“Quel
portiere ha stregato gli avversari”. A volte capita di ascoltare o
leggere una simile espressione, comunemente usata nel mondo
calcistico. Si tratta indubbiamente di un semplice modo di dire che,
però, in una specifica occasione è stato comunque molto vicino a
rispecchiare la realtà dei fatti.
Accadde
il 7 febbraio 2002 a Bamako, allo “Stade du 26 Mars”, prima del
fischio d'inizio della semifinale della Coppa d'Africa. Le due
contendenti erano il Mali, padrone di casa nonché paese ospitante
della manifestazione, e il Camerun. In ballo c'era l'opportunità
disputare la finalissima del torneo, già raggiunta dal Senegal.
Thomas
N'Kono, leggendario portiere della nazionale camerunense del vecchio
secolo e membro dello staff, passeggiando dentro il prato verde dello
stadio aveva lasciato volutamente cadere un oggetto sul campo. Un
amuleto portatore di malocchio. Apriti cielo: mentre gli spettatori
stavano riempiendo l'impianto, un gruppo di poliziotti si gettò
immediatamente sul malcapitato, mettendogli le manette e
allontanandolo dal terreno di gioco. Si era trattato di un arresto
divenuto immediatamente mediatico, col l'ex campione che urlava la
propria rabbia davanti alle telecamere.
Rilasciato
dopo pochi minuti, anche successivamente alla protesta del tecnico
Winfried Schäfer (che aveva minacciato il ritiro della propria
squadra), poté assistere alla vittoria dei suoi connazionali per
3-0. Seguirono le scuse ufficiali di Alpha Oumar Konaré, il
presidente della Repubblica del Mali che, tuttavia, non placarono
l'ira di N'Kono: “Sono
molto arrabbiato, questi episodi danneggiano gravemente l’immagine
dell’Africa. Riuscite a immaginare Michel Platini, in campo con la
nazionale francese prima di una partita in Spagna, che riceve lo
stesso trattamento? No, perché è impossibile”.
Polemiche
a parte, il Camerun era riuscito ad aggiudicarsi la manifestazioni
sconfiggendo il Senegal. Vinse solamente dopo aver superato con
successo la lotteria dei calci di rigore. Una curiosità: la gara era
stata disputata in quello stesso stadio dove si era verificato –
qualche giorno prima – l'episodio appena raccontato. Sì, è vero,
la stregoneria non c'entra nulla. Però, intanto...
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2 commenti:
non credo ai sortilegi, ma come ti dicevo tempo fa ci sono certe partite, soprattutto finali e semifinali, che mi fanno pensare al consesso degli dèi nell'Iliade e nell'Odissea... Alcuni risultati sono inspiegabili (la Juve ha molti di questi "non vincerai" nel suo passato), l'ultima vittima è l'Atletico Madrid della settimana scorsa. Direi che invece l'Inter e il Milan hanno avuto molti aiuti e aiutini, non solo dall'Olimpo ma anche rasoterra
:-)
e per l'Inter anche via cavo, o via etere
Forse anche il Milan via etere...
;-)
Un abbraccio, Giuliano!
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