venerdì 4 maggio 2012

La Juve, l'errore di Buffon e quel goal di Robinho al Chievo...

Per il terzo anno consecutivo la Juventus disputa una partita di campionato il secondo giorno del mese di maggio: il bilancio è di una vittoria e due pareggi. Al di là del risultato finale, l'aspetto che principalmente differenzia le tre gare in questione è rappresentato - naturalmente - dal loro peso specifico nel contesto delle rispettive stagioni bianconere.

Alla terz'ultima tappa della serie A targata 2009/10 Madama tornò da Catania dopo aver concluso l'incontro con un 1-1 che non le impedì di arrivare settima. Stessa musica l'anno successivo, nonostante il successo esterno di misura conseguito contro la Lazio grazie ad una rete realizzata da Simone Pepe. Si trattava della trentacinquesima giornata del torneo.

Di partita in partita si arriva quindi alla stretta attualità, dove la cronaca del recente match tra la Juventus ed il Lecce è già passata alla storia. Alcuni dei protagonisti principali sono stati gli stessi di un precedente scontro tra le due formazioni avvenuto allo stadio "Via del Mare" il 20 febbraio 2011, allorquando Luigi Del Neri - seduto sulla panchina della Vecchia Signora - non riuscì ad evitare la disfatta della sua squadra in terra salentina.

Finì 2-0 per i giallorossi, il secondo dei due goals venne messo a segno da Bertolacci (ancora lui), mentre Buffon venne espulso dopo appena dodici minuti dal fischio d'inizio della contesa per essersi immolato alla causa bianconera toccando con le mani un pallone fuori dell'area di rigore. La Juventus, momentaneamente sesta in classifica, era lontana di ben quattordici punti dal Milan fresco vincitore a Verona contro il Chievo per 2-1.

In quella gara i rossoneri passarono in vantaggio grazie ad una rete palesemente irregolare ad opera del brasiliano Robinho, che al 25' del primo tempo controllò il pallone con un braccio per poi trafiggere Sorrentino. Considerata l'importanza dell'episodio nell'economia della partita, alla conclusione dell'incontro scoppiarono furibonde polemiche.

Lo stesso Sorrentino fu uno dei più rammaricati per l'accaduto: “Basta andare a vedere dove si è sporcato la maglia Robinho per accorgersi con che cosa ha stoppato la palla”. Dall'altra parte della barricata il commento di Massimiliano Allegri fu laconico: “In ogni caso a fine stagione gli episodi pro e contro si equivalgono”.

Con ogni probabilità sarà realmente difficile, se non impossibile, riuscire a reperire le immagini di quell'azione nel cellulare di Adriano Galliani. Tornando alla Juventus, dopo due vittorie consecutive (contro Cagliari e Inter) Madama aveva quindi miseramente fallito l'ennesima occasione per riportarsi in zona Champions League. La rabbia del Presidente Agnelli esplose il giorno seguente la disputa del match: “Dopo la gara i giocatori non si sono nemmeno dovuti fare la doccia”.

Quanto accaduto nei mesi successivi è ampiamente noto a tutti gli appassionati di calcio: l'ennesima rivoluzione ha portato a Torino un nuovo tecnico ed altri calciatori, i quali avrebbero dovuto imparare dai grandi "vecchi" la ricetta per tornare al successo. A questo proposito nel dicembre del 2011 Antonio Conte è stato esplicito: "Sappiamo benissimo quanto sia importante Andrea per noi (Pirlo, ndr.), come lo sono Buffon e Del Piero, i fari di questa squadra, le stampelle su cui mi reggo nei momenti più difficili”.

Nel mese di marzo del 2012, poi, Buffon ha ricambiato i complimenti nei confronti del proprio allenatore (“Sin dal primo giorno ha dimostrato ambizione. Supportata da lavoro duro e insegnamenti sul campo. Ci ha conquistato e forgiato caratterialmente. Ci hanno spinto il sudore, la forza e il sacrificio, insieme al nuovo stadio e la voglia di cancellare due brutte annate"), non dimenticando di raccontare la sua versione circa i momenti bui vissuti in maglia bianconera: "Arrivavo da un brutto infortunio e 2-3 errori ci stanno. Ma si sono sommati al periodo difficile della Juve. Non ho rancore e conosco le regole. Fossi stato il signor nessuno, certe cose non sarebbero accadute".

Dalla storia adesso si ritorna alla cronaca: mancano due tappe alla conclusione del campionato, non c'è molto tempo a disposizione per fermarsi a riflettere sugli incidenti di percorso.
Solo chi cade può risorgere. Vale per tutti, anche per i più grandi.

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com
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4 commenti:

MauryTBN ha detto...

Si sente dire da tutte le parti che il campionato l'ha perso il Milan, sbagliando le due partite interne con Fiorentina e Bologna. Magari il Milan l'avrà anche perso, ma ora sta a noi vincerlo, prendendoci gli ultimi 6 punti. L'errore di Gigi, per quanto doloroso, forse serve solo a farci capire che se in queste due partite non saremo in grado di fare il nostro dovere, semplicemente non ci saremo meritati di vincere questo campionato. Se i ragazzi davvero vogliono questo scudetto reagiranno da Juve e, quando la Juve tira fuori il suo carattere, non ce n'è per nessuno!

P.S. Bello il passaggio sul telefono di Galliani :)

Thomas ha detto...

"Se in queste due partite non saremo in grado di fare il nostro dovere, semplicemente non ci saremo meritati di vincere questo campionato": queste tue parole le ho scritte a Giovanni, uno degli amici più cari, proprio ieri...
;-)

Il passaggio su Galliani?
Cercato e voluto... :-)
Grazie!

Un abbraccio e buonanotte!

Paolo ha detto...

La filosofia giusta è: zero proclami e tanta grinta.
Comunque andrà a finire si uscirà a testa alta.

Thomas ha detto...

Bravo, Paolo. Concordo!

Se...e se ne avrai voglia, collegati al blog dopo la partita di domani.
Sempre "se". Vale più il "primo" del "secondo", of course.

Un abbraccio!