Prima dell'incontro giocato e vinto
dalla Juventus al "Tardini" contro il Parma, Antonio Conte aveva dipinto l'inseguimento alla Roma come un grande
stimolo che avrebbe dovuto spingere i suoi uomini a mostrare una maggiore
determinazione rispetto a quanto accaduto sino a quel momento. In sintesi,
avrebbero dovuto buttare il cuore oltre l'ostacolo. Ostacolo che, ovviamente,
era rappresentato dalla lunga striscia di vittorie giallorosse che sembrava
interminabile.
Ora che il granata Cerci ha messo la parola fine al record raggiunto dalla squadra di Garcia, ecco che - tutto ad un tratto -
nello specchietto retrovisore dei capitolini sono comparse Juventus e Napoli.
Ebbene sì, nonostante i continui complimenti e gli inchini da parte degli
avversari di fronte alle sue imprese, alla Roma è bastato ottenere un solo
pareggio per rianimare la corsa allo scudetto. Buona parte del merito va diviso
in parti eguali tra bianconeri e campani, bravissimi anch'essi a mantenere un
ritmo altissimo in questo avvio di stagione. Questa situazione inevitabilmente
non potrà durare a lungo, visto che il prossimo turno di campionato li metterà
a confronto allo "Juventus Stadium" nel posticipo serale previsto per
la dodicesima giornata della serie A.
Durante la splendida cavalcata
giallorossa, iniziata lo scorso agosto, la porta di De Sanctis è stata violata in due sole occasioni. Il dato curioso è
che i calciatori in grado di riuscirci giocano entrambi sulla fascia: Biabiany (Parma) e, appunto, Cerci.
Anche se appare riduttivo limitare il raggio di azione del granata alle zone
periferiche del campo, dato che - al momento attuale - dalla linea mediana in
avanti Cerci è tutto quanto il Torino possa permettersi di contrapporre
all'avversario di turno.
Prima di sgonfiare il record
giallorosso, spostarlo nell'archivio dei ricordi e ridurne la valenza, però, è
necessario attendere quantomeno la conclusione della prossima tappa della serie
A: il Sassuolo, pur uscito vincitore dalla trasferta di "Marassi"
contro la Sampdoria, appare come la vittima sacrificale della voglia di
riscatto della formazione allenata da Garcia. Se dal big-match di Torino uscirà
fuori un pareggio, oltretutto, ecco che a distanza di una settimana la Roma
potrebbe riportare la distanze dalle rivali a cinque punti.
Nel calcio non tutti i pronostici
scontati si rivelano esatti. Può accadere, ad esempio, che una squadra talmente
forte da assumere le sembianze di un "carro armato" venga sconfitta
da un'altra che - al confronto - sembra una semplice "macchina". Con questo gioco di parole Antonio Conte, la
scorsa estate, aveva inteso definire il rapporto di forza esistente tra il Real
Madrid e la Juventus. In una sola notte, però, tutto può succedere. A maggior
ragione se Madama si dimostrerà capace di ripetere la prestazione offerta al
"Bernabeu" nel primo rendez vous tra le due formazioni in Champions
League. Adesso è finalmente arrivato il momento della rivincita. Per qualche ora il campionato e la Roma possono
attendere.
2 commenti:
una parola per il gol di Pogba al Parma: a prima vista magari non sembrava, ma è stato un gran gol. Non so quanti ci sarebbero riusciti, e dai replay si vede bene che è stato difficile: ma allora perché anche il giorno dopo tutti parlavano di "piattone" e di "semplice ribattuta in rete"? (mah!)
Per stasera, vediamo. Certo che ci siamo complicati di brutto la vita, nei primi due turni (se penso al secondo del Galatasaray mi viene ancora rabbia)
Si oggi si pensa solo al Real, tutto il resto, per ora, passa in secondo piano.
Caro Giuliano sono d'accordissimo con te, quello di Pogba è un gol facile solo all'apparenza ma se si va a vedere come Paul ha tenuto basso quel pallone facendolo rimbalzare in terra per domarlo e come lo ha indirizzato all'angolino si capisce che in realtà il piede che lo ha segnato è sopraffino.
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