia opportuno mettere le tre stelle sulla maglia. E poi godersi le facce...
Adesso fanno tutti le battute sulle coppe europee, ma senza di noi non ci sarebbe nemmeno la possibilità di mettere insieme i 23 per i Mondiali, di cosa parlano?
Siamo sempre i più grandi, e questi tre scudetti di fila sono la risposta più chiara e più semplice a chi ha dubbi sul conto degli scudetti.
Concludo: non accetto i paragoni con i 97 punti di Mancini, quello era un campionato senza di noi, senza il Napoli, senza il Genoa, senza il Torino, con la Fiorentina convalescente e il Milan penalizzato, Roma e Lazio tecnicamente fallite in senso finanziario, eccetera eccetera.
Per il resto, speriamo che stasera sia una festa, come sempre.
(a proposito, come mai nessuno ieri è andato a Sassuolo, a Bologna, a Verona dal Chievo, a chiedere lumi sulla regolarità del campionato?)
Innanzitutto vorrei condividere con voi tutti questo ennesimo successo. Pertanto congratulazioni che allo stesso tempo sono autocongratulazioni!
Il tema della terza stella lanciato da Giuliano m'incuriosisce e pertanto mi accodo alla sua richiesta.
Preciso che essendo un tantino orgoglioso, rientro tra quelli che trova profondamente ingiusto appiccicare proprio adesso la terza stella. Pertanto proseguirei con nuove divise intonse da stelle, ma solo riportanti lo scudo. Poi l'anno prossimo se ne parla. Del resto, rimane sempre il fatto che il padre (Umberto) ha inventato la stella, ed il figlio (Andrea) per ovvi motivi la rimuovesse.
Soprattutto e concludo, dopo aver sentito tg rai delle 13.30 dove il giornalista di cui non ho preso nominativo, ha affermato che "adesso sì che è giusto mettere la tanto agognata terza stella per il 30° scudetto.
Un caro saluto a tutti ed un grande HURRAAA!
Antonio
Giusto per dire di aver appena letto dichiarazioni Andrea Agnelli. Metteremo terza stella quando altri arriveranno a due.
Approvo Presidente. Dunque adesso niente stelle. Siamo o non siamo la Juve di stirpe nobile. Debolucci in Europa? Pazienza.
Sono felice di poter condividere con voi questo momento.
Lo sono ancor di più pensando che non è la prima volta che accade...
;-)
Grazie a tutti.
Una nota soltanto: se Conte è ambizioso, io lo sono... di più.
L'Italia non mi basta, anche se spero di continuare a portare a casa uno scudetto dietro l'altro.
A presto.
Un abbraccio!
Per l'europa siamo indietro caro Thomas.
Stiamo recuperando, ma ancora indietro. Lo dimostrano sia i nostri risultati, ma anche quelli delle altre italiane. Sarò vittima di farsopoli, ma il mostro che hanno creato nel 2006 lo stiamo pagando adesso. E' difficile raggiungere livelli ricostruendo senza tanta pecunia da spendere.
Io mi vedo come il Lione in Francia anni fa. Supersquadra in patria, al massimo in semifinale in Champions, in un campionato "poco allenante". Però speriamo nel rovescio della medaglia: ve lo ricordate il Bayern del 2008? C'era già Ribery e c'era Toni. Era una squadra già forte, in ricostruzione dopo anno sabbatico fuori dalle competizioni europee, ma venne eliminato in semifinale di euroleague. Bhè, speriamo di imboccare quella strada, anche se fare di nuovo un filotto di finale perse ruga tanto per noi che con l'Europa non abbiamo storicamente tanto feeling.
un'altra cosa che nessuno ha fatto notare: oggi si celebra Carletto Ancelotti, e con ragione; ma Ancelotti con la Juve in Europa fece delle gran brutte figure, e fu questo a causargli l'esonero. In campionato Ancelotti era andato molto bene, anche con del Piero alle prese con un grave infortunio, in Europa no (il Celta Vigo...)
Questa è una cosa che mi fa ben sperare, serve anche esperienza.
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