sabato 7 agosto 2010

Lo strano caso del signor Amauri


Ed eccolo lì: Amauri Carvalho de Oliveira, professione attaccante, cittadino italiano a partire dallo scorso marzo, convocato da Cesare Prandelli per l’impegno amichevole della (nuova) nazionale di martedì prossimo a Londra contro la Costa d’Avorio.
Completerà il reparto offensivo, in compagnia dei vari Borriello, Giuseppe Rossi, Quagliarella e - finalmente, per il "popolo" che lo richiedeva da tempo a gran voce - Cassano e Balotelli.

La lista non è stata stilata da Marcello Lippi. A scorrerla, però, non sembrerebbe così: sei giocatori della Juventus (tanto per ricordare: manca "almeno" un Buffon, ad integrare la truppa…) ed uno solo dell’Inter (che, oltretutto, sta per trasferirsi in un’altra società). Va detto, a onor del vero, che si tratta di una semplice amichevole prima degli impegni ufficiali (qualificazione agli Europei del 2012), e che Gilardino e Pazzini, il nuovo CT, li conosce benissimo.
All’inizio della scorsa stagione il ruolo di prima punta della nazionale era vacante: lo stesso Gilardino era partito al rallentatore, Pazzini non forniva le dovute garanzie, Toni stentava nel Bayern Monaco. Rimanevano in tre: Lippi, Amauri e i media italiani, in attesa di quella benedetta cittadinanza che non arrivava mai. C’era un mondiale da difendere con le unghie e con i denti, dopo Mauro German Camoranesi (lo volle Trapattoni) era arrivato il momento di un’altra eccezione alla "regola".

Poi… "In questo momento non mi sento in ballottaggio con Amauri perchè io sono italiano e lui è brasiliano. Devo confessare che questa situazione un po' mi dà fastidio. Capisco se uno è mezzo italiano e mezzo brasiliano, un conto è se non è proprio per niente italiano". Così Pazzini, lo scorso mese di novembre del 2009, diede il benvenuto alla possibile convocazione dell’attaccante della Juventus. Ringalluzzito dall’arrivo dei primi assist decisivi di Cassano, la sua stagione stava per cambiare decisamente volto. Era arrivato il momento di “parlare chiaro”, e di respingere altri pretendenti a quella maglia.

Divamparono le (ovvie) polemiche. Perchè "sì" a lui e "no" agli altri (Thiago Motta e Zarate)? Forse perché è juventino?
Rispose Giancarlo Abete, presidente della FIGC: "Oggi il parametro di riferimento è la cittadinanza. Un giocatore, se è cittadino italiano, ha tutto il diritto di essere convocato in Nazionale. C'è una politica della federazione che tende a non allargare oltre misura la presenza di giocatori non nati in Italia. Lo stesso CT Marcello Lippi ha detto più volte che si trattava di una situazione limitata a pochi calciatori. Non vogliamo perdere la nostra identità, ma non vogliamo nemmeno discriminare".

Se ieri il parametro di riferimento era la cittadinanza, oggi lo è la Germania ottima protagonista del mondiale sudafricano. Quella giovane, ma anche multietnica.
"Gli stranieri? Se hanno la cittadinanza italiana e giocano bene, non vedo perché non possano essere convocati in nazionale" (Cesare Prandelli, 1° luglio 2010).
Dichiarazioni rilasciate, ovviamente, con il benestare di Abete.
Tra Uruguay, Argentina e Brasile, sono una ventina (almeno) i giocatori cui si potrebbe attingere per rinforzare la nazionale azzurra laddove si dovesse ritenere necessario farlo.

Amauri, nel periodo in cui Pazzini rilasciò quelle dichiarazioni, smise di segnare. La Juventus di "giocare". Entrambi iniziarono a perdere: partite, convinzione, prestigio agli occhi del mondo intero.
Da possibile salvatore della patria ad emarginato di lusso. Giusto (per chi scrive) non renderlo partecipe della spedizione sudafricana agli ordini di Marcello Lippi.
Paradossale, adesso, leggere come venga considerata "normale", dai media, la sua convocazione: i due goals segnati in Irlanda allo Shamrock Rovers, la ritrovata brillantezza fisica e l’interesse manifestato da Mourinho ed il Real Madrid nei suoi confronti sono bastati a cancellare mesi di critiche feroci.

Ma ora potrebbe "servire" di nuovo: come "apertura" verso nuove convocazioni, sino al prossimo momento difficile, alla consacrazione di un altro attaccante, o magari fino ad una vittoria in una competizione importante di una nazionale diversa dalla Germania attuale (quindi, con tutti i giocatori originari di quel paese).
In quel caso passerebbe di moda l’idea di un gruppo di giocatori multietnico che si potrebbe tranquillamente integrare con chi è nato nella nostra penisola, si tornerebbe a difendere l’italianità nel senso più letterale (e stretto) della parola e tutti rinnegherebbero quanto detto nel passato. A Prandelli, ovviamente, verrebbe rinfacciato il suo aver militato, da calciatore, nella Vecchia Signora.

E se invece la nuova Italia dovesse rivelarsi vincente? Basterebbe contare i giocatori provenienti dalla Juventus. Anche se a qualcuno darebbe fastidio.

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com

6 commenti:

Giuliano ha detto...

Ieri sera ho letto la lista, poi stamattina ho sbirciato i titoli dei quotidiani sportivi...Divertente! (ovviamente, non un centesimo per questi giornali).
Poi ci si meraviglia se siamo usciti subito ai mondiali: ma i giocatori sono questi, nessuno ha preso il posto dei Nesta, Cannavaro, Maldini, Camoranesi, Zambrotta, Pirlo, Totti, Del Piero: e molti di questi erano già discutibili, ma quantomeno erano giocatori di classe e di temperamento.
Balotelli l'abbiamo visto con l'Under, speriamo che migliori ma fin qui...Chi c'era: Giovinco, Cassano, Rosina dov'è finito, Cassano me lo vedo proprio contro certi difensori tosti che ci sono in giro. Anche con gli "stranieri" non è che si migliori di molto: qui si parla di Thiago Motta come se fosse Falcao, e di Zarate come se fosse Maradona...Mah!
Tanti auguri a Prandelli, se Lippi ha vinto il Mondiale con Materazzi e Gattuso allora tutto è possibile.

Thomas ha detto...

Si può discutere su “una” o “due” convocazioni “mancanti” di Lippi per i mondiali sudafricani del 2010, ma la “materia prima” è quella.
A Prandelli ora viene (e verrà) concesso di tutto. Poi… Siamo l’Italia.
In alcuni casi: purtroppo.
“Noi” tifosi e appassionati potremmo anche avere pazienza: sul fatto che la situazione non sia facile, siamo (quasi) tutti d’accordo.
La stampa, quando avrà finito di elencare i “mali” di questo calcio, se la prenderà con l’allenatore.
Prima dell’inizio dei prossimi Mondiali.
Anzi, mi lascio andare ad un (facile) pronostico: prima dell’inizio dei prossimi Europei…
Un abbraccio ;-)

Giuliano ha detto...

Ma poi, ci pensi: Lippi che convoca Molinaro... Chissà che scandalo tra tv e gazzetta! Invece adesso il buon Molinaro "è il nuovo che avanza" e la speranza di riscatto
:-)

Thomas ha detto...

Ci ho pensato, Giuliano.
Ci ho pensato ;-)
Un abbraccio e buona domenica!

JUVE 90 ha detto...

Non oso immaginare cosa sarebbe successo se queste convocazioni le avesse fatte Lippi...
Prandelli Pazzini lo conosce bene, fin troppo... proprio per questo non lo convocherà mai :) Ci sono stati diverbi accesissimi tra i 2, culminati con il "bastardo" che Pazzini gli rifilò dopo aver segnato il 2-0 a samp-fiorentina quest'anno.

Thomas ha detto...

Eccomi, Sante ;-)
Perdonami per il ritardo, giornata molto "intensa"
Recuperato dagli archivi:

Pazzini smentisce: "Avevo vissuto una settimana diversa dalle altre e quella parola, non importa quale, non aveva un obiettivo specifico, è stata un’esplosione di adrenalina. Prandelli? L’ho incontrato sotto il pullman della Fiorentina e ci siamo abbracciati. Non ce l’avevo certamente con lui…"

Sì, come no... ;-)
Un abbraccio!