giovedì 11 febbraio 2010

Lettera ad una signora senza memoria






LETTERA APERTA A ROBERTO BETTEGA
Per istituzione Sala della Memoria Heysel

Lettera ad una signora senza memoria



Carissimo Roberto,
mi permetto di darti del tu, perchè un bambino non teme mai dai suoi sogni. Forse tu non lo immagini, ma io volavo proprio quando le tue braccia si elevavano al cielo e principe delle aree svettavi regale in quelle immagini senza colore. Eri maestro e carezza di parole mai banali, dal sorriso appuntito e con quel fendente di lama vincente in campo, da imitare. E' in virtù di questo intimo legame che oggi busso temerario al portone del tuo maniero, perchè sei rimasto l'ultimo templare di una fede, così nobile e antica ed a molti ieri come oggi invisa.
La bandiera arrotolata, il cuore in tumulto, una gioia a metà fra l'orgoglio e l'orrore nel mio passo spedito verso casa. Vent'anni sono troppo pochi per capire che la vita di un uomo vale più dell'esultanza di mille altri. Una macchina strombazzava invereconda, qualcuno che esultava nell'abitacolo, io alzo il pugno rabbiosamente in alto in segno di vittoria, poi mi gela da dentro una brezza di vergogna che ho seppellito in terra sconsacrata per cinque lustri nella coscienza. Ci sono vittorie e sconfitte nella vita, ma ciò che t'insegna i passi di danza del respiro del mondo è la verità che giace nel fondo delle cose. Per questa ragione è nato il mio sito in memoria dei caduti di Bruxelles, www.saladellamemoriaheysel.it, il 22 febbraio dell'anno scorso.
L'Heysel è una pagina di storia che qualcuno infantilmente ha stralciato nel grande libro della Juventus e che non riceve più ospitalità neanche sul suo sito ufficiale. Aleggia ancora imbrattata dal sangue di innocenti peregrinando in quella sala dei trofei come un fantasma ed intimando al metallo anonimo della vanagloria posato sulla fredda bacheca di costituirsi responsabilmente ai vincoli della memoria. Basterebbe un lembo di stoffa bianca e nera a marchiarla, affinchè quella coppa si trasformi da calice amaro in un venerabile Graal di juventinità.

Nell'archivio polveroso dell'oblio, come sacchi di patate, abbandonati sono ancorà là, in un angolo, i bozzoli inermi di quei 39 angeli. Se avrai la bontà di scendervi assieme a noi, scoprirai il sollievo di un brivido precoce di giustizia e la calorosa vampa della memoria che non giudica, ma unisce in un solo abbraccio le vittime ai carnefici e chi l'ha messa al bando in tutti questi anni, confinandola fino a lì.
Carissimo Roberto, l'onore è una scuola che ti annovera fra i suoi luminari emeriti, riscendiamo insieme in quello scantinato da chi impose al circo di non fermarsi, immolando l'inciampo nel vuoto di acrobati e funamboli alla ragione di stato. Non fummo colpevoli noi di generare quella infame mattanza, ma gaudenti di banchettare all'effimero trionfo, come fosse Pasqua sul golgota, quando avremmo dovuto soltanto piangere. Voltati, siamo in tanti, abbiamo pochi fiammiferi per illuminare un ricordo, ma siamo venuti fino a te per chiederti una sala della memoria dove riscrivere definitivamente la medesima storia abbagliandola di fiaccole eterne, un luogo perenne dove sussurrare una preghiera, posare un fiore, imparare da un silenzio più grande. Un museo multimediale che trasmetta un messaggio autorevole contro la violenza, nel nuovo stadio della Juventus, ma anche un simbolo che non faccia alcuna distinzione fra le bandiere.
Carissimo Roberto, ho già scritto agli ultimi due presidenti, che hanno pensato fosse più in stile non rispondermi, ma è la prima e l'ultima volta che scrivo veramente alla Juventus, perchè tu ne sei l'ultimo baluardo. Tu che per l'amata sovrana non hai disdegnato le lacrime, che ne conosci tutte le anse del cuore e ne sei amante fedele, riportale a casa quei figli dispersi nel Belgio, ricordarle uno ad uno i loro nomi, prima che calino altri venticinque sipari di tenebra. Noi tifosi non abbiamo mai dimenticato. Confidalo da parte nostra all'orecchio della divina signora, c'è sempre tempo per l'amore.
6/2/2010
Con affetto.
Domenico Laudadio

Tratto da: http://www.magazinebianconero.com/mb-articoli/camera-con-vista.html

Nota del proprietario del blog:
Già da qualche giorno girava in rete questa “Lettera ad una signora senza memoria”, di Domenico Laudadio. Forum, blog e siti la riportavano.
Non si tratta della prima scritta dall’autore alla società: ad oggi, silenzio assoluto.
Vuoto totale. A pensarci bene, (purtroppo) non sorprende.

Da Roberto Bettega, cuore e anima bianconera da più di un quarto di secolo, ora ci aspettiamo tutti almeno una risposta.
Non è facile spiegare cosa rappresenti quanto accaduto nel lontano 1985 all’Heysel per i tifosi juventini (ma non solo): è un dolore che non se ne andrà mai.

Invito chi possiede un blog, un sito o amministra un forum, e che ancora non ha inserito questa lettera, a farlo.
Non è necessario che sia tifoso della Juventus: basta abbia un cuore.

14 commenti:

JUVE 90 ha detto...

Bellissima iniziativa, era stata postata anche su Juvenews. SE Bettaga non dovesse rispondere perderebbe un po' di affetto da parte di noi tifosi.
Solo per un caso mio padre quel giorno non si trovò il curva Z. Aveva il biglietto per quel settore ma arrivato allo stadio i carabinieri mandarono lui e suoi amici nella curva opposta perchè lì non c'erano più posti. Li avevano occupati tutti gli inglesi senza biglietto. Ricorda ancora di come le strade per arrivare all'heysel fossero quasi interamente ricoperte di cocci di bottiglie. Mia nonna, che stava vedendo la televisione, la dovettero ricoverare per un principio di infarto. Da quel giorno non ha più messo piede in uno stadio (prima ci andava quasi sempre, era stato anche ad Atene per Amburgo-Juve) fino al 1999 quando "lo costrinsi" al portarmi al San Nicola a vedere Bari-Juve.

IoJuventino ha detto...

Non la conoscevo e mi accodo a @juve90!

marco99 ha detto...

L'iniziativa è sicuramente lodevole e meritevole, anche se fatta nel momento peggiore dei nostri colori visto che abbiamo una propietà assente e una dirigenza nefasta (salvando roberto, ovviamente).

Il Duca ha detto...

Non conoscevo questa iniziativa.

In tutta sincerità mi sono commosso nel leggere parole così ricche di umanità e scritte - a quanto pare - veramente con il cuore.

Il fatto che la dirigenza juventina non abbia neppure ritenuto il caso di rispondere a questa lettera rappresenta un'ennesima caduta di stile.

Ma,fatto ancor più grave, un'offesa alla memoria di chi ha perduto la vita accomunato da una grande passione sportiva, ed anche nei confronti di chi è rimasto a ricordare.

Onore,quindi, a chi ha perduto la vita all'Heysel.

Mentre nei confronti dei responsabili di questo ingiustificato silenzio, solo una parola:

VERGOGNA !

squeeze ha detto...

Quest'anno ci sono pure passato, allo stadio Re Baldovino, ma non sono riuscito a vedere la targa. Sarebbe proprio il minimo, far qualcosa per loro.

Thomas ha detto...

@JUVE 90: il tuo racconto mi ha colpito. Moltissimo.
Capisco il pensiero di tuo padre. Salutalo da parte mia
@ Io Juventino: grazie!
@marco99: infatti…
@Il Duca: seguo da tempo l’operato di Domenico, l’autore di questa lettera.
E’ il frutto di chi crede veramente in quello che fa.
E lo fa col cuore
Grazie per il bellissimo commento
@squeeze: dovessi mai andare da quelle parti, cercherei di vederla anch’io quella targa. Grazie

Un abbraccio a tutti!

Bianco Su Nero ha detto...

grazie dei complimenti, caro thomas..

secondo me questa lettera purtroppo non troverà una risposta.. ormai anche Bettega ha preso il morbo della nuova dirigenza e questa è un'altra juve a tutti gli effetti..

Giuliano ha detto...

Erano tutti tifosi normali, non ultras o hooligans. E' questa la cosa che fa più male, perché di reazioni "strane" e di battute odiose mi è toccato sentirne molte (e dopo diventa duro continuare ad avere un rapporto di stima con amici e colleghi: se non si capiscono certe cose, se si fanno certe battute quando hai 30-35 anni...).
Ricordo una ricostruzione del fatto che diceva più o meno così: se ci fossero stati gli ultras della Juve, i tifosi "cattivi", probabilmente sarebbe finito tutto in una scazzottata. Invece gli hooligans del Liverpool fecero una vera e propria carica militare su persone quiete, che erano lì solo per vedere la partita.
Mah, forse è meglio non tirare fuori certi ricordi, certe battute mi fanno male ancora oggi. Avrei potuto esserci anch'io, lì in mezzo...

Giuliano ha detto...

E, in ogni caso, il silenzio della dirigenza Juve sulle questioni importanti è ormai da considerarsi un classico, un dato acquisito.
Mai una parola decisa, sulle questioni importanti, né da Moggi né da Blanc...

Anonimo ha detto...

Bellissima iniziativa!!

MauryTBN ha detto...

Bella iniziativa! Con questa dirigenza c'è però il rischio che sia come buttare le perle ai porci..Sarebbe carino anche solo battezzare un settore del nuovo stadio in onore delle vittime di quella serata. Non è molto, ma sarebbe comunque un modo di tenerne vivo il ricordo anche in futuro...Anche perchè è un ricordo che dovrebbe essere una lezione per tutti; basta vedere le scene di domenica scorsa a Udine...

Thomas ha detto...

@Bianco Su Nero: complimenti meritati.
Un altro passo, e la laurea è cosa fatta ;-)
In Bettega continuo a credere.
Come uomo di “transizione”: tra questo scempio e la Juventus.
Vedremo…
@Giuliano: il tuo primo commento mi ha toccato. Bellissimo…
Sul secondo, non posso che essere d’accordo :-(
@yashal: grazie ;-)
@MauryTBN: “Sarebbe carino anche solo battezzare un settore del nuovo stadio in onore delle vittime di quella serata. Non è molto, ma sarebbe comunque un modo di tenerne vivo il ricordo anche in futuro”: BRAVO!!!!!!
Non c’è futuro senza presente. E senza passato.
Il nostro è glorioso, ma è fatto anche di eventi tragici.
Personalmente, non mi accontento di vedere Platini e Rush in mezzo al campo prima di un incontro con il Liverpool in Champions League. A mio modo di vedere la Juventus non ha mai fatto abbastanza per ricordare quello che è accaduto in quella maledetta sera.
Ad oggi, questo è l’unico anello di congiunzione tra le vecchie e la nuova gestione.
Speriamo accada qualcosa.
Un abbraccio a tutti!

Anonimo ha detto...

il fatto e 'che la questione e' spinosa sotto tutti i profili:io sono del parere che la unica cosa che doveva fare la juventus in onore ai morti suoi,e che ormai e' tardi, e ' quella di restituire la coppa dei campioni all'uefa responsabile assieme alle autorita' dello stato belga di quell'eccidio.amen

Thomas ha detto...

Quella finale andava giocata al momento.
Ma ri-giocata poi. A porte chiuse.
Se entrambe le società lo avessero ritenuto possibile. Troppo grande la tragedia.
Tutto il resto passa in secondo piano.
Ti ringrazio per il commento.
Spiace non ringraziarti per nome (hai dimenticato di compilare lo spazio o di firmarti dopo il tuo).
Un caro saluto!