mercoledì 20 gennaio 2010

Il difficile momento bianconero, Totò e la "Banda degli onesti"…


Non si può sempre vincere: le sconfitte fanno parte integrante dello sport, così come della vita. Si va avanti a momenti, a cicli: sia positivi, che negativi. Quando arrivano i tempi bui, una volta preso atto, non rimane che rimboccarsi le maniche e costruire, poco alla volta, un nuovo “futuro”. In quei frangenti a nulla serve buttare all’aria – ogni anno – quello che si è cercato di creare nei mesi precedenti. In casa Juventus, se si vuole finalmente dare corpo ad un “programma” serio, si facciano scelte decise (anche onerose) puntando su persone di spessore (calcistico). Ad ogni livello. E si vada avanti per quella strada, tenendo duro nelle difficoltà. Con i fatti, non solo con le parole dei CDA.
Bettega è rimasto solo al timone di una nave che sta affondando. Il comandante francesce “tridimensionale” (Blanc), dopo averla fatta speronare, è scappato con una scialuppa di salvataggio. Mantenendo onori e lasciando gli oneri a quello “con i capelli bianchi”. Quello che sino poco tempo fa veniva isolato a guardare le partite dalle tribune dell’Olimpico e che adesso è stato richiamato per salvare il salvabile. La persona che ha messo la propria faccia in un mese più di quanto abbiano fatto gli altri in tre anni e mezzo. Perché un conto è parlare di bilanci sani, accordi commerciali, progetti e idee sui nuovi Ronaldinho da costruire in casa, un altro è affrontare le telecamere quando sai che dall’altra parte ci sono milioni di tifosi inferociti. Per errori, oltretutto, commessi da altri. I jolly degli esoneri degli allenatori, adesso, stanno terminando.
Secco prende la macchina per andare a Parma e riportare Lanzafame alla casa madre, e torna con una piadina romagnola. Si richiama Paolucci in un contesto ancora tutto da capire: non tanto per le sue qualità, quanto perché – una volta recuperati gli infortunati in quel settore – diventa difficile capirne la sua collocazione. Da decifrare anche la situazione di Iaquinta: (forse) bisognerebbe chiedere lumi allo staff medico. Quello che non apre le raccomandate (e manco se le aspetta) e riesce a trasformare le punture di un’ape (Cannavaro) in altro (doping), scatenando ironie e sospetti da parte di chi non ha (e non avrà mai) in simpatia la Juventus. Nonostante i numerosi tentativi - in quella direzione - dell’attuale dirigenza e della proprietà.
Gennaro Sardo potrà raccontare ai nipotini di aver segnato un goal storico contro quella che una volta era una squadra gloriosa, ma oggi ne è solo un lontano ricordo. Due “buffetti” di Del Piero e Cannavaro (al portiere del Chievo) sono gli unici pericoli portati dai bianconeri in una gara giocata su campo (?) impraticabile. Gara fisica, in cui si è esaltato (troppo) Granoche: tre indizi (Grygera, Cannavaro e Zebina) fanno una prova. Non per l’arbitro Valeri: l’attaccante andava allontanato dal campo. Ci ha pensato Di Carlo, il suo allenatore, ad evitargli guai peggiori. Una cura-Montero gli sarebbe servita da insegnamento più di quanto non avrebbe potuto fare un’espulsione. Commentare le partite dei bianconeri delle ultime settimane diventa un esercizio (quasi) ripetitivo: si imposta un articolo su una sconfitta, si cambiano solo gli attori. E si lascia fisso il nome del migliore tra i peggiori: Chiellini, il futuro capitano. Degno erede dei (suoi) grandi predecessori.
Felipe Melo continua a giocare (e sbagliare) in un ruolo non suo; si sta penalizzando il talento di Marchisio spostandolo in tutte le posizioni del centrocampo; Diego si impegna ma non riesce ad incidere. Con l’arrivo di Candreva (benvenuto) ci si augura di aver trovato il giocatore giusto da “inserire nel posto giusto”. Sbrogliando la matassa di incomprensioni tattiche di cui il centrocampo bianconero è pieno. Ci si è dovuti anche concentrare sulla coppa d’Africa per gufare il Mali, nella speranza restituisse Sissoko prima del termine della manifestazione. Operazione riuscita: tifare a favore, di questi tempi, non porta nulla. Fare il contrario, a quanto pare, sì. Ma non è un bel vivere.
John Elkann assiste silenzioso al disarmo dei bianconeri, il fratello Lapo parla ma ne prende le distanze: le macchine e gli occhiali assorbono in toto i loro pensieri. Meglio ascoltare gli inviti dei milioni di sostenitori e lasciare in mano all’ultimo Agnelli rimasto, Andrea, quello che era il giocattolo di famiglia. Non garantirebbe alla Juventus un ritorno immediato alla vittoria: però la passione e l’amore con la quale verrebbe gestita basterebbe ai tifosi per potersi concentrare nuovamente (soltanto) sul calcio giocato. E’ la storia, oltretutto, che parla: il binomio vincente non è “Juventus-Fiat”, ma “Juventus-Agnelli”. In ricordo di Gianni, l’Avvocato, e per manifestare il loro dissenso per quanto sta accadendo, i tifosi si ritroveranno il 23 gennaio a Torino: chi non riuscirà ad esserci (come il sottoscritto) con il cuore marcerà pacificamente con loro da Piazzale Caio Mario sino sotto la Curva Sud dello stadio Olimpico.
Dopo, inizierà la partita: Juventus-Roma, Ferrara contro Ranieri, il “nuovo” che non ha funzionato contro il “vecchio” che non funzionava. E che si sta fregando le mani: se il sorpasso è cosa già avvenuta, l’allungo potrebbe essere la massima goduria. Nel mezzo, il Napoli: un punticino contro il Palermo in casa è bastato per lasciare la Juventus a quota 33. “Dica trentatré”: a Verona non ha risposto nessuno…
Nel posticipo della domenica, il derby di Milano: là dove si deciderà questo scudetto. L’elegante e sorridente Leonardo contro l’arrogante e minaccioso Mourinho. L’allegria del Milan contro il nervosismo dell’Inter, quello scoppiato prima ancora che la partita abbia avuto inizio: c’è da capirli, sono comparsi i veri avversari. La Juventus si è rivelata “l’anti” di se stessa; il Milan, preso a pallonate e umiliato 4-0 nella stracittadina d’andata, si è ripreso sino a diventare una squadra vera. Due attacchi fortissimi a confronto, come quello che potrebbe trovare la stessa Juventus sabato sera: Vucinic, Totti e Toni. Gli ultimi due, già soprannominati “To-To”.
“To-to”, variante del nome d’arte di Antonio de Curtis, Totò, il principe della risata. Da lunedì scorso (18 gennaio) la “Gazzetta dello Sport” ha iniziato una raccolta intitolata al grande attore di origini napoletane, da poter acquistare in abbinamento al quotidiano. Il primo dvd è intitolato “La Banda degli onesti”. Un altro modo, per il giornale rosa, di celebrare i successi dell’Inter…


Articolo pubblicato su Tutto Juve.com

14 commenti:

marco99 ha detto...

vignetta esilarante!!!!!!!
cmq attento che quando si stuzzicano gli interisti poi si riversano in massa ;)
Cmq sono d'accordo con te su tutto, non dico altro perchè altrimenti divento ripetitivo.
Aggiungo che i medici della juve per il caso cannavaro/ape si sono beccati 2 mesi di squalifica.

Quando siamo finiti in B avevo l'orgoglio dentro vedendo in campo Del Piero e Nedved, oggi in serie A ho la vergogna dentro nel vedere Poulsen e Amauri.
Ci stanno ammazzando ogni giorno di più amico mio.

Un abbraccio

IoJuventino ha detto...

Darti ragione è molto dura per il cuore. Ma la testa è costretta ad ammettere quanto hai scritto. Purtroppo.

IoJuventino ha detto...

@marco99

il "quando siamo finiti..." potrebbe essere lo spot perfetto per far capire ai più piccoli che tifano Juve e che non hanno seguito bene gli ultimi tre anni il motivo per cui oggi siamo qui a scrivere tutte queste cosette!

JUVE 90 ha detto...

Nel frattempo il fratello Lapo che tempo fa aveva definito la Juve "raccapricciante" se è ricreduto:"non mi occupo della Juve". Evidentemente deve essere stato richiamato all'ordine. Bello il lapsus della gazzetta. Non è che il prossimo dvd è guardie e ladri?

Anonimo ha detto...

Lo staff medico a cui chiedere è anchequello che ha lasciato in campo Grygera per un quarto d'ora, con una commozione cerebrale ?

E' incredibile come una società presa a modello in tutto il mondo, ora dimostri presappochismo e superficialità in ogni manifestazione.
Ed è questo modo di fare che mi preoccupa più di ogni altra cosa.

roberta

mazzoni robero ha detto...

si si tante belle parole ma manca il succo del discorso:per la juve non ci sono e senza capitali nel calcio e' dal 1930 che non si vince.io penso che il potere milanese continuera' e che la roma come sempre fallira(ma dove trova i fondi se sensi a lasciato un buco da 500milioni di euro?)ma la nostra juve ?dove andremo..... candreva e paolucci non sono coppi, e con bevilacqua ci aspetta solo il fondo del plotone e una maglia nera.boh saranno felici chi critica balotelli io preferirei avercelo.....

Thomas ha detto...

Eccomi!
Articolo preparato ieri, inserito oggi col cellulare.
A rispondere ai commenti, però, è dura col telefonino… ;-)
Allora:
@marco99: lo so, lo so: ne abbiamo esperienza entrambi, vero? :-)
Un “bravo” di cuore ai nostri medici: anche loro stanno portando avanti con successo il “progetto”…
Speriamo che questo martirio finisca… Più lo scrivo e più ci sto male…
@IoJuventino: grazie di cuore ;-)
Purtroppo… :-(
@JUVE 90: ci manca anche Lapo, guarda…
“Guardie e ladri”? Cattivello… ;-)
@Roberta: ciao ;-)
Sì, sono loro.
Per non parlare di Trezeguet qualche domenica fa all’Olimpico…
@mazzoni robero: benvenuto nel mio blog :-)
Divido le risposte:
1. la Juventus i soldi li ha, e li spende: male. Ne hanno investito più in tre anni e mezzo che in dodici di gestione della Triade… D’accordo che bisognava ricostruire la squadra poco per volta, ma si era partiti con Buffon, Nedved, Del Piero, Trezeguet, Chiellini, Camoranesi… Invece: Boumsong, Tiago, Almiron, … Soldi buttati. Tanti;
2. Candreva, su due piedi, ti dico che – a mio modesto parere – potrebbe essere un ottimo investimento. Certo, bisogna anche trovargli la giusta posizione. Diego e Felipe Melo non stanno fallendo solo per colpa loro… Paolucci? Semplicemente non ho capito perché lo si è preso. Lanzafame avrebbe avuto un senso: gioca – all’occorrenza – anche a centrocampo (a destra);
3. la Roma? Russi, americani, tedeschi: chi si è avvicinato, per acquistarla, è poi scappato. Hanno visto i conti: si sono spaventati. La squadra che porta il nome della Capitale non fallirà mai. Ma sul mercato non può fare la voce grossa: le altre grandi squadre le fanno prendere i giocatori che vogliono loro.
4. il Balotelli giocatore, lo invidio all’Inter. Per la “persona”, se lo possono anche tenere. Previsione: entro due o tre anni andrà via dall’Italia. Lui ci sta mettendo del suo, la gente (tutti, non solo gli juventini) ne ha già le scatole piene…
Grazie ancora. A presto.
Un abbraccio a tutti!

MauryTBN ha detto...

Grygera in campo domenica faceva quasi paura, non bisognava essere medici per capire che non si reggeva più in piedi...Non so davvero cosa abbiano per la testa quelli dello staff! Intanto vi segnalo che questa sera l'Atletico Madrid ha riacciuffato il pareggio con una rete di un certo Tiago...deve essere uno scarpone, la Juve non lo comprerebbe mai! Scherzi a parte, forse per Tiago era proprio l'aria di Torino il problema. Un gol non fa primavera, ma con la Juve, in tre anni, manco un gollonzo per errore è riuscito a fare!

Anonimo ha detto...

Per Tiago mettiamola così.
Visto che tanto con noi gioca male e non segna mai, è un bene che all'Atletico faccia bella figura, così lo riscattano e se lo tengono e riprendiamo qualche liretta.
Se dovesse giocare male, a giugno lo rimpacchettano e lo rispediscono a Torino....a continuare a giocar male!
Guardiamo il bicchiero mezzo pieno!

roberta

Thomas ha detto...

@MauryTBN: concordo con quanto ha scritto Roberta: continui così… ;-)
Per il suo bene…
Bellissima la battuta :-)
Un abbraccio a tutt’e due

Giuliano ha detto...

Mah, che dire. Ormai è successo questo: che ci sono davanti le sue società con tanti soldi, e dietro tutto il resto, ben staccato.
Una volta le società erano tre: ma già alla Juve era da molti anni fuori dal giro delle società ricche. Fatto fuori Moggi (e una dirigenza di straordinaria competenza), anche la Juve è finita nel gruppone...Il resto lo vedremo nel futuro: ma se la Juve avesse i soldi ci sarebbe qui Hiddink già da 15 giorni.
Non è brutto per la Juve, è brutto per tutto il calcio italiano.

Thomas ha detto...

Anche il Milan, però, non versa in buone acque.
Ma ha "competenza"...
Con Hiddink si sta aspettando il 3febbraio (data in cui dovrebbe scadere il contrato con la Russia). Nel frattempo, però, le nostre carte ce le siamo giocate malissimo: ha capito cheda noi c'è confusione. Tanta.
Nonostante un solo uomo al comando... :-(
Speriamo in bene, Giuliano...
Un abbraccio :-)

Giuliano ha detto...

Mi sono usciti un sacco di errori di battitura! "Due" società, e non "sue", eccetera.
Del perché il Milan non sia finito in B con noi, nonostante le intercettazioni più gravi, sappiamo bene il motivo - però amen, ormai è andata e anzi per il Milan società sono contento (anche perché vincere le Coppe con gli scarti dell'Inter, Pirlo e Seedorf e Brocchi, è una goduria ripeterlo!)

Thomas ha detto...

@Giuliano: figurati, non ti preoccupare ;-)
Grazie!
Il Milan sarebbe dovuto scendere a braccetto con noi in serie B, usando i parametri che hanno avuto durante Calciopoli.
Così come a braccetto lo siamo stati per tanti anni.
Certo, fuori dai giochi la Juventus, è naturale che se dalla torre dovessi buttare una squadra tra i rossoneri e l'Inter... ;-)
Un abbraccio!