lunedì 28 novembre 2011

Di Livio, Pepe e le storie che si ripetono

In un certo senso mi rivedo in lui. È un giocatore che dà sempre tutto e che può giocare sia a destra che a sinistra: rispetto a me ha forse più confidenza con il goal, ma è un giocatore che apprezzo soprattutto perché ha sempre in testa il bene della squadra e che è anche molto attento dal punto di vista tattico. Senza dimenticare poi che il rapporto qualità-prezzo potrebbe agevolarne l’arrivo in bianconero…”. Così Angelo Di Livio, il “Soldatino” arruolato da Madama negli anni novanta, descrisse Simone Pepe a fine maggio del 2010.
Pochi giorni dopo la Juventus decise di prelevarlo dall’Udinese, la sua precedente società. Si trattava del primo acquisto della nuova “era Agnelli”, che fece storcere il naso a coloro i quali si aspettavano un esordio col “botto” da parte del neo presidente: se Umberto, il padre, aveva viziato i tifosi con John Charles e Omar Sivori all’epoca in cui giovanissimo prese in mano le redini della Vecchia Signora, come poteva Andrea presentarsi ai sostenitori con bianconeri con calciatori del calibro di Simone Pepe?

Iniziarono allora i primi paragoni tra il nuovo arrivato e Di Livio, nella speranza che la storia, spesso fatta di corsi e ricorsi, potesse decidere di scrivere pagine identiche per le carriere di due calciatori che avevano intrapreso un percorso, in momenti differenti, abbastanza simile.
Entrambi sono cresciuti nelle giovanili della Roma, sono arrivati alla Juventus all’età di 27 anni e sul campo si sono dimostrati duttili e pronti ad esaudire i desideri degli allenatori di turno. Nelle formazioni estive, quelle macchiate dalle voci di mercato e dai pronostici fatti sotto l’ombrellone, i loro nomi hanno il triste destino di scomparire dalle formazioni titolari per finire, a volte, nella casella delle “probabili partenze”.

Poi, all’atto dell’avvio di ogni stagione, tornano di moda, e ci si accorge soltanto in quei momenti della stima maturata agli occhi dei rispettivi tecnici: Conte, che con Di Livio ha condiviso più di un centinaio di partite nella linea mediana bianconera, conosce benissimo il peso specifico di calciatori dalle caratteristiche paragonabili a quelle di Pepe nell’economia di gioco di una squadra. Prova ne sia che fu lui stesso, mesi or sono, a far concludere la telenovela di un suo possibile trasferimento allo Zenit San Pietroburgo guidato da Luciano Spalletti.

Di Livio, col tempo, divenne uno dei gregari per eccellenza di più Juventus infarcite di fuoriclasse; Pepe, viceversa, giunse a Torino in una squadra costruita più sulla “quantità” che non sulla “qualità”. Per quest’ultima si è dovuto attendere quasi un anno, vale a dire sino all’annuncio ufficiale del primo giocatore arrivato sotto la Mole nella scorsa sessione di calciomercato estiva: Andrea Pirlo.

Pepe il nuovo Soldatino? Io ti devo dire che mi rivedo molto in lui: sa giocare in difesa e attacco, sta sempre nel posto giusto”. Dopo la vittoria interna dei bianconeri contro il Milan del 2 ottobre, ai microfoni di “Sky Sport 24” lo stesso ex centrocampista di Madama ha ribadito la propria opinione nel merito.

Nel recente trionfo della Vecchia Signora contro la Lazio l’apporto di Pepe non si è limitato alla realizzazione del goal decisivo, ma si è esteso alla sostanza garantita per tutto l’arco della sua permanenza sul campo. Anche il 2 maggio 2011, sempre a Roma contro i biancocelesti, il giocatore andò ad esultare mimando un colpo da golfista nella pista di atletica posta sotto lo spicchio riservato ai tifosi juventini: in quel caso, però, si trattò dell’ultimo successo bianconero in campionato. La posizione occupata in classifica dalla Juventus dopo quella gara era la settima, la stessa mantenuta a fine torneo.

L’immediato futuro di Madama sarà svelato da quanto accadrà allo stadio “San Paolo” nella serata di martedì 29 novembre, nel recupero dell’incontro dell’undicesima giornata tra bianconeri e partenopei. Pepe, in odore di squalifica in quanto diffidato, non mancherà all’appuntamento a differenza di Marchisio, ammonito a seguito di una trattenuta sul laziale Hernanes.

A onor del vero Di Livio, rispondendo ciclicamente alle consuete domande su Pepe, ha aggiunto altre considerazioni interessanti: “Sì, lo ammetto: mi ricorda la mia Juve, questa squadra di Conte” (4 ottobre), “Questa Juve deve puntare a vincere il campionato, ha ritrovato fame, voglia e umiltà. Inizia a piacermi molto, ma manca ancora la convinzione e la consapevolezza nella vittoria” (21 novembre), “Si sta rivedendo la vecchia Juve grintosa, combattiva non molla mai niente anche nei momenti di difficoltà” (27 novembre).
Questa, però, è tutta un’altra storia…

Articolo pubblicato su

4 commenti:

Unknown ha detto...

Mi ricordavo il pepe dell'Udinese che faceva godere le folle con una spinta micidiale che ancora non si è vista totalmente ma sta arrivando ormai ci credo e potrebbe farci godere stasera proprio su quella fascia dove il napoli foraggia le punte..mannaggia a DelNeri con il suo..":Stai largo" e se è in forma penso che giochi anche Krasic
ahahahah quando mai....con vucinic punta e Matri in panca..ideuzze..ma forse la squadra è scontata...

Danny67 ha detto...

A me Pepe è sempre piaciuto e sono sempre stato contento del suo acquisto. Certo non è un fenomeno, ma è uno di quei giocatori di un'utilità straordinaria, di uno spirito di sacrificio eccellente e di una costanza di rendimento veramente notevole.

Thomas ha detto...

@Pigreco San Trader: "Mi ricordavo il Pepe dell'Udinese che faceva godere le folle con una spinta micidiale che ancora non si è vista totalmente ma sta arrivando ormai ci credo e potrebbe farci godere stasera": bingo!
Arrivata... ;-)

@Danny67: parere personale: Pepe è stato un buon acquisto di Marotta, diventato ottimo grazie a Conte
:-)

Un abbraccio a tutt'e due!!!

Unknown ha detto...

Pepeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
mannaggia a Conte l'unico che non mi è piaciuto ma non dico perchè siamo primi olèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè