domenica 18 aprile 2010

Ma Sissoko è bianco o è nero?

Non è che ormai rimanesse più molto da chiedere a questa stagione.
Fallito lo scudetto, fallita la rincorsa ad una delle prime tre posizioni utili per evitare i preliminari di Champions League (che avrebbe consentito la qualificazione diretta alla prossima edizione), abbandonate con quattro ceffoni a testa le due manifestazioni europee a cui ha partecipato quest’anno (1-4 casalingo contro il Bayern Monaco nella "massima", 1-4 contro il Fulham nella "minima"), uscita dalla Coppa Italia ad opera dell’Inter, aggrappata al miracolo di un quarto posto in classifica al momento (quasi) impossibile (potrebbe non bastare vincere tutte le restanti quattro partite…), alla Vecchia Signora rimaneva un unico, solo obiettivo: mettere i bastoni tra le gambe ai nerazzurri. Manco quello.
Per l’orgoglio, per dare un piccolo contentino ai tifosi che, almeno loro, si sentono defraudati delle ultime gioie sportive, derisi e umiliati per quanto accaduto dal 2006 ad oggi.

"Alla Juventus vincere non è importante. È l'unica cosa che conta" (Giampiero Boniperti).
Ma guarda come si sono ridotti i sostenitori bianconeri. Cresciuti a pane e vittorie, abituati a polemiche intorno alle loro partite (anche quando si perde), ad essere sempre al centro dell’attenzione (altrui) e a guardare tutti dall’alto verso il basso. Perché si sa: l’invidia è una delle poche malattie dalle quali non si può guarire. Meglio lasciarla agli altri. Ragionare come "loro", una volta, veniva considerato da "provincialotti del pallone", da ultimo della classe del "bar sport".
Quello che entra nel locale, parla sempre, ma nessuno gli presta attenzione.

E’ la nuova realtà, e - a quanto pare - tutti ne sono contenti. I contestatori? In pochi. Cinquanta al massimo. Quelli che secondo Jean Claude Blanc, il braccio armato del fallimento bianconero, non rappresentano certo i 14 milioni di sostenitori presenti nella penisola.
Con le uova di chi protesta, (loro) ci fanno le frittate; gli inviti ad andare a quel paese - invece - non li ascoltano neanche più: ormai fanno parte delle colonne sonore delle domeniche all’Olimpico quanto l’inno di Paolo Belli prima degli incontri.
Frasi prendere in giro dal mondo intero, ormai, è diventato un esercizio quotidiano per chi ama la Juventus.
Ma così no, dài…
E sino a quando si continuerà a sbagliare il vero "soggetto" con cui prendersela (la proprietà), la cronaca continuerà ad essere questa.

"Se succederà contro di noi andrò dall'arbitro per chiedere di fermare la gara. Comunque Balotelli è tranquillo, sa che contro la stupidità non c'è difesa, lui non può farci nulla. E tutta questa situazione è frutto della stupidità di poche persone che hanno rovinato la sua immagine" (Javier Zanetti, 27 novembre 2009).
Ma Sissoko è bianco o è nero? E’ "bianconero", indossa la maglia con quei colori, e ad oggi tutto quello che gli piove contro è permesso. Come i cori razzisti al momento della sua uscita dal campo in occasione dell’espulsione subita nell’anticipo "dell’anticipo" di venerdì sera.
"È stata una cosa molto stupida, ma non razzista. Ci sono altre cose di cui vergognarsi" (Massimo Moratti, 2 aprile 2006).
Nel salotto del Meazza il difensore messinese Zoro, all’epoca dei fatti, venne insultato ripetutamente dai sostenitori dell’Inter, a completamento dell’opera iniziata nella gara di andata di quel campionato, dove il giocatore fu oggetto di talmente tanti cori razzisti da convincerlo, ormai esausto, a minacciare l’abbandono del campo. Il successivo commento di Moratti a quanto accadde? "Ragazzotti troppo entusiasti, forse anche un po’ stupidi, ma razzisti no".
Ci si decida: un giocatore è di colore solo quando indossa la maglia nerazzurra? I tifosi cattivi sono sempre e solo "gli altri"? Nel frattempo i sostenitori bianconeri possono stare tranquilli: Blanc "vigila". Su tutto.

Sta attento anche a quanto accade al processo di Napoli, dove è imputato Luciano Moggi. Che si difende dalle accuse personali ricevute nello svolgimento della propria attività, in una società che oggi è incapace di vincere "dentro" e "fuori" dal campo. E che lo ha abbandonato da un momento all’altro, sulla traccia del nuovo "stile-Elkann" (si vedano gli esempi di Ranieri, Ferrara, …). Dopo le intercettazioni "normali", ora si passerà (anche) al vaglio delle schede svizzere e delle telefonate "di rimbalzo", così definite dalla "Gazzetta dello Sport" nel tentativo di lanciare l’ennesimo assist all’accusa. Le danze continueranno, mentre di materiale "nuovo" su cui discutere, a questo punto, ne rimarrebbe poco. Tranne quello che i legali dell’ex-Direttore Generale stanno tirando fuori poco alla volta da quel cilindro pieno di conversazioni che, a quanto pare, tanto "irrilevanti" non lo erano.

Allora appuntamento a martedì prossimo, e all’ennesimo ripensamento di Gianfelice Facchetti, figlio dell’ex-presidente dell’Inter, che un giorno vorrebbe venisse restituito il titolo regalato da Guido Rossi ai nerazzurri nel 2006, e il giorno successivo ci ripensa. Come se il destino di quel tricolore dipendesse dalla sua volontà o da quella del patron nerazzurro Moratti. Porti pazienza, e rimetta lo smoking bianco dell’onestà nell’armadio. Chiudendolo a doppia mandata.
Almeno quella farsa è finita.

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com

9 commenti:

squeeze ha detto...

Primo! Sto vedendo la roma, mamma mia, si stanno cagando addosso... Comunque voglio proprio sentire cosa dirà Tosel martedì sui cori a Sissoko. La squalifica del campo non credo sia possibile, non so neanche se sono recidivi. Che schifosi.

Giuliano ha detto...

Una serie di considerazioni strettamente mie personali:
- per me la Juve a metà classifica non è una novità: alla faccia di chi dice che piacciono quelli che vincono, io l'ho conosciuta più o meno come quest'anno, l'epoca dei Favalli e dei Dell'Omodarme. Uno scudetto venne per grazioso regalo dell'Inter, si ride ancora a pensarci. Poi venne la stagione di Boniperti presidente, Causio, Bettega, Furino...
- Un mio ricordo è un'intervista a Mario Soldati, scrittore e regista di grande importanza (è quello imitato da Vianello negli sketch con Tognazzi degli anni '50). Soldati, grande tifoso della Juve, auspicava una Juve "normale", da metà classifica. Non era matto, aveva delle buone ragioni: possiamo permettercelo, diceva.
Lo dico anch'io oggi: NOI DELLA JUVE possiamo.
Per oggi mi fermo qui, la Juve è sempre la Juve, esistono le annate no e i periodi negativi: un altro, lungo nove anni, ci fu tra il ritiro di Platini e l'arrivo di Lippi. Poi vennero i successi a ripetizione.

Sulla questione Sissoko e razzismo, se abbiamo i razzisti al governo cosa vuoi pretendere dai tifosi allo stadio?

PS: aggiungo altri due tifosi illustri, dopo Mario Soldati: Carlo Maria Giulini, che purtroppo non c'è più (gli piaceva anche l'Inter, ma non quella piagnona), e Salvatore Accardo, che suona Bach ma è tifoso aggueritissimo e arrabbiatissimo come lo siamo noi.

Thomas ha detto...

@squeeze: ti scrivo (ben) dopo la fine della gara (poi sono uscito di casa).
E’ andata: 2-1 e derby in saccoccia. Sinceramente non credevo ad una vittoria dei giallorossi.
“Comunque voglio proprio sentire cosa dirà Tosel martedì sui cori a Sissoko”: anch’io…

@Giuliano: bellissima la citazione di Soldati.
Stefano Bedeschi riportò un suo (stupendo) articolo, non molto tempo fa, su “Tutto Juve.com”
“Quella” Juve, però, alle spalle aveva due Agnelli.
Qui, “un” Elkann… Questa, purtroppo, ad oggi la differenza.
Datemi un Agnelli (Andrea), e vivrò stagioni negative con più serenità

“Sulla questione Sissoko e razzismo, se abbiamo i razzisti al governo cosa vuoi pretendere dai tifosi allo stadio?”: che non ci siano differenze di valutazioni. Il marcio c’è (purtroppo) ovunque. Anche al Meazza.
Va combattuto, ma non ignorato.
O giustificato.

Grazie di cuore ad entrambi.
Un abbraccio

marco99 ha detto...

Certo è desolante, la Juve che si riduce a giudicare una stagione in base ad una partita (inutile) con l'inter.
Questo è lo specchio dello sfascio a cui john elkann e blanc hanno ridotto la Juve.

Riguardo il razzismo sai bene come la penso.
Non era razzismo quello e non è razzismo questo.
Questo è tifo. Becero? Maleducato? Ignorante? forse, ma non è razzismo.

Il razzismo è un capello in cui ci si butta dentro quello che fa comodo a secondo delle convenienze.

Thomas ha detto...

@marco99: “Il razzismo è un capello in cui ci si butta dentro quello che fa comodo a secondo delle convenienze”: bella!
“Questo è tifo. Becero? Maleducato? Ignorante? forse, ma non è razzismo”: in mezzo a chi fa buu razzisti, c’è un po’ di tutto.
Ma le tue considerazioni, che condivido, dovrebbero essere la base di partenza da cui trarre le conclusioni da parte di chi ha in mano lo strumento dell’informazione.
Che si fa (troppo) condizionare dalla parole (e dalla volontà) di qualcuno…
Un abbraccio e buon lunedì ;-)

IoJuventino ha detto...

Allora, riporto una considerazione di chi era allo stadio. Il megaschermo rifletteva luce azzurra, quella dei fari. Questo effetto ha prodotto uno schiarimento della pelle di Sissoko. Quindi in tribuna hanno avuto la netta sensazione che quel numero 22 fosse effettivamente bianco. Siccome loro sono affezionati si colori scuri e infatti hanno ingaggiato centinaia di extracomunitari hanno iniziato a fischiare il cambio di pelle di Sissoko. Questi, cioè il giocatore della Juve, sarà sanzionato perché la Federazione deve essere avvertita di un cambio di pelle. Il passaporto può essere tranquillamente falsificato, ma la pelle no: o sei nero o sei bianco. In tal caso vige una regola: se sei nero e giochi per i disonesti allora la squadra avversaria deve pagare un'ammenda che servirà per pagare gli ingaggi dei merdazzurri. Se, in più, la squadra avversaria è la Juve allora i tifosi devono rimanere a casa a guardare la Pupa e il Secchione: vietato guardare la Juve anche in TV. Sono stato chiaro?

P.S.
La società juventus non si è mossa per difendere il proprio giocatore. Fanno schifo.

squeeze ha detto...

conoscendo il colore politico degli ultras nerazzurri, altro che "non è razzismo". Poi mettere sullo stesso piano un giocatore onesto come Sissoko e un pagliaccio come Balotelli, che fa di tutto per farsi odiare...

JUVE 90 ha detto...

Il problema di Sissoko non è essere bianco o nero, è essere bianco-nero. Come ha detto squeeze quando questi cori vengono da una curva dopo campeggiano le svastiche si tratta di razzismo

Thomas ha detto...

@IoJuventino: semplicemente FAVOLOSO ;-)
@squeeze & JUVE 90: quando uno indossa la maglia bianconera, al giorno d’oggi, deve sapere che nessuno prenderà mai le sue difese.
“Stile-Elkann”. Grazie (anche) per questo…

Un abbraccio a tutti!
A presto