L'ultima vittoria a domicilio dell'Atalanta sulla Juventus in serie A risale al 3 febbraio 2001 (2-1 per gli orobici): in un campionato nel quale parteciparono diciotto squadre (a differenza delle venti attuali), quella era la diciassettesima giornata che celebrava la conclusione del girone di andata.
In questa stagione i due club si affronteranno a Bergamo proprio in occasione del giro di boa del torneo: Antonio Conte, attuale tecnico dei bianconeri e suo giocatore in quegli anni, è autorizzato a fare gli scongiuri del caso.
Terminata anche questa fatica la Vecchia Signora avrà - quindi - affrontato tutte le avversarie, e a quel punto potrà farsi un'idea precisa di cosa l'attenderà nel percorso che lentamente la condurrà sino alla fine della manifestazione. Rispetto al primo tragitto qualcosa cambierà: dai movimenti in entrata a quelli in uscita derivanti dall'attuale sessione invernale del calciomercato, sino alla tenuta della condizione fisica dei giocatori nel lungo periodo, saranno diverse le varianti che condizioneranno la corsa verso lo scudetto.
"Non abbiamo fatto niente perché i conti si faranno a maggio e sarà importante dove saremo a quell’epoca", sosteneva il tecnico juventino prima dell'incontro con l'Udinese, la gara che chiuse il 2011 di Madama .
"Abbiamo grande rispetto per loro, ma non andremo lì per accontentarci perché non deve far parte del nostro modo di pensare", aggiunse. Tradotto: la Vecchia Signora nata nel ritiro estivo di Bardonecchia non si accontenta di un pareggio in partenza, ma cerca sempre e comunque la vittoria.
Ed è proprio l'elevato numero di pareggi accumulati sino ad oggi (otto) il principale capo d'imputazione mosso da coloro i quali non credono alla Juventus come una seria candidata al successo finale: con quelli si va piano, ma non lontano.
E' troppo fresca la delusione per i fallimenti che hanno portato ai due ultimi settimi posti per lasciarsi a andare a facili illusioni: lo stesso Conte, attirandosi qualche critica, lo ha ricordato con insistenza.
Con onestà, sempre negli istanti precedenti la gara di Udine, l’allenatore ammise: "Non mi stancherò di ripeterlo: siamo andati al di là della più rosea previsione". Dall'incontro del "Friuli" al recente 1-1 casalingo con il Cagliari, però, sono trascorse tre partite che hanno partorito la miseria di cinque punti, figli di prestazioni poco convincenti.
Superato l'ostacolo rappresentato dalla squadra di Guidolin il calendario costringerà ora tutte le grandi della serie A, Milan escluso, a visitare i bianconeri allo "Juventus Stadium".
Se, come presumibile, il testa a testa tra bianconeri e rossoneri dovesse continuare sino alla fine del torneo, ecco che pure i punti racimolati contro le cosiddette piccole avranno il loro peso specifico. Ad oggi, l'unico rimpianto confessato dal tecnico juventino ai giornalisti è legato proprio ai pareggi interni con Bologna e il Genoa: a questi, adesso, si può aggiungere quello relativo alla gara della scorsa domenica contro i sardi.
La partita con l'Atalanta a Bergamo e quella successiva in casa contro l'Udinese (ancora lei) misureranno lo stato di forma attuale della Juventus in campionato; la gara "secca" di martedì con la Roma in coppa Italia, invece, non prevede vie di fuga: dentro o fuori, una andrà avanti e l'altra uscirà dalla manifestazione.
Agli uomini di Conte converrà abituarsi in fretta a considerare tutte gli incontri come fossero "decisivi", anche quelli che - in realtà - non lo sono: aiuta a non perdere le occasioni propizie che si presentano lungo il cammino.
Che, per arrivare alla fine della stagione, non sarà breve.
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In questa stagione i due club si affronteranno a Bergamo proprio in occasione del giro di boa del torneo: Antonio Conte, attuale tecnico dei bianconeri e suo giocatore in quegli anni, è autorizzato a fare gli scongiuri del caso.
Terminata anche questa fatica la Vecchia Signora avrà - quindi - affrontato tutte le avversarie, e a quel punto potrà farsi un'idea precisa di cosa l'attenderà nel percorso che lentamente la condurrà sino alla fine della manifestazione. Rispetto al primo tragitto qualcosa cambierà: dai movimenti in entrata a quelli in uscita derivanti dall'attuale sessione invernale del calciomercato, sino alla tenuta della condizione fisica dei giocatori nel lungo periodo, saranno diverse le varianti che condizioneranno la corsa verso lo scudetto.
"Non abbiamo fatto niente perché i conti si faranno a maggio e sarà importante dove saremo a quell’epoca", sosteneva il tecnico juventino prima dell'incontro con l'Udinese, la gara che chiuse il 2011 di Madama .
"Abbiamo grande rispetto per loro, ma non andremo lì per accontentarci perché non deve far parte del nostro modo di pensare", aggiunse. Tradotto: la Vecchia Signora nata nel ritiro estivo di Bardonecchia non si accontenta di un pareggio in partenza, ma cerca sempre e comunque la vittoria.
Ed è proprio l'elevato numero di pareggi accumulati sino ad oggi (otto) il principale capo d'imputazione mosso da coloro i quali non credono alla Juventus come una seria candidata al successo finale: con quelli si va piano, ma non lontano.
E' troppo fresca la delusione per i fallimenti che hanno portato ai due ultimi settimi posti per lasciarsi a andare a facili illusioni: lo stesso Conte, attirandosi qualche critica, lo ha ricordato con insistenza.
Con onestà, sempre negli istanti precedenti la gara di Udine, l’allenatore ammise: "Non mi stancherò di ripeterlo: siamo andati al di là della più rosea previsione". Dall'incontro del "Friuli" al recente 1-1 casalingo con il Cagliari, però, sono trascorse tre partite che hanno partorito la miseria di cinque punti, figli di prestazioni poco convincenti.
Superato l'ostacolo rappresentato dalla squadra di Guidolin il calendario costringerà ora tutte le grandi della serie A, Milan escluso, a visitare i bianconeri allo "Juventus Stadium".
Se, come presumibile, il testa a testa tra bianconeri e rossoneri dovesse continuare sino alla fine del torneo, ecco che pure i punti racimolati contro le cosiddette piccole avranno il loro peso specifico. Ad oggi, l'unico rimpianto confessato dal tecnico juventino ai giornalisti è legato proprio ai pareggi interni con Bologna e il Genoa: a questi, adesso, si può aggiungere quello relativo alla gara della scorsa domenica contro i sardi.
La partita con l'Atalanta a Bergamo e quella successiva in casa contro l'Udinese (ancora lei) misureranno lo stato di forma attuale della Juventus in campionato; la gara "secca" di martedì con la Roma in coppa Italia, invece, non prevede vie di fuga: dentro o fuori, una andrà avanti e l'altra uscirà dalla manifestazione.
Agli uomini di Conte converrà abituarsi in fretta a considerare tutte gli incontri come fossero "decisivi", anche quelli che - in realtà - non lo sono: aiuta a non perdere le occasioni propizie che si presentano lungo il cammino.
Che, per arrivare alla fine della stagione, non sarà breve.
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3 commenti:
fai bene a ricordare le batoste...sante parole!
già quel tabellone, con un 5-2 e gol di Melo e di Diego, fa riflettere e non poco. Un pensiero anche per Camoranesi, sembra un secolo fa...
avanti così, un po' alla volta.
Il cammino (la strada) si fa con il camminare, come dicono i pellegrini sulla via per Compostela. Vediamo cosa succede stasera, un passo alla volta: io spero in un gol di Pirlo, non ne ha ancora fatti...
Questa gara la temo, Giuliano. E non poco.
Quel 5-2 mi illuse, ma diede anche la conferma a Ferrara che il 4-2-3-1 era lo spartito giusto per quella Juve.
Volle cambiare (o fu costretto a farlo) musica: quanto accadde dopo è storia nota e arcinota.
Un goal di Pirlo? Hai ragione, non ci avevo pensato ;-)
Mi preoccupa il suo ginocchio destro, spero vada tutto bene.
Un abbraccio e a presto!
Pirlo non ha segnato, Giuliano.
Ma è come se lo avesse fatto...
2-0: avanti così.
'notte e un abbraccio a tutti!
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