Nel giorno dell'esordio di Antonio Conte in Champions League
seduto sulla panchina della Juventus, Madama riprende dall'armadio il suo abito
migliore, lo indossa e dimostra nuovamente all'Europa calcistica di essere
tornata bella come lo era stata un tempo. Il campionato di serie A vinto la
scorsa stagione senza perdere neanche una partita non è stato un caso, ormai è
un dato di fatto. La Vecchia Signora, rientrata nell'élite del pallone
direttamente dalla porta principale, aveva
recentemente dirottato in Europa League il Chelsea campione in carica e
sculacciato a casa loro gli ucraini dello Shakhtar Donetsk. Il 3-0 con il quale
ha appena liquidato gli scozzesi del Celtic in Scozia è stato fragoroso quanto
quello rifilato al club di Abramovich a Torino il 20 novembre 2012.
Dopo le
delusioni dello scorso gennaio, in questo mese di febbraio la Juventus ha
giocato ben tre gare in dieci giorni, vincendole tutte e segnando la bellezza
di sette reti. Buffon è stato trafitto in una sola occasione, su un tiro -
peraltro deviato da un proprio compagno di squadra - scagliato dal clivense
Théréau. Il fascino dell'eliminazione diretta è superiore a quello della fase a
gironi: la posta in palio in soli centottanta minuti rappresenta un passaggio
al turno successivo o l'arrivo in Paradiso, giusto per usare una delle
citazioni dantesche che piacciono alla Signora e che tanto fanno arrabbiare i
Della Valle.
Le principali insidie della gara al "Celtic Park" erano
legate alla carica emotiva che l'ambiente avrebbe potuto trasmettere agli
avversari e al rischio che il pallone potesse scottare tra i piedi di qualche
bianconero. Tra le fila juventine, infatti, non mancavano i debuttanti in un
ottavo di finale della Champions League. Al termine dei novanta minuti di gioco
alcuni di loro sono stati poi eletti tra i migliori in campo. I limiti tecnici
degli scozzesi erano noti in partenza, così come aveva fatto notare Conte nelle
ore che avevano preceduto il match: "Come loro, anche noi siamo degli
outsiders, e come loro vorremmo andare il più avanti possibile".
Forse si poteva tacciare il tecnico
leccese di eccessiva prudenza, fatto sta che per la Juventus è stato meglio
tornare in Italia con il sorriso sulle labbra piuttosto che con le preoccupazioni
di non poter sbagliare nulla nel prossimo appuntamento previsto a Torino tra
tre settimane. Il largo successo esterno libera la mente degli uomini di Conte
dalle tensioni che solitamente si accumulano nei doppi confronti di andata e
ritorno, a tutto vantaggio del suo cammino in serie A.
A proposito di ritorni:
a breve torneranno a completa disposizione dello stesso allenatore sia Asamoah
che Chiellini, due giocatori le cui assenze si sono avvertite parecchio
nell'ultimo periodo. Se le reti di Marchisio sono diventate una continua
conferma del talento del centrocampista fatto e cresciuto in casa, quelle di
Matri e Vucinic stanno colmando la lacuna di un goleador della stazza di
Trezeguet, il fuoriclasse che curiosamente era entrato nel tabellino dei
marcatori anche in occasione dell'ultima sconfitta patita dalla Juventus in
Europa.
Era il 18 marzo 2010: allo stadio “Craven Cottage” di Londra il Fulham,
allora guidato da Roy Hodgson, aveva
piegato Madama col risultato di 4-1, eliminandola dall'Europa League.
Sono passati tre anni da quei momenti.
L'attuale commissario tecnico della nazionale inglese, in tribuna a Glasgow,
avrà notato l'assenza del francese, così come la differenza tra questa Juventus
e quella che aveva incontrato lui. Quella era soltanto Vecchia, questa è
Signora più che mai.
3 commenti:
Hai ragione Thomas, questa Juventus ha tutta l'aria di essere Signora più che mai...ma anche Vecchia se per Vecchia intendiamo la Juve che tutti noi conosciamo, quella vera, quella prima di quella smile...
bello come hai iniziato il pezzo, non ci avevo nemmeno pensato...
:-)
comunque sia, abbiamo due giocatori in più, ormai è ufficiale: oltre a Pelusovic e Anelkovic, ecco Cevallos e Pepic
vediamo che numero prendono, sono curioso
Grazie, Giuliano ;-)
Perdonami per il ritardo nella risposta. Stasera ti scriverò una mail.
Un abbraccio grande!
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