venerdì 27 maggio 2011

I nuovi arrivi e il fascino della Vecchia Signora


La scorsa estate il primo acquisto della Juventus nuovamente targata Agnelli fu quello di Simone Pepe; a distanza di poco meno di un anno (e dopo una stagione disastrosa alle spalle), Madama è ripartita annunciando di aver trovato l’accordo con Andrea Pirlo. "Quantità" da una parte, "qualità" dall’altra.

L’approdo a Torino di Pepe gettò nello sconforto quei tifosi bianconeri che speravano nell’imminente arrivo di (almeno) un campione in grado di farli sognare ad occhi aperti: c’era ancora tutta una sessione di calciomercato estivo da affrontare, ma erano talmente alte le aspettative riposte nel nuovo corso juventino che la delusione finì col prendere il sopravvento sulla pazienza.

Il Dottor Umberto Agnelli, padre del giovane Andrea, nei suoi anni di presidenza al timone della Vecchia Signora decise di portare sotto la Mole due fuoriclasse del calibro di Omar Sivori e John Charles per invertire una rotta che vedeva Madama incapace di raggiungere lo scudetto da cinque campionati consecutivi.

Tramandata geneticamente la passione per la Juventus al figlio, era opinione di molti che una storia simile potesse venire riscritta usando la stessa traccia, anche a distanza di più di cinquant’anni. Per una Vecchia Signora debole tanto dentro quanto fuori dal campo, invece, il nuovo Presidente bianconero ha deciso di puntare per l’immediato su una trama diversa, anticipata ai sostenitori nell’ormai famosa lettera scritta loro il 18 giugno 2010 e pubblicata sul sito internet del club.

In quelle poche righe definì Giuseppe Marotta "l’acquisto più importante" di Madama, chiese a Del Neri l’arduo "compito di riportare cultura e disciplina sportiva nello spogliatoio" per poi ammettere che "la distanza dai rivali, che si è creata in questi anni, richiede un percorso complesso".

Si iniziò così a parlare di un "cantiere Juve", proprio quando dalle ceneri del vecchio "Delle Alpi" ne era già stato aperto uno per la costruzione della nuova casa bianconera. Senza dimenticare come i disastri compiuti da Jean Claude Blanc (in entrambi i settori, a quanto pare) lasciarono alla nuova gestione una pesante eredità, venne poi scelta la strada dell’evoluzione del parco giocatori (in pratica una "rivoluzione mascherata"), da guardare crescere pazientemente nel tempo sorseggiando ogni tanto un bicchiere "mezzo pieno".

Alla conclusione di un campionato che ha portato la Juventus a stabilizzarsi nuovamente al settimo posto, Simone Pepe è rimasto uno dei pochi a salvarsi dal grigiore generale. Attorno a lui e a qualche altro compagno verrà costruita ora una rosa di ventiquattro calciatori pronta per affrontare gli avversari nella prossima stagione, infortuni compresi.

Il tono delle dichiarazioni che stanno accompagnando le presentazioni dei nuovi arrivi (oltre a Pirlo c’è stata pure quella dello svizzero Ziegler) è diverso da quello ascoltato nel recente passato: adesso trapela una maggiore sicurezza nelle potenzialità in sede di mercato del club. Per verificarne la differenza basta fare un salto indietro nel tempo e fermarsi al 28 agosto 2010, quando Del Neri - nel vedere Quagliarella mostrare contento la sua nuova maglia bianconera numero diciotto accanto a Marotta e davanti ai giornalisti - ammise: "Non si poteva fare più in fretta: il mercato ha i suoi tempi e dirigenti sono stati bravissimi".

Proprio in quei giorni Giampiero Boniperti rilasciò un’intervista a Enrica Speroni, inviata della "Gazzetta dello Sport". Non volle esprimere giudizi sulla nuova Juventus per non interferire con chi stava cercando di ricostruirla, lasciandosi scappare soltanto qualche piccola confessione: "La Juve bisogna vederla in campo, ne parliamo tra sei mesi. Perché l’importante non è solo comprare, ma gestire".
Alla luce dell’andamento negativo dell’ultima stagione, adesso si può affermare come le radici del fallimento bianconero si sono possano trovare in entrambi gli aspetti sopraccitati.

Pirlo, Ziegler, ma non solo: i nomi accostati alla Juventus tornano ad essere quelli di giocatori importanti, attenti al richiamo di Madama e consoni alle ambizioni di un club che deve riprendere a vincere non soltanto con le parole. A quelle si è aggrappato nella giornata di ieri Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli, infastidito dall’inserimento del club torinese nella trattativa (aperta da mesi) con l’Udinese per il passaggio di Inler dai friulani ai partenopei: "La Juve? Ne ha bisogno. Con l’arrivo del nuovo allenatore dovrà cambiare 25 giocatori". Quando si dice il fascino di una Vecchia Signora: pensare che Mazzarri avrebbe fatto carte false pur di scegliersi quei venticinque elementi…

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com


8 commenti:

IoJuventino ha detto...

F I N A L M E N T E eccheccazzo, che grande articolo.

Lucido, VERO, con fonti precise, con un atteggiamento giustamente critico e una sana passione per quella maglia.

Non siamo contenti. Non siamo contenti di Marotta, né di questa Juve. Ma sono le persone che possono riportarla su, posto che Luciano Moggi è fuori dai giochi e Giraudo non si interessa più di calcio bianconero.

Pirlo: chi ben comincia... speriamo veramente sia così. Certo l'esposizione di Marotta è palese. Quei continui richiami alla qualità e alla pazienza (al di là di battute sul centrocampista del Napoli che pare possa arrivare a Torino) io li sento miei, sento di condividerli.

Se tutti, dico tutti, tifosi, giocatori, magazzinieri, dirigenti, riuscissimo a fare un gruppo unito... allora...!

Thomas ha detto...

Ti ringrazio di cuore per le belle parole

Leggo spesso pure io i tuoi pezzi, e – come ti scrissi qui tempo fa – apprezzo la passione genuina per quella maglia e i suoi colori che traspare in ogni parola. Oltre che la qualità degli stessi

Del passato non dimentico nulla, compreso i titoli per i quali stiamo aspettando accada qualcosa di positivo affinchè possano fare marcia indietro e tornare a casa

Del presente non sono contento, ma quando penso a Cobolli Gigli e a Blanc l’umore delle mie giornate migliora

Nel futuro ho fiducia, perché prima o poi torneremo ad essere la Juventus

Attualmente rimango critico, spegnendo ogni entusiasmo che mi trasmette il cuore: mi annebbierebbe la vista.
Concedo la fiducia ogni volta, nella speranza che le delusioni smettano di susseguirsi puntualmente di stagione in stagione

Contrariamente alla quasi totalità degli juventini in rete, ho apprezzato la decisione di Andrea Agnelli di tirare sino in fondo con Del Neri: è un segnale importante, di stile.
La Vecchia Signora, una volta, si comportava così.
Se l’allenatore sbaglia, paga. Cacciarlo subito voleva dire mettere al riparo giocatori e dirigenti da errori di loro competenza. Ora si sa “dove” e “come” intervenire.

Tempo fa, nello spazio commenti di questo blog, dissi che Del Neri non avrebbe fatto una piega nel caso in cui la società fosse stata dell’avviso di mandarlo via: così è stato. Aveva ancora un anno di contratto, è bene ricordarlo.
Ranieri cosa fece, invece?
Ok, si arrabbiò perché Blanc le sparò più grosse di quelle che combinava seduto dietro una scrivania e voleva garantire al suo staff l’importo economico promesso.
Però, perdonatemi, a livello umano preferisco Del Neri.
Entrambi non erano da Juve (purtroppo): ma se ti danno in mano un sogno, come puoi rifiutarlo?

Pazienza dovrebbe arrivare, come scritto e detto da quasi tutti. Tra centrocampo e attacco potrebbero scoppiare due “botti”. Quando li vedrò, sarò più sereno.
Per ora rimango critico.
Nell’attesa, con Pirlo e Inler (nel caso in cui l’accordo si concretizzasse) la Juventus farebbe veramente un bel salto in avanti rispetto al recente passato

Metto le infradito e vado al mare.
Qui a Genova un bel vento di tramontana ha spazzato via le nubi e l’umidità: oggi si può fare un bel bagno
;-)

Un abbraccio e buon week end

IoJuventino ha detto...

Ricambio l'abbraccio, ma devo continuare gli elogi anche per il commento.

Ottima l'intuizione su Agnelli-che-non-caccia-DelNeri. Condivido, l'ho pensata alla stessa minoritaria-maniera!

In genere ho sempre ripetuto che Del Neri ha un grande merito: aver riportato l'ordine, un minimo di dignità di squadra. Che certo non poteva bastare per competere ad altissimi livelli. Ma con Grygera e Traoré, con Motta e Grosso vuoi davvero giocartela con Maicon e Thiago Silva? A livello umano ho pubblicato poi un articolo che voleva riportare i toni della critica nei suoi confronti a un certo livello di educazione. L'uomo Del Neri non è in discussione, il professionista lo è per definizione.

Su Pazienza ho una mia teoria: carta di scambio? O panchinaro in stile Baiocco (ammesso che qualcuno ricorda questo biandino che Lippi volle in rosa)?

Critico sempre, ho un post in naftalina che pubblicherò il giorno 1 agosto 2011. Fino a quel tempo sarò sempre dalla parte di Marotta: ho la presunzione di sapere il contesto in cui si sta muovendo questo Povero Direttore Generale. Occhio: Montezemolo aveva le spalle coperte, Marotta no!

Beato te. Pochi chilometi sotto Genova, dove sto, il tempo è bruttino. Fa freschetto e me ne starò a lavorare a computer per tutto il pomeriggio. Stasera la scelta sarà obbligata. Non so te: ma Barca-ManUTD non me la perdo!

Giuliano ha detto...

La mia impressione è che Marotta sia ottimo in fase di trattative, ma che abbia bisogno di consigli sul piano strettamente tecnico, calcistico. E il più delle volte mi sa che conta di più conoscere il carattere di un calciatore che non le sue doti tecniche...
Per esempio, Pirlo è una persona seria: ma aggiungo che, a questo punto, i giudizi li dò solo da febbraio in avanti. (penso che a farlo saremo in tanti!)

Thomas ha detto...

@IoJuventino: grazie ancora!!!

Accecati da sentimenti diversi, tra i molti sostenitori bianconeri (come noi) con i quali ho avuto il piacere di scambiare opinioni in merito alla nostra Juve mi sono accorto che sono stati pochi quelli che si sono posti una domanda molto semplice: ma se un presidente di una società di calcio, appena insediato, arriva a scrivere una lettera ai tifosi (e al mondo intero) dove assegna al nuovo allenatore il compito di “riportare cultura e disciplina sportiva nello spogliatoio”, cosa cavolo ha visto per sentire l’esigenza di fare una cosa simile?

Negli ultimi tempi alla Juventus ha regnato l’anarchia. O comunque qualcosa di simile.
I disastri che la nuova gestione ha trovato spaziavano a 360 gradi.
Detto questo, non puoi arrivare settimo in classifica (non) giocando in quel modo.

Del Neri, a fine anno, è stato sostenuto da molti giocatori, dai più importanti a quelli che alla causa davano un contributo relativo. Il suo merito principale è stato questo. E’ mancato nel resto, ovviamente: i (non) risultati parlano chiaro. Un primo, piccolissimo (impercettibile, al momento) passo in avanti, in realtà, è stato compiuto. Qui va il merito ad Andrea Agnelli di non averlo esonerato a campionato in corso.

Dal punto di vista tecnico, come scrissi non molto tempo fa in risposta ad un commento, sono pronto a scommettere che la squadra verrà cambiata parecchio (rispetto alle dichiarazioni rese da Marotta). Ma guardando la situazione sotto l’aspetto comportamentale, una base di partenza ora è stata creata.
Camoranesi che sfanculizzava tutti, Zebina che tirava cazzotti, le mattane di Diego, … Ce ne sono di esempi di mala gestione da citare, in merito a quanto accaduto nel recente passato a Vinovo…

Pazienza? Dovesse arrivare, rimarrà, in stile Baiocco (come hai giustamente citato tu).

Consiglio personale? A pubblicare quel post attendi la fine del mercato: il grosso sarà già stato fatto, ma avrai una visione completa della rosa solo in quel momento. E potrai giudicare con tutto il materiale sotto gli occhi.

Montezemolo? La ROVINA della Juve…

Oggi sono stato a Lavagna: dopo una giornata bruttina come quella di ieri, il tempo si è trasformato
;-)

Stasera guarderò solo il primo tempo della finalissima. Il resto, in differita. Spazio agli affetti: a loro il calcio “ruba” già parecchio tempo
:-)

Thomas ha detto...

@Giuliano: e la tua, al solito, è un’impressione corretta

Marotta non è Moggi: ora iniziano a capirlo in tanti, finalmente. E’ da mesi che andiamo avanti a ripeterlo in diversi, ma tant’è…

Estrapolo qualche riga da un bellissimo articolo di Salvatore Cozzolino, uscito su “Ju29ro.com” lo scorso 19 maggio (il titolo è “Cosa resterà di Monsieur Blanc?”):

“Poco o nulla ha ovviamente potuto fare Andrea Agnelli per invertire la tendenza nel breve, seppure sia arrivato con tanta buona volontà, ma con scarsa autonomia "finanziaria" e forse anche decisionale. Anche perché, per un Blanc che un po' alla volta è stato marginalizzato, c'è un Marotta che si è insediato in Corso Galileo Ferraris su indicazione dell'azionista di maggioranza e che finora ha dato l'impressione di non aver ancora capito cosa significa gestire l'Area Sportiva di un club come la Juventus. Ed è per questo motivo che dal 1° luglio verrà affiancato da un nuovo innesto, una figura a metà tra il segretario sportivo e il DS, che si occuperà soprattutto dell'organizzazione”.

Nel tuo commento, poi, hai detto: “a questo punto, i giudizi li dò solo da febbraio in avanti”.
Tanto “nel bene” quanto “nel male”, penso anch’io sia la strada corretta.

Nel pezzo che ho scritto, ad un certo punto avrai notato la citazione che ho fatto di un’intervista rilasciata da Giampiero Boniperti, uno che di calcio ne ha “masticato” un pochino, nella sua vita: “"La Juve bisogna vederla in campo, ne parliamo tra sei mesi. Perché l’importante non è solo comprare, ma gestire".
Da agosto a gennaio ci sono sei mesi esatti: il 1° febbraio arriva il momento per stilare i primi bilanci…

Un abbraccio a tutt’e due!
Grazie per i commenti, e per la possibilità che mi avete dato di rispondere (nel merito) ad alcune questioni sulle quali non sempre posso scrivere
Buon week end!!!

Unknown ha detto...

més que un club

questo è il calcio che la Juve si deve ispirare. Non il calcio dei giganti boni da niente.

8 giocatori da 170 vincono i mondiali e poi la coppa campioni.
basta con tecnici urlatori
basta con il calcio fisico

viva il Barcellona.

Thomas ha detto...

Sono assolutamente (e totalmente) d'accordo con te!!!

Un abbraccio e buona domenica