sabato 5 aprile 2014

Juventus, esigenza di rinnovo

 
Sulle pagine dell'odierna edizione della “Gazzetta dello Sport” Antonio Di Rosa, che oltre ad essere l'attuale direttore dell'agenzia d'informazione “LaPresse” in passato ha anche guidato la “rosea”, in un editoriale da lui scritto solleva un dubbio non privo di fondamenta sulla Juventus che verrà: “In prospettiva può essere la squadra di giovedì sera quella che può aspirare a competere con Real, Bayern e le altre grandi della Champions League? La risposta è netta: no. Per salire i gradini dell'ambizione e alzare il tiro sui grandi obiettivi ci vuole ben altro”.
 
Premesso che il Chelsea vincitore della massima competizione europea nel 2012, pilotato dall'accoppiata Andrè Villas Boas (sino a marzo di quell'anno) e Roberto Di Matteo, aveva dimostrato una volta di più che il calcio non è una scienza esatta, le osservazioni del giornalista toccano comunque alcuni punti chiave di quella che dovrà essere la programmazione del proprio futuro in casa bianconera.
 
L'età di alcuni giocatori che avanza, l'impiego di moduli tattici alternativi all'attuale 3-5-2 e più consoni ad un calcio diverso da quello praticato in Italia, il progressivo rafforzamento delle principali rivali anche in serie A sono tutte componenti che potrebbero far giungere il management juventino di fronte ad un bivio: continuare con l'attuale gruppo, aggiungendo – quindi - qualche pedina all'attuale scacchiere a disposizione di Conte, oppure ridisegnare la rosa, considerando questa stagione come l'ultima di un eccezionale triennio?
 
In ambito sportivo, e non solo, il tema naturalmente non è nuovo. A conti fatti l'Inter del 2010, toccato uno dei punti più alti della propria storia, avrebbe avuto bisogno di un restyling per restare ad altissimi livelli, soprattutto in vista di una crisi annunciata del settore economico che avrebbe poi toccato anche le sue casse societarie.
 
Terminato lo straordinario ciclo di Arrigo Sacchi al Milan, il Diavolo puntò su un nuovo tecnico (Fabio Capello) per continuare a mietere successi in Italia e in Europa. Quando si trovavano al timone della Juventus, Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Roberto Bettega furono i materiali esecutori della volontà del club torinese sul “vincere spendendo quello che si produceva”. L'esempio più lampante, in questo ambito, resta la cessione di Christian Vieri all'Atletico Madrid. Pochi giorni prima l'Avvocato Agnelli aveva rassicurato tutti: “Moggi mi ha detto che Vieri resta”. Infatti...
 
L'articolo di Antonio Di Rosa termina con una convinzione che sa di profezia: “Vincere non è una garanzia per continuare a vincere. Se non si rinnova, si resta indietro”.
La stagione, però, non è ancora finita. A questo punto è giusto che entri in campo anche un po' di scaramanzia...
 
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4 commenti:

Giuliano ha detto...

l'analisi di De Rosa è perfetta, penso che tutti abbiamo pensato la stessa cosa (compreso Conte). E' finita 1-0, poteva anche finire 0-1; è per questi motivi che si esce con il Galata e si pareggia con il Copenaghen (ho ancora davanti agli occhi il gol preso sul 2-2 a Torino, i turchi che pareggiano mentre i nostri stavano ancora festeggiando...)
Leggendo qualche pagella qua e là, mi sono stupito che molti non abbiano capito che c'erano precisi ordini di stare attenti e di coprire in primo luogo: da quel poco che si vede guardando le partite in tv, si è visto spesso che Chiellini e Isla (per esempio, sulle rispettive fasce) non avanzavano mai nemmeno quando avrebbero potuto farlo; Lacazette è molto veloce, forse Conte si preoccupava di non prendere gol stupidi come altre volte è successo. E infatti ci siamo andati vicini, ma per vie centrali: e qui sorgono dubbi su Pogba, secondo me è più un Nedved che un interno vero e proprio, quasi un trequartista. La copertura non li esce quasi mai bene, se è per mancanza di esperienza o per limiti suoi lo sapremo nei prossimi anni...

Thomas ha detto...

Concordo su tutto Giuliano. In piu' aggiungo, senza paura di dire un'eresia: dovessero davvero offrirci 90-100 milioni di euro per Pogba, il ragazzo andrebbe impacchettato, truccato a dovere e spedito via alla svelta. Nessun giocatore, seppur fenomenale, vale quella cifra...

Danny67 ha detto...

Anche io concordo su tutto, anche sull'idea di vendere Pogba per una cifra così alta, senza pensarci un attimo.

Giuliano ha detto...

...aggiungo una riga sulle partite al lunedì, per di più ore 19.
:-(
ma chi è che si inventa queste xxxxxxx???