venerdì 3 febbraio 2012

La Juventus, il Milan e quei duelli che in pochi avrebbero immaginato...

Dal tormentone Tévez alle tormente di neve, il Milan si trova adesso a dover affrontare il momento più delicato dall'inizio della stagione. Conclusa la sessione invernale del calciomercato, il risultato che ne è scaturito è stato sempre lo stesso: quello di una squadra che dipende dal talento (e dalle lune) di Ibrahimovic, l'uomo che da anni vince scudetti in qualsiasi campionato (e con qualsiasi squadra) partecipi.

Sfumato l'arrivo della punta argentina (così come la conseguente partenza di Pato), è difficile pensare che i neo rossoneri Maxi Lopez, Muntari, Merkel e Mesbah possano spostare gli equilibri della corsa al tricolore, competizione alla quale soltanto qualche mese fa nessuno immaginava potesse iscriversi la Juventus. Per il club più scudettato d'Italia il problema principale, a bocce ferme, era quello di unire alla "quantità" prodotta dopo il 2006 quella "qualità" che, invece, era rimasta soltanto un lontano ricordo dei bei tempi (vincenti) che furono.

Un grosso aiuto, in tal senso, Madama lo ha avuto proprio dal Diavolo: "liberato" Pirlo da vincoli contrattuali, già dall'esordio dei bianconeri allo "Juventus Stadium" (11 settembre 2011, gara contro il Parma vinta 4-1) si era capito come la musica suonata in questa stagione sarebbe stata diversa dalle precedenti. Tolta la direzione dell'orchestra a Felipe Melo (un incontrista pagato quanto un fantasista, ed usato al posto di un regista) ed affidata all'ex campione del mondo, ecco che finalmente sono iniziati a scomparire i lanci dei difensori a scavalcare il centrocampo come unico spartito a disposizione della banda juventina.

La mano di Antonio Conte, poi, ha fatto il resto: sino ad oggi, scorrendo i risultati ottenuti e considerando il gioco mostrato, molto più del previsto. Non va dimenticato, ovviamente, che in campo vanno i giocatori: dal pieno recupero di Buffon agli acquisti di Lichtsteiner e Vidal, dall'esplosione di Marchisio alle sontuose prestazioni di Barzagli e Pepe, sono molti gli aspetti positivi che possono indurre ad un cauto ottimismo i sostenitori della Vecchia Signora. "Cauto", sì, dato che nel recente passato sono bastate poche partite per passare da quello al pessimismo, sino ad arrivare ad un realismo che finiva col diventare, di norma, sinonimo di fallimento.

La Juventus necessitava, in questa finestra del mercato, di uno sfoltimento dei ranghi e di alcune correzioni laddove un semplice raffreddore di qualche suo elemento poteva crearle diversi grattacapi: trovandosi nell'impossibilità di fare adesso investimenti particolarmente onerosi sono stati aggiunti tre nuovi elementi, uno per reparto (difesa, centrocampo e attacco), eclettici e "pronti" all'uso, proprio come nei desideri del suo tecnico.

Dalla meteora Ziegler al mancato acquisto di Aguero, passando per le trattative agostane dell'ultima ora che hanno portato alle luci della ribalta i nomi di Andreolli e Gastaldello, pochi mesi or sono sembrava che alla Vecchia Signora fosse stato cucito su misura un abito uguale in tutto e per tutto a quello delle ultime disastrose annate.

L'imbattibilità in campionato unita alla miglior difesa della serie A, invece, hanno certificato che la presenza stabile di Madama in vetta alla classifica non è frutto del caso. Uno dei tabù da eliminare, nato nel recente passato, era quello di una squadra che si comportava da "grande con le grandi", per poi diventare "piccola con le piccole": tranne qualche mezzo passo falso, adesso sembra che la strada per sfatarlo definitivamente sia stata intrapresa. L'incontro con il Siena previsto per domenica, neve permettendo, rappresenterà l'ennesimo esame da superare nel merito.

Il Milan, dal canto suo, sistemata la "questione neve" con "l'anticipo del posticipo serale" alle 15.00 del pomeriggio, si trova invece nella situazione opposta a quella della Juventus: i problemi, in questo caso, sorgono nell'affrontare le squadre con più qualità, quando le prodezze del solo Ibrahimovic possono non bastare. Persa la recente gara di Roma contro la Lazio, sarà il match casalingo con il Napoli ad offrire ai rossoneri l'opportunità di non lasciare altri spiragli per una eventuale fuga alla Vecchia Signora.

Già, perché rispetto ai diretti rivali i bianconeri attualmente hanno un punto in più in classifica ed una gara in arretrato da disputare (quella rinviata con il Parma), all'interno di un contesto che li metterà a breve a confronto sia in campionato (25 febbraio) che nelle due partite valide per la semifinale di coppa Italia (8 febbraio e 21 marzo), tutti incontri dall'esito apertissimo.
Lo scorso 31 agosto in pochi avrebbero immaginato una situazione simile...

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5 commenti:

Unknown ha detto...

Lo rimetto.. voglio +6 dai Ladri prima di affrontarli.

Thomas ha detto...

Beh, a questo punto direi che sei stato chiaro...
:-D

A presto!
Un abbraccio

JUVE 90 ha detto...

Contee, Marotta e i giocatori hanno messo a tacere parecchia gente

Anonimo ha detto...

felicissima di come si sta comportando la squadra, ma non dimentichiamolo, siamo solo all'inizio di febbraio, non abbiamo ancora fatto nulla, quindi forza ragazzi non diminuiamo l'impegno!

roberta

Thomas ha detto...

In Italia, purtroppo, contano solo i risultati: speriamo che il lavoro eccezionale svolto sino ad ora verrà premiato...

Un abbraccio a entrambi ;-)