martedì 5 marzo 2013

Totti-record, e non è finita

 
Lo scontro al vertice tra Napoli e Juventus avrebbe dovuto catalizzare l'attenzione generale degli appassionati sportivi in occasione della ventisettesima giornata appena conclusa. Terminata la partita dello scorso venerdì, invece, le luci della ribalta si sono velocemente spostate sulle due squadre milanesi e su Francesco Totti.
 
Se in vetta alla classifica la situazione è rimasta apparentemente inalterata (il vantaggio acquisito dai bianconeri negli scontri diretti, in realtà, non andrebbe trascurato), alle spalle del gruppo di Mazzarri adesso soffia forte il vento del nord. Il brusco rallentamento accusato dalla Lazio ha favorito la risalita di Milan e Inter, che ora iniziano ad ambire ad una posizione migliore rispetto al gradino più basso del podio. Quella rossonera, poi, è diventata la squadra del momento. Non è da tutti vincere 2-0 contro il Barcellona in un ottavo di finale di Champions League, proprio nello stesso momento in cui iniziava a concretizzarsi una sua rimonta in serie A sulla quale in pochi avrebbero scommesso soltanto qualche mese addietro.
 
Per il Diavolo cominciare la stagione affidandosi ad El Shaarawy e De Sciglio dopo aver salutato le partenze di Ibrahimovic e Thiago Silva non è stato facile. All'undici di base, oltretutto, nel corso dei due anni precedenti era stata progressivamente tolta la qualità che l'aveva reso vincente anche in Europa, sostituendola con chili di muscoli spalmati sulla linea mediana del campo. Il cambio di strategia societaria ha prodotto risultati sino a quando lo stesso Ibrahimovic riusciva a gestire autonomamente il reparto offensivo rossonero.
 
Con l'addio dello svedese e di altri elementi che avevano fatto le fortune del Milan, quella in corso più che una stagione di transizione mostrava le sembianze di un fallimento annunciato. Mentre a Torino Pirlo continuava a guidare la Juventus davanti a tutte le avversarie, in casa milanista soltanto l'arrivo di Balotelli è riuscito a far tornare l'entusiasmo. Allegri, sostenuto da Galliani, ha tirato dritto per la propria strada senza farsi condizionare dalle critiche e dai suggerimenti che gli erano piovuti addosso da ogni dove. Neanche il tempo di pensare ad una sorta di dipendenza dalle prestazioni offerte dall'ex attaccante del Manchester City, che in sua assenza Pazzini ha saputo trascinare il Diavolo alla vittoria contro la Lazio. Su questo tema è sorta spontaneamente la domanda più gettonata di questi giorni: ma non era l'Inter ad aver fatto l'affare nello scambio con il Milan, dal quale aveva prelevato Cassano?
 
I mal di pancia del giocatore di Bari Vecchia sono ciclici, stupiscono solamente chi ancora si stupisce ogni qualvolta si verificano. Stramaccioni in cuor suo non sentiva certamente la necessità di aggiungere un altro problema a quelli che già lo tormentano da tempo. Il recente tentativo messo in atto dal club di Moratti di tesserare il norvegese Carew alimenta ulteriori dubbi sulla bontà dell'operazione conclusa la scorsa estate con i rossoneri.
 
Nella capitale, intanto, Francesco Totti ha tagliato la scorsa domenica il prestigioso traguardo delle 225 reti segnate in serie A. Raggiunto Gunnar Nordahl, ora può tranquillamente puntare a sorpassarlo nel corso delle prossime giornate di campionato. Davanti a lui resterebbe solamente Silvio Piola, che di goal ne aveva realizzati la bellezza di 274. Con ogni probabilità il numero dieci giallorosso si fermerà prima. L’auspicio degli sportivi è che la parola fine arrivi nello stesso momento in cui il suo corpo lo avvertirà che la benzina è finita.

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2 commenti:

Danny67 ha detto...

Già, Pazzini...non sarebbe stato meglio in estate prendere lui al posto di Bendtner?

Thomas ha detto...

Direi di si'...

Sono a Torino, Danny. Tra poco saro' allo "Juventus Stadium".
Un abbraccio ;-)