Il compito che la Juventus avrebbe dovuto svolgere nell’anticipo pomeridiano dell’ottava giornata di serie A era stato svelato da Claudio Marchisio nei momenti precedenti l’incontro con il Napoli: “sconfiggerlo, sgasarlo, togliergli un po’ di fiducia, impedire che l’ambiente da quelle parti si carichi troppo”. Visto e considerato l’esito della partita, Madama adesso può cambiare pagina ed iniziare a pensare al prossimo impegno.
A differenza del rendez-vous tra le due formazioni dello scorso 11 agosto a Pechino, in occasione della finale di Supercoppa italiana, le polemiche sono scomparse al termine dell’incontro, concentrandosi – invece - prima del fischio d’inizio dell’arbitro Damato. Assenti Buffon e Vucinic, due punti fissi nello scacchiere della Vecchia Signora, al Napoli si era presentata una buona opportunità per frenare la corsa inarrestabile in campionato dell’undici guidato dal duo Alessio-Conte.
Il caso vuole che proprio Damato fosse stato il direttore di gara dell’ultima vittoria esterna dei campani a Torino: era il 31 ottobre 2009, si era giocato – anche allora – alle 18.00. Lo stadio, però, era diverso, così come – soprattutto – tra le due Juventus non c’è stato paragone. Quella attuale è figlia legittima del club più scudettato d’Italia, abituato a far sue le corse a tappe entro i confini dello stivale.
Walter Mazzarri aveva ragione a sostenere che “il risultato di questa gara non cambierà nulla, anche in caso di sconfitta ne mancheranno trenta alla fine”, ma dovrebbe riflettere bene sulle parole pronunciate a sua volta da Carrera, nel punto in cui affermava che i sistemi di gioco tra le due squadre “saranno pure simili, ma l’interpretazione è diversa: noi facciamo un calcio propositivo, mentre il Napoli si affida di più alle ripartenze e alle giocate dei singoli”.
In una partita condizionata (anche a livello di infortuni) dagli impegni dei vari nazionali sparsi in giro per il mondo, la Juventus – più degli avversari - ha mostrato di avere i cambi necessari per far fronte alle emergenze: i due goleador di giornata, Cáceres e Pogba, sono entrati in campo durante lo svolgimento dell’incontro. Lo stesso discorso vale pure per quanto riguarda gli allenatori: nell’arco temporale di sette mesi Mazzarri è stato sconfitto da Conte, Carrera e Alessio. In pratica, Madama ormai viaggia con il pilota automatico.
La vittoria ottenuta dal Napoli in coppa Italia contro i bianconeri resta un trofeo da esibire in bacheca e sulla maglia, ma rischia di diventare un limite alla crescita di quella società nel caso in cui non dovesse decidere di aggiungere qualcosa di diverso ad un metodo di gioco che si adatta unicamente all’avversario di turno. Se la strada che verrà intrapresa continuerà ad essere quella, almeno dovrà cercare di imparare dagli errori del passato: così come era accaduto a Pechino, sulla propria fascia destra Maggio è stato nuovamente travolto da Asamoah.
Durante l’analisi tecnica della partita, in diretta televisiva dagli studi di Mediaset Premium Arrigo Sacchi ha espresso un parere critico nei confronti della Vecchia Signora: “Per me questa vittoria non vuol dire molto. Quando vinci con merito è diverso, questa però è una vittoria differente. Non dico che è immeritata, ma era più giusto il pareggio. E' molto pericolosa questa partita per la Juventus, se non viene interpretata nel modo giusto ti può far pensare certe cose che non sono quelle vere”.
Il concetto, banale, è che “non è tutto oro quel che luccica”. Il discorso, ovviamente, non riguarda certo l’astro nascente Paul Pogba, quanto il rischio che Madama smetta di cercare di migliorarsi continuamente in virtù di un avvio di campionato in cui i numeri parlano di un probabile dominio bianconero durante questa stagione.
I suoi limiti nel reparto offensivo sono evidenti, così come è altrettanto chiaro che nelle competizioni europee risaltano in maniera maggiore rispetto a quando accade in Italia. Alla Juventus, però, va anche dato atto di essere imbattuta da quarantasette incontri consecutivi in serie A. Prima di lei soltanto il Milan di Fabio Capello aveva saputo far meglio. Quello stellare guidato dallo stesso Sacchi si era fermato prima. Nel valutare una singola gara nella sua completezza, forse, è opportuno considerare prima tutti gli elementi.
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10 commenti:
Articolo equilibrato e competente.
Detto da un tifoso napoletano.
Ti ringrazio di cuore.
Anche, e soprattutto, per la sportività.
Un caro saluto
comunque sia, non c'è tregua...domani siamo già in Champions, poi c'è il Catania (a mezzogiorno, che stress), eccetera.
Ti segnalo due amenità per la collezione:
1) il commento di Mazzarri, "hanno vinto per due episodi, potevano capitare a noi invece sono capitati a loro" (magnifico! ma non è così tutto il calcio?)
2) mi diverto un'altra volta ad ascoltare Franco Rossi su Telenova: prima dice che lui non è tifoso, anzi che tutti se la prendono con lui; poi elogia in modo sperticato "il campionato dei 97 punti, irripetibile" - quello dell'Inter, ovviamente, quello senza Juve, Napoli, Parma, Fiorentina, con Roma e Lazio e Milan azzoppate, eccetera
:-)
un grande! vedessi come s'incazza quando gli fanno notare garbatamente che, forse, insomma, ehm...
Una serie A a 20 squadre non va bene, sono troppe. Considerando che anche le competizioni europee sono diventate, nel tempo, dei veri e propri (mini)campionati, la naturale conseguenza e' che si gioca troppo.
Mazzarri lo ricordo bene nella sua esperienza qui a Genova, alla Sampdoria: ottimo allenatore (e motivatore), assolutamente incapace nel riconoscere i meriti dell'avversario di turno.
Per emergere dall'anonimato Franco Rossi si e' costruito un "personaggio". Non e' il genere di professionista che mi piace, personalmente adoro le persone umili e schive.
Un abbraccio, Giuliano ;-)
Buon inizio settimana
Carissimo Thomas, articolo perfetto. Hai centrato in pieno gli elementi essenziali.L'identico modulo usato in maniera del tutto differente, come anticipato da Carrera, lo si è visto perfettamente durante la gara. La propositività da una parte e l'attendismo dall'altra. Il Napoli dava l'impressione di esser venuto a Torino, non per vincere, ma per non perdere e semmai tentare il colpaccio, al contrario della Juventus, che, nonostante alcune difficoltà in attacco, come da te rimarcato, ma che ormai conosciamo da tempo, non ha smesso mai di cercare la vittoria. L'osservazione di Sacchi, solitamente equilibrato nei commenti e che spesso si è lasciato andare a grandi lodi nei confronti del gioco di Conte, stavolta la trovo fuori luogo ma non perchè sia contraria al mio spirito di tifoso Juventino. E' chiaro che questa vittoria vuol dire tanto ma anche niente, e soprattutto non deve lasciare tranquillo nessuno, ma questo credo lo sappiano anche i bianconeri e il nostro mister in primis. Inoltre, vincere questi confronti da sempre qualcosa in più sul piano della convinzione, indipendentemente dal modo in cui si è vinto, modo che comunque, a me è sembrato del tutto in linea con la qualità a cui la Juventus ci ha abituati ultimamente.
Quanto scritto da te Thomas, con l'equilibrio e la competenza segnalata dal nostro ospite amico napoletano che saluto, rende superfluo un altro pezzo sul big match di sabato scorso, per cui attenderò (per scrivere ancora) a questo punto la gara di Champions di martedì sera , gara da vincere a tutti i costi se si vuole sperare di rimanere dentro questa meravigliosa quanto difficile competizione.
Un abbraccio grandissimo a tutti e
FINO ALLA FINE FORZA JUVENTUS!!!
Voglio aggiungere un paio di cose:
@Giuliano
Penso che i commenti di Mazzarri nemmeno i tifosi del napoli li sopportino più di tanto
@Thomas
Approvo in pieno il discorso sulla serie A. Deve essere a 18 squadre, assolutamente!!
...dimenticavo i commenti del servizio ai tgRaisport: "i gol fatti dalle riserve".
:-)
Ovviamente, lo sanno tutti, i gol fatti dalle riserve non valgono e non vanno contati
Non so voi, ma io queste cose le trovo io molto divertenti, speriamo di sentirne ancora!
Io ho come l'impressione che per il Napoli quest'anno sia l'anno dell' "adesso o mai più". Non so infatti se saranno in grado di trattenere Cavani (e Mazzarri) nella sessione estiva di mercato e, nel caso non ci riuscissero, rischierebbero di fare la fine dal Milan di Allegri, demotivato, stanco, privo di appeal per i grandi giocatori. Una squadra che deve vincere uno scudetto e sa se che non avrà molte altre stagioni per riprovarci non può giocare con l'attitudine mentale mostrata dal Napoli sabato. Ci vuole una testa e una fame da Juve...
@Danny: grazie per le belle parole. Riguardo al pezzo, fai quello che ti senti. Scrivere e' una cosa bellissima, deve rimanere un piacere da condividere insieme senza nessuna forzatura. Il tuo ragionamento, comunque, lo condivido.
A causa di impegni personali extra-blog non penso di aggiungere articoli prima di giovedi', mentre per quanto riguarda i commenti saro' sempre presente.
@Giuliano: nel corso degli anni si sono moltiplicati i giornalisti faziosi, a scapito dela categoria.
Alcuni di loro, oltretutto, sono diventati i principali responsabili del livellamento verso il basso della qualita' generale
;-)
@MauryTBN: nel tuo commento hai centrato in pieno uno dei miei convincimenti sul Napoli (attuale). Molto bello, grazie.
Un abbraccio a tutti
Chiedo scusa per gli errori di battitura: per rispondere ai commenti uso il cellulare, ogni tanto capitano
;-)
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