lunedì 28 ottobre 2013

La Juve riprende a vincere. In attesa del Real...



Roma, Napoli, Juventus, Inter e Fiorentina: alla nona giornata del torneo vincono tutte le squadre che stazionano nei primi cinque posti della classifica. Si ferma il Verona, attualmente sesto, sconfitto al "Meazza" dai nerazzurri di Mazzarri. Il Milan scompare dai radar, esattamente come la cresta dalla testa di Balotelli.

La fortuna che aiuta gli audaci non si è dimenticata della Roma, bravissima a non abbattersi di fronte agli imprevisti comparsi sulla sua strada prima e durante l'incontro di Udine. I giallorossi continuano nella loro marcia imperiosa, il record di dieci vittorie consecutive iniziali è ormai ad un passo. Ora spetterà al Chievo il compito (miracolo?) di fermarli nel prossimo turno infrasettimanale. Per le speranze delle inseguitrici si tratta del classico testa-coda (la prima contro l'ultima) capitato al momento sbagliato. Un altro successo degli uomini di Garcia e l'entusiasmo intorno a loro esploderà definitivamente. Uno sguardo alla storia del campionato, però, induce a pensare che proprio l'euforia potrebbe diventare il peggior nemico della Roma.

Il vento proveniente dell'Argentina soffia forte sia sul Napoli (Higuain) che sulla Juventus (Tévez). Vittoria di "rigori" quella dei campani, spianata da un "rigore" quella dei bianconeri. Le contestazioni non sono mancate né da una parte né dall'altra, anche se i tre punti maturati allo "Juventus Stadium" hanno lasciato poco spazio alle discussioni. Madama si è tolta subito il nuovo abito europeo (4-3-3), indossato per il rendez-vous con il Real Madrid, per tornare a vestire quello abituale all'italiana (3-5-2). Ha schiacciato il Genoa nella sua metà campo per tutta la durata dell'incontro, rendendo ingiudicabile la prestazione di un inoperoso Buffon.

Più che il cambio di modulo è stato l'approccio alla gara con i rossoblù a trasformare la squadra che a Firenze si è dimenticata di giocare per quindici minuti in una piccola “macchina da guerra” (così l'ha definita Antonio Conte), in grado di premere costantemente sull'acceleratore senza alcuna interruzione. Rispetto allo scorso anno alla Vecchia Signora mancano tre punti (venticinque contro gli attuali ventidue), lo stesso numero di quelli dilapidati nella trasferta all'Artemio Franchi. A onor del vero bisogna riconoscere che prima della sconfitta contro il Real Madrid le due Juventus non erano ancora paragonabili, tanto diverse l'una dall'altra nell'atteggiamento mostrato sul campo. Proprio a seguito degli eventi capitati in Spagna, però, qualcosa sembra essere cambiato. In positivo.

La serie A non concede tregua, con un turno infrasettimanale che gonfia il numero di partite da disputare in pochi giorni. Nel frattempo la gara contro i Blancos a Torino si avvicina sempre di più. Se Madama è davvero cambiata avrà più di un'occasione per dimostrarlo.

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4 commenti:

Danny67 ha detto...

Pienamente d'accordo Thomas. Quello che è cambiato nella partita contro il Genoa è stato proprio l'approccio alla gara. Finalmente si è rivista la Juve degli anni precedenti. Ora speriamo che non sia necessario prendere ogni volta uno schiaffo per vedere quella determinazione che durante le due ultime stagioni era diventato un marchio di fabbrica della Juve contiana. A me personalmente ha fatto enormemente piacere vedere il mister di nuovo battagliero e polemico con i media a fine partita. Negli ultimi post gara mi era sembrato un pò meno carico mentre domenica è stato aggressivo come piace a me. La cosa più assurda è che vogliono far passare lui per visionario come se i tentativi di destabilizzazione, clamorosi anche se di diversa natura ogni anno, non fossero reali.

Paolo ha detto...

Osservando le statistiche (dall'interessantissimo sito whoscored.com) si nota come la Juventus sia la squadra che in Serie A: ha il più alto possesso palla (secondo solo al Milan, ma i bianconeri hanno una gestione delle partite più offensiva rispetto ai milanesi); staziona meno nella propria tre-quarti e più a lungo nella tre-quarti avversaria; tira di più in porta e subisce meno tiri.
Facendo un paragone con la Roma, la quale addirittura staziona più nella propria tre-quarti che in quella avversaria, si nota una certa differenza nella gestione delle partite, ma soprattutto nei tiri concessi agli avversari. E' proprio qui che salta all'occhio un dato quasi incredibile: la Juventus ha concesso solo 71 tiri alle squadre avversarie, ma ha subito ben 10 gol, la Roma ha concesso ben 109 tiri e ha subito solo 1 gol. E' un dato sproporzionato e quasi incredibile, ma nemmeno riconducibile al maggior numero di parate effettuate da De Sanctis (infatti ne ha fatto meno di Buffon...).
I numeri nel calcio non dicono tutto, ma mettendo insieme tutti questi dati ci si rende conto che la Juventus è sempre la squadra che cerca di dominare l'avversario e che la Roma sfrutta abilmente la vecchia (ma sempre efficacissima) tattica del contropiede come arma principale. Probabilmente la vera differenza tra le due squadre finora è stata la concentrazione. La Juve, Genoa a parte, ci ha abituato a 10-15 minuti di black-out a partita. La Roma invece finora non ha concesso nessun regalo agli avversari.
Però il cammino è ancora lungo e, mentre sappiamo che Conte ha fatto fare una preparazione durissima ai suoi, non sono a conoscenza del tipo di preparazione adottato da Garcia. Ma per ora ci togliamo il capello davanti al tecnico francese che, senza proclami, senza mai parlare degli avversari (come qualche predecessore usava), facendo giocare i migliori giocatori nei propri ruoli, sta ottenendo risultati straordinari.
Se Madama, come dici tu Thomas, è davvero cambiata lo vedremo nelle prossime gare. L'atteggiamento della squadra e la ritrovata grinta di Antonio Conte, come sottolineato da Danny, fanno ben sperare.
Un abbraccio a entrambi.

Danny67 ha detto...

Ottima analisi Paolo. Chapeau!!
Un abbraccio anche a te.

Thomas ha detto...

Paolo, il tuo commento era degno di un articolo.
Concordo con Danny: chapeau.

Un abbraccio ad entrambi