giovedì 20 ottobre 2011

Andrea Fortunato ed il suo goal segnato a Roma...

Accadde allo stadio "Olimpico" di Roma, il 12 dicembre 1993: con un violento sinistro scagliato a pochi metri di distanza dalla porta laziale difesa da Luca Marchegiani, Andrea Fortunato mise a segno il suo primo e unico goal con la maglia della Juventus.
La Vecchia Signora, a digiuno di scudetti ormai da sette stagioni, in quella quindicesima giornata di campionato si presentò nella capitale falcidiata nella propria rosa dalla contemporanea assenza di più elementi importanti nello scacchiere tattico di Giovanni Trapattoni.

Nonostante ciò i torinesi iniziarono la gara col piede giusto: ben sistemati sul campo e pronti a bloccare con tempestività i rifornimenti a Signori e Boksic (il duo d’attacco dei padroni di casa), non si lasciarono sfuggire le occasioni di riproporsi velocemente in fase di contropiede guidati dall’intraprendenza di Antonio Conte, il più abile tra i presenti nel trasformare le azioni juventine da difensive ad offensive.

Il centrocampista bianconero, dirimpettaio del laziale Di Matteo sulla linea mediana, si alternò con Dino Baggio nella custodia del talentuoso e bizzoso Paul Gascoigne, al rientro sui terreni di gioco dopo un’assenza forzata durata quasi due mesi a causa di un infortunio derivante da una tendinite alla gamba sinistra.

Terminata in parità la prima frazione di gioco, nella ripresa l’autorete dello juventino Kohler spezzò l’equilibrio dell’incontro per qualche minuto. Giusto il tempo necessario a Madama per conquistare una punizione in prossimità dell’area di rigore avversaria: l’altro Baggio, Roberto, centrò in pieno la traversa; il pallone s’impennò verso l'alto, salvo poi ricadere a pochi passi di distanza dalla porta avversaria, dove Kohler (ancora lui) lo porse di testa all’indisturbato Fortunato pronto a dirottarlo con forza in rete.

Nessuno, all’epoca dei fatti, avrebbe mai potuto immaginare che a quel ragazzo la vita non avrebbe concesso molte altre opportunità di poter vivere simili momenti di gioia. La sua corsa piena di felicità nel prato verde dello stadio "Olimpico", con i capelli al vento ed il dito indice della mano sinistra alzato in segno di gioia, è rimasta impressa nella testa e nel cuore di milioni di tifosi della Vecchia Signora, che ancora oggi lo ricordano con affetto.

Di tutti gli avversari che aveva affrontato lungo le sue scorribande sulla fascia, ne trovò uno insuperabile: una forma di leucemia acuta linfoide che ne minò il fisico sino a renderlo talmente debole da non disporre più delle forze necessarie per poter lottare per la sopravvivenza.

Pochi giorni prima della morte confessò in una toccante intervista le emozioni provate nell’uscire dall’ospedale di Perugia dopo il secondo trapianto subito dall’inizio della sua lotta contro la malattia (allorquando gli vennero infuse le cellule sane del midollo del padre): "Non immaginavo quanto potesse essere meravigliosa anche una semplice passeggiata".

Il pensiero correva alle sfumature di una vita ormai stravolta: "Capisci che l’amicizia è la prima cosa; io, per esempio, ho un fratello in più, Fabrizio Ravanelli. È stato incredibile, mi ha messo a disposizione una parte della sua vita, non solo la sua famiglia e la sua casa di Perugia; non si può descrivere con le parole. Il giorno più bello, in questi mesi di malattia, l’ho vissuto quando lui ha segnato 5 goal al Cska, in Coppa; quella sera ho capito davvero che cosa è la felicità; ed è stato altrettanto bello, vedere Fabrizio esordire in Nazionale, proprio a Salerno, la mia città".

Ravanelli, che in quella domenica di dicembre del 1993 si ritrovò solo al centro dell’attacco bianconero (Gianluca Vialli era infortunato, e caso vuole che qualche mese prima proprio allo stadio "Olimpico" si fece male nella gara contro la Roma) non riuscì a portare la Juventus alla vittoria sulla Lazio: Madama, infatti, affondò sotto i colpi di Boksic e Gascoigne.

L’appuntamento per lo scudetto slittò di una stagione: in quella successiva arrivò a Torino il tricolore numero ventitré. Il 25 aprile 1995, poco tempo prima della certezza matematica del successo finale, Fortunato partì per un viaggio dal quale non avrebbe mai fatto ritorno. Il sabato seguente, nella difficile trasferta di Firenze, Ravanelli e Vialli con le loro reti furono tra i principali protagonisti del trionfo bianconero contro gli eterni rivali viola, conclusosi col risultato di 4-1 per gli uomini di Marcello Lippi.

Vialli, il capitano alla guida di un gruppo che aveva perso uno dei suoi giocatori più promettenti, durante la cerimonia funebre lesse un ultimo saluto al giovane terzino "a nome di tutta la squadra", concluso con un pensiero commovente: "Onore a te, fratello Andrea Fortunato".
Sarebbe stata dura per chiunque scegliere parole migliori di quelle.

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com


6 commenti:

Unknown ha detto...

AQUILANI GIOCA IN CHAMPIONS, TESTINA DA MARMOTTA
Le cappelle delle Marmotte continuano ad emergere una dietro l'altra. Quando di calcio ne capisci poco questi sono i risultati. Penso siano 100 milioni il costo dei tentativi delle Marmotte di finire l'album delle figurine panini. La Juve prende e getta nelle mondizie e gli altri ringraziano. Uno tra tutti il Milan. Noi abbiamo lasciato andare via svalutandolo un buon giocatore da Champions ma quanti ne abbiamo in questa squadra ora da Champions? Quando Conte finirà la boccetta dell'acqua santa saranno azzi amari. Si perchè la Juve non può permettersi di giocare sempre da provinciale. Delle 32 squadre di Champions non ce nè una che giochi sempre di base un miserabile 442 figuramoci un 451 alla Conte. In Champions si gioca principalmente il 433 ovviamente con dei veri campioni ma se solo conte provasse non dico un 433 ma un 442 farebbe le figuracce che ha fatto Delneri. Questa è la realtà che vedo fino ad ora.
Ma il nostro obiettivo ricordiamocelo non è di vincere il campionato, per ora con questa squadra impossibile se non si mette mano al portafoglio a gennaio ma è di arrivare almeno 4ti. Meglio sgasarsi perchè già a breve potrebbero arrivare le prime delusioni.

Il Duca ha detto...

Ricordo che in un primo momento Andrea Fortunato venne accusato di scarso rendimento.

Poi si conobbe la realtà dei fatti.

E' stato giusto ricordarlo così come hai fatto tu.

Thomas ha detto...

@Pigreco San Trader: Madonnina, Pigreco: che botta di ottimismo…
:-D

Aspetta qualche tempo, prima di scagliarti con questa foga contro Marotta, Conte, gli schemi, e chi più ne ha più ne metta.

Diciamo febbraio, via. Un po’ come amiamo sostenere io e Giuliano.

Se la squadra fosse stata costruita effettivamente coi grissini (e non con l’acciaio…), stai tranquillo che in quel momento ce ne saremmo già accorti tutti.
Non dimenticando che in mezzo ci sarà anche la sessione invernale di calciomercato.

Su le bandiere, stasera si gioca: forza Juve!!!

@Il Duca: il giorno del suo esordio con la maglia bianconera, il 29 agosto 1993 (Juventus-Cremonese 1-0), mi trovavo al “Delle Alpi”.
Speravo in suo acquisto (quanto e più dell’altro laterale del Genoa dell’epoca, Panucci) da tanto tempo.

L’ho osservavo spesso, qui dalla mia visuale in Liguria, quando giocava coi Grifoni.
Era uno dei pochi (veri) terzini sinistri in grado di crossare alla perfezione “in corsa”, senza avere la necessità (come fanno in molti) di stoppare la palla, alzare la testa, guardare il compagno a centro area….

Le critiche dei tifosi? Si scusarono; a me, però, la cosa non andò giù comunque..

Quell’episodio rappresentò l’emblema di uno dei peggiori vizi italiani: si ama solo se si è sicuri di avere qualcosa in cambio, non per il puro piacere di amare e di dimostrare un sentimento.

Un abbraccio a tutt’e due

Unknown ha detto...

Ma certo è che quando vedo il nostro tecnico fondare il suo credo sull'acqua santa mi cadono i marones e vedo la strada altamente compromessa verso grandi obiettivi ma solo verso obiettivi molto modesti.Ma ve lo immaginate un pugile come Capello con l'acqua Santa? o un Ancelotti, un Mourigno, un "VillasBoa", uno Spalletti, un ferguson e lo stesso mancini affidarsi all'acqua Santa...
ahahah ma quando avremo un vero tecnico.....
Ripeto i santi van lasciati riposare nelle sedi opportune altrimenti diventiamo un paese sudamericano invece che europeo....del Nord.Che crede solo nei miracoli e non nella propria tecnica.
e già.... che ci fa la Juve lassù.
saluti forza Juve always anche se la vedo nerissima stasera(Conte giochera con 9-1 ahahhaha ma conto sul fatto di sbagliarmi.
ahahahahahahh
quello che mi fa rabbia è che ha l'appoggio di tutti incondizionato e già gli tremano le gambe da giocare con una squadra ultradifensivista contro il Chievo...il Chievoooooooo...
ma quando mai.....
vabè non abbiamo perso ma di Delneri c'è ne uno solo. Almeno Conte con i cambi non rischia mai fin'ora. gli tremano le gambeeeeeee
ahahahahahah acqua santa forewer.
pirlozzo di un allenatore. svegliaaaaa hai la Juve in mano.
La Juveeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee.

Thomas ha detto...

Perdonami, Pigreco San Trader, però non riesco a capire.
E' sabato anche per me: concedimelo...
;-)

Girovagando tra i vari blog in bianco e nero, ricordavo di aver letto qualche tempo fa un tuo commento su quello dell'amico "marco99".

Lo sono andato a cercare, trovandolo. Risale allo scorso 5 ottobre, poco dopo la vittoria contro il Milan.

Ecco uno stralcio:

"Era dai tempi di Berlino quando praticamente la Juve dei più 15 punti vinse anche il mondiale per nazionali che non la vedevo giocare così. certo restare con i piedi perterra è d'obbligo perchè la rosa sappiamo non è completa ma sicuramente lotteremo per il primo posto. poi magari arrivi secondo. Ma questa non è la Juve dell'urlatore DelNeri che era si prima l'anno scorso a questa stagione ma non le avresti puntato un penny e il gioco non c'era anche quando abbiamo vinto con il Milan. Questa Juve è diversa, riesce a fare 50 passaggi e a tenere palla mentre gli anni scorsi non si riuscivano a fare 3 passaggi di seguito...questi si chiamano fondamentali...ritrovati grazie agli schemi di Conte....e se non è poco...".

E' bastato un pareggio esterno contro il Chievo per farti cambiare così radicalmente le tue idee sulle qualità e le capacità di Conte?

Unknown ha detto...

Certo. Fin dove ha tenuto ha tenuto ma quando la cosa si fa più diffcile son usciti i limiti. ho sperato chiaramente di vedere la luce ma non sarà così. A Conte tremano le gambe, troppo, per guidare una Juve.
speriamo maturi.