Sabato 31 ottobre 2009: nell’anticipo pomeridiano delle 18.00, aperitivo dell’undicesima giornata dello scorso campionato, la Juventus di Ciro Ferrara incontrò il Napoli di Walter Mazzarri allo stadio "Olimpico" di Torino. Trezeguet e Giovinco portarono in vantaggio i bianconeri; Hamsik diede il via e chiuse una rimonta che stese la Vecchia Signora. L’ingresso dell’argentino Datolo, avvenuto al 13° minuto della seconda frazione di gioco, fu la mossa che permise a partenopei di cambiare il volto alla gara: imperversò sulla fascia sinistra realizzando anche il secondo goal, quello del momentaneo pareggio.
Il giorno immediatamente successivo, il 1° novembre, la Juventus festeggiò il suo compleanno numero 112.
Nei giorni precedenti Milan-Juventus, giocata sabato scorso, Pato, l’attaccante brasiliano prossimo a vestire la maglia rossonera per la centesima volta, pronunciò queste parole: "Sarà una partita speciale. Voglio vincere. Ma ho la certezza che con questa squadra ce la farò".
Le sue aspettative erano comprensibili, considerando anche i risultati del doppio confronto tra il Diavolo e la Vecchia Signora nel campionato precedente: due vittorie per la squadra allenata - all’epoca - da Leonardo, identico risultato sia nel girone di andata che in quello di ritorno (3-0), Ronaldinho mattatore di entrambe le gare con quattro goals equamente distribuiti (due a Torino, altrettanti a Milano).
Il 30 ottobre 2010, a San Siro, Ronaldinho non è sceso in campo. Questa volta, però, ha fatto la sua comparsa la Juventus. E si sono visti i risultati.
Il solo Ibrahimovic è riuscito a mettere il nome nel tabellino dei marcatori per i rossoneri: per Pato - invece - si è trattato di una serata anonima. E se doveva essere "speciale"… Beh, in un certo senso lo è stata: da qui è partita ufficialmente la rincorsa della Vecchia Signora per ritornare ad essere se stessa.
Già in occasione del posticipo serale contro l’Inter (3 ottobre), giocato proprio a Milano, la squadra di Del Neri aveva destato un’ottima impressione. Era ancora presto, però, per festeggiare: a Torino lo si fa solo per le vittorie. Ma c’erano stati segnali confortanti e importanti di un progresso in corso, di un cantiere che sembrava stesse per chiudere i battenti.
E chi, meglio di Del Piero, poteva lasciare un’impronta su un momento così particolare della storia juventina? C’era da superare Boniperti nel computo dei goals segnati con la maglia bianconera in serie A? Meglio aspettare l’occasione giusta, quella da raccontare negli anni a venire ai nipotini che dovranno studiare - prima o poi - la leggenda di una squadra nata in un’officina torinese, e partita da lì per dominare il mondo calcistico.
Da Enrico Canfari ad Andrea Agnelli: 113 anni uniti da un unico filo, riannodato da pochi mesi e mostrato a San Siro con orgoglio. Gobbo.
Perché tanta gioia per una vittoria di campionato, seppur prestigiosa? Per lo spirito che i giocatori che hanno mostrato, per la ritrovata certezza che quella maglia e quel nome riescono ancora a trasmettere una voglia di lottare unica, quella che ha contraddistinto la Juventus dalle altre società in tutti questi anni.
Neanche il tempo di festeggiare, di godere appieno per questo successo, che è già arrivato il momento di pensare al prossimo incontro casalingo con il Salisburgo valido per l’Europa League. Tra ernie, fratture, distorsioni, infiammazioni e risentimenti muscolari, sarà difficile lasciarsi distrarre dall’euforia per la vittoria di Milano: c’è una situazione di emergenza da affrontare, con la stessa voglia di vincere mostrata a San Siro.
Oggi, 1° novembre 2010, la Juventus spegne le sue 113 candeline.
La sensazione? Che si tratti di un compleanno diverso dagli altri. Un po’ come aver perso da quattro anni chi ti dava sensazioni uniche, e averla incontrata per caso per strada. La chiami per nome, come fai da tempo. Stavolta, però, si gira. Vista di profilo, sembra proprio essere Lei.
Tanti auguri, Vecchia Signora. Più passano gli anni, e più sei bella.
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Il giorno immediatamente successivo, il 1° novembre, la Juventus festeggiò il suo compleanno numero 112.
Nei giorni precedenti Milan-Juventus, giocata sabato scorso, Pato, l’attaccante brasiliano prossimo a vestire la maglia rossonera per la centesima volta, pronunciò queste parole: "Sarà una partita speciale. Voglio vincere. Ma ho la certezza che con questa squadra ce la farò".
Le sue aspettative erano comprensibili, considerando anche i risultati del doppio confronto tra il Diavolo e la Vecchia Signora nel campionato precedente: due vittorie per la squadra allenata - all’epoca - da Leonardo, identico risultato sia nel girone di andata che in quello di ritorno (3-0), Ronaldinho mattatore di entrambe le gare con quattro goals equamente distribuiti (due a Torino, altrettanti a Milano).
Il 30 ottobre 2010, a San Siro, Ronaldinho non è sceso in campo. Questa volta, però, ha fatto la sua comparsa la Juventus. E si sono visti i risultati.
Il solo Ibrahimovic è riuscito a mettere il nome nel tabellino dei marcatori per i rossoneri: per Pato - invece - si è trattato di una serata anonima. E se doveva essere "speciale"… Beh, in un certo senso lo è stata: da qui è partita ufficialmente la rincorsa della Vecchia Signora per ritornare ad essere se stessa.
Già in occasione del posticipo serale contro l’Inter (3 ottobre), giocato proprio a Milano, la squadra di Del Neri aveva destato un’ottima impressione. Era ancora presto, però, per festeggiare: a Torino lo si fa solo per le vittorie. Ma c’erano stati segnali confortanti e importanti di un progresso in corso, di un cantiere che sembrava stesse per chiudere i battenti.
E chi, meglio di Del Piero, poteva lasciare un’impronta su un momento così particolare della storia juventina? C’era da superare Boniperti nel computo dei goals segnati con la maglia bianconera in serie A? Meglio aspettare l’occasione giusta, quella da raccontare negli anni a venire ai nipotini che dovranno studiare - prima o poi - la leggenda di una squadra nata in un’officina torinese, e partita da lì per dominare il mondo calcistico.
Da Enrico Canfari ad Andrea Agnelli: 113 anni uniti da un unico filo, riannodato da pochi mesi e mostrato a San Siro con orgoglio. Gobbo.
Perché tanta gioia per una vittoria di campionato, seppur prestigiosa? Per lo spirito che i giocatori che hanno mostrato, per la ritrovata certezza che quella maglia e quel nome riescono ancora a trasmettere una voglia di lottare unica, quella che ha contraddistinto la Juventus dalle altre società in tutti questi anni.
Neanche il tempo di festeggiare, di godere appieno per questo successo, che è già arrivato il momento di pensare al prossimo incontro casalingo con il Salisburgo valido per l’Europa League. Tra ernie, fratture, distorsioni, infiammazioni e risentimenti muscolari, sarà difficile lasciarsi distrarre dall’euforia per la vittoria di Milano: c’è una situazione di emergenza da affrontare, con la stessa voglia di vincere mostrata a San Siro.
Oggi, 1° novembre 2010, la Juventus spegne le sue 113 candeline.
La sensazione? Che si tratti di un compleanno diverso dagli altri. Un po’ come aver perso da quattro anni chi ti dava sensazioni uniche, e averla incontrata per caso per strada. La chiami per nome, come fai da tempo. Stavolta, però, si gira. Vista di profilo, sembra proprio essere Lei.
Tanti auguri, Vecchia Signora. Più passano gli anni, e più sei bella.
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8 commenti:
Buon compleanno Vecchia (giovane) Signora!
roberta
p.s.: buon compleanno Milos
Novembre è un mese particolare. Anche per il sottoscritto.
La Juventus è nata il 1° novembre. Del 1897.
Nello stesso giorno compie gli anni Milos Krasic.
Il Dottore Umberto Agnelli, papà di Andrea, era nato il 1° novembre.
Del Piero il 9.
Michele e Letizia, due degli amici più cari che ho, il 10 e il 25.
Anche il nonno materno era nato a novembre.
Il mio compleanno è il 19 di questo mese.
A pensarci bene: fossi venuto al mondo 18 giorni prima, avrei festeggiato in contemporanea con la Vecchia Signora
;-)
A prestissimo :-)
Un abbraccio
Buon compleanno alla leggendaria Vecchia Signora, che passano gli anni ma resta sempre nel mio cuore.
Alè bianconeri!
E che andremo a "trovare" tra poco, insieme...
;-)
Un abbraccio, Massi.
A presto
una partita come quella di sabato (per le condizioni in cui eravamo) poteva vincerla solo la Juve, quella vera. Questo mi fa nen sperare anche per il futuro.
I complimenti per l'articolo non te li faccio più, se no divento monotono :)
P.S. grazie per aver pubblicizzato il canale you tube di juvenews. Da tre giorni consecutivi è il canale più visitato di tutto you tube Italia e tra i primi 20 al MONDO. Questo canale lo creò Valerio che però potè gestirlo solo per pochissimi mesi.... Faccio i complimenti a chi lo porta avanti ora. E' una persona con cui hai discusso una volta... :)
Grazie Sante ;-)
Ben felice per il canale YouTube: è stato un piacere linkarlo, e sono contento che il lavoro di Valerio venga portato avanti.
Io stesso sto cercando di farlo con alcuni suoi insegnamenti.
E continuando a leggermi alcuni suoi articoli rimasti in rete...
Un abbraccio e a presto!
Finalmente... un compleanno come si deve!
Era l'ora...
;-)
Un abbraccio!!!
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