martedì 3 gennaio 2012

Scommesse, nulla di nuovo dopo 30 anni

Calcio pulito o addio soldi dalla tv”: così Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia, intitolò lo scorso 11 giugno una lettera pubblicata dal “Corriere della Sera” e da lui indirizzata al mondo del pallone nostrano. Quello che la stessa emittente televisiva finanzia in maniera consistente assicurandole “i due terzi dei suoi introiti complessivi”, così come specificato nelle ultime parole usate.

Era da poco scoppiato un nuovo scandalo legato al calcioscommesse: il 1° giugno Guido Salvini, il giudice del tribunale di Cremona, aveva ordinato l’arresto di 16 persone nell’ambito dell’inchiesta denominata “Last Bet”. Tra queste spiccava il nome di Giuseppe Signori, finito subito ai domiciliari. Consegnati alla storia quei goals che lo hanno reso celebre all'epoca in cui indossava le scarpette da gioco, è passato alla cronaca un “papello” trovato nella sua abitazione sul quale erano riportate le istruzioni da seguire per condizionare i risultati di diverse gare.

Lega Pro, serie B e A: col trascorrere dei giorni si allargavano (e si allargano tuttora) i confini di una realtà che gli appassionati non più giovanissimi avevano già imparato a conoscere nel marzo del 1980, allorquando esplose lo tsunami legato al Totonero. Da Massimo Cruciani, il commerciante romano che inviando un esposto alla Procura della Repubblica di Roma fece partire le indagini poco più di trent'anni fa, alla recente denuncia della Cremonese, la società che ha deciso di scavare sino in fondo al mistero legato al malore avvertito da cinque suoi giocatori subito dopo un incontro disputato (e vinto) contro la Paganese il 14 novembre del 2010: sono cambiate le persone e i metodi, ma la sostanza è rimasta sempre la stessa.

L’accusa rivolta a Marco Paoloni, allora portiere dei grigiorossi, di aver corretto con un sonnifero una bevanda destinata ai propri compagni (nell'infelice tentativo di indirizzare il match verso la sconfitta) fu il grimaldello che aiutò a scardinare la cassaforte dell’ennesima vergogna. Vennero a galla, quindi, le bande degli zingari, dei bolognesi, degli albanesi, ed emersero i reati contestati: estorsione, frode sportiva e associazione a delinquere. Nelle conversazioni telefoniche intercettate figurarono nomi importanti, esclusi comunque dall'indagine: quelli dei romanisti De Rossi e Totti e di Vieri, ai quali si sono aggiunti - pochi giorni fa - Buffon, Cannavaro e Gattuso.

Almeno da questo punto di vista i pesci finiti nella rete degli investigatori sembrano essere di dimensioni più piccole rispetto al passato: tra i tanti, all’epoca dei fatti risultarono coinvolti i vari Giordano, Manfredonia, Albertosi e Paolo Rossi, l'eroe del mondiale vinto dagli azzurri in Spagna due estati dopo. A proposito di eroi: l'Italia del pallone ha avuto modo di conoscere adesso tal Simone Farina, difensore del Gubbio assurto agli onori della cronaca per aver rinunciato a percepire una somma pari a 200.000 euro per truccare un incontro del proprio club.
Il malessere di un sistema lo si può quantificare dallo stupore suscitato in simili occasioni: un uomo che si comporta onestamente. Quando mai...

La magra consolazione cui aggrapparsi è legata al fatto che quello italiano non è certamente l'unico vittima di queste truffe; la memoria, però, non può dimenticare che anche nel 2000 e nel 2004 vennero sollevati polveroni intorno ad episodi della stessa natura. Tra i carnefici comparvero i nomi di Cristiano Doni e Stefano Bettarini. Nel 2011 i due si sono trovati nuovamente in mezzo alla bufera: non poteva trattarsi soltanto di un caso. E infatti non lo era: Doni, ad esempio, è stato prima squalificato, nonostante si professasse innocente, per poi venire prelevato dalla propria abitazione e arrestato lo scorso 19 dicembre nel momento in cui le indagini ebbero un momento di svolta.
Quello che ora può beneficiare anche delle sue confessioni.

Nell'attesa che l'incubo trovi una sua fine, una curiosità, triste e amara allo stesso tempo: Giuseppe Signori (2004) e Cristiano Doni (2009) figurano nell'elenco dei vincitori del Premio Nazionale Carriera Esemplare "Gaetano Scirea", riservato a quei calciatori al di sopra dei trent'anni di età ritenuti meritevoli da una giuria composta da giornalisti sportivi italiani.
Il criterio alla base della votazione è ovvio, basta pensare al nome della persona cui è intitolato.
Va da sé che difficilmente il compianto Gaetano avrebbe gradito.

Articolo pubblicato su

4 commenti:

Giuliano ha detto...

il primo pensiero: due idioti. il secondo pensiero, più meditato: no, non sono idioti, si sentivano sicuri, era un sistema ben avviato e con solide coperture. Altrimenti, come si spiega?
La cosa che più mi dispiace, che non si sia mai indagato sulla serie impressionante di pareggi "di cartone"...Lo si è considerato come un curioso dato statistico, ma è una cosa che non sta in piedi. Si possono vincere dieci partite di fila, se sei molto forte; si possono perdere dieci partite di fila, se sei scoppiato; ma pareggiare sei, sette, otto volte... Invece se la sono bevuta tutti, e tutti hanno gridato allo scandalo per gli arbitri e per Moggi.
Lo ripeto qui ancora una volta: Moggi non mi è mai stato simpatico, ma nel mondo del calcio è una delle persone più pulite.
E ringrazio il Cielo d'essere juventino, mi è servito per capire.
PS: bentornato! scusa il fiero cipiglio di quest'intervento, e Buon Anno!!!
Ormai siamo nel temutissimo gennaio...

Thomas ha detto...

@Giuliano: “si sentivano sicuri, era un sistema ben avviato e con solide coperture”: propendo per questa versione.

Sul resto, come al solito abbiamo la stessa identità di vedute.
Buon 2012 anche a te :-)

E grazie per il bentornato ;-)
A breve dovrebbe arrivare un nuovo pezzo.

Giovedì mattina partirò per un altro viaggio in Toscana: Monteriggioni, vicino a Siena. Rimarrò là sino a domenica.
Cliccando sul collegamento al mio profilo su “Twitter” (nella colonna a sinistra del blog) potrai vedere qualche foto che inserirò durante quei giorni.
Se ti andrà di scambiare due chiacchiere via mail, scrivi pure: ne sarò felice.

Un abbraccio!!!

Ps: con Borriello e Matri allo “Juventus Stadium” si prevede un’ondata di gnocche da far paura…
:-D

Danny67 ha detto...

Fratello eccomi tornato a scrivere dopo le ultime vicissitudini di fine anno di cui tu sei al corrente. Presto inserirò anche io un nuovo pezzo.
Per quanto riguarda la questione scommesse io, sinceramente, almeno fino a quando non sarà venuta a galla tutta la verità e finche non si arriverà a sentenze definitive, e non parlo di quelle sportive, ma di quelle penali (anche se ultimamente nutro dei dubbi anche su di esse...chissà perchè...)preferisco non esprimere pareri ed opinioni. Detto questo il calcio, essendo uno sport che muove interessi economici e capitali spaventosi, non può essere immune da corruzione per cui non è che mi stupisca più di tanto che certe cose, già accadute in passato, si possano ripetere. La cosa che più mi preme sottolineare è come i giudizi dei vertici del calcio e, in generale anche dei media, sullo scandalo scommesse siano decisamente meno forti e giustizialisti di quanto non lo siano stati nel 2006. Probabilmente far fuori la Juventus era più importante che distruggere il fenomeno scommesse..

Thomas ha detto...

Ciao Danny!

“La cosa che più mi preme sottolineare è come i giudizi dei vertici del calcio e, in generale anche dei media, sullo scandalo scommesse siano decisamente meno forti e giustizialisti di quanto non lo siano stati nel 2006”: qui c’è di mezzo un intero sistema. Dalla serie A sino alla terza categoria.

La cosa che mi ha fatto sobbalzare dalla sedia è stata vedere l’attribuzione del premio intitolato a Scirea a gente del calibro di Signori e Doni: ma porca miseria, possibile che nessuno di quei giornalisti sapesse niente?

Per i calciatori provo rabbia e indifferenza allo stesso tempo; per chi li ha scelti, nel merito, pena.
Di Simone Farina ce ne sono diversi in giro: vengono citati solo quando fanno notizia.

Parto per la vacanza: un abbraccio di cuore (per tutto).
A presto ;-)