Vendere per ricostruire, vincere per continuare a vincere. Attorno a Madama ormai non si parla d'altro. L'ipotesi di qualche cessione eccellente a fine stagione in casa bianconera (quella di Pogba su tutte) viene considerata dagli organi di stampa tanto un possibile toccasana per le casse del club quanto uno strumento indispensabile per poter realizzare nuovi acquisti di spessore. L'idea di sollevare sotto il cielo di Torino l'Europa League, poi, solletica non poco la Vecchia Signora impegnata alla ricerca di quella visibilità continentale che le manca ormai da troppo tempo.
In
più, come se non bastasse, c'è ancora un piccolo alone di mistero
che aleggia intorno al futuro di Antonio Conte. Sembra strano, ma si
sta parlando dei fatti di cronaca di una società che si appresta a
conquistare il terzo scudetto consecutivo ed a disputare la
semifinale di andata di una competizione europea.
Di
strano, però, non c'è nulla, soprattutto se si pensa a dove vuol
tornare la Juventus: in cima all'Europa e al mondo. Durante un suo
intervento nel corso di un seminario sugli sport di squadra
organizzato dal Coni, tenutosi nel mese di aprile del 2010, Marcello
Lippi – tecnico pluridecorato di Madama ed ex c.t. della nazionale
azzurra - aveva "separato" i grandi calciatori in campioni
e fuoriclasse: “I primi sono dei solisti, dei galli nel pollaio,
che hanno grandi doti ma che non fanno nulla per migliorare e mettono
in mostra le proprie qualità solo in poche occasioni. Sono
primedonne che non si mettono a disposizione del gruppo, non aiutano
la squadra. I secondi, invece, hanno il talento, non solo tra i
piedi, e lo mettono al servizio del collettivo. Hanno grandi qualità
in campo e fuori, incarnano i valori della leadership. Di questi
giocatori più se ne hanno e meglio è”.
Non
è un caso se la Juventus ha raggiunto certi risultati quando tra le
sue fila militavano giocatori di uno spessore umano, oltre che
tecnico, fuori dal comune. Due di questi, Zinedine Zidane ed Edgar
Davids, sono i protagonisti di un aneddoto che il fuoriclasse
francese aveva confessato al mensile calcistico 'So Foot' la scorsa
estate: "Non è una leggenda la storia che vuole che io mettessi
un cappellaccio da pescatore per andare a giocare con gli immigrati,
anche se l'ho fatto soltanto un paio di volte. A spingermi era il mio
compagno di squadra Edgar Davids. Lui ci andava matto, lo faceva
molto spesso: prendeva la macchina e quando vedeva qualcuno giocare
in un parcheggio si fermava per aggregarsi. Mi diceva sempre: 'E' per
loro che dobbiamo giocare, sono queste le partite importanti'. E io
gli dicevo: 'Ok, ma abbiamo gli allenamenti, apparteniamo a un club
di alto livello, non possiamo rischiare di infortunarci'. Allo stesso
tempo, però, lo ammiravo, perché era in grado di fare delle cose
del genere".
Ha
ragione Giuseppe Marotta nel sostenere che “la nostra società è
una di quelle che compra e non vende”, ma di fronte ad un'offerta
irrinunciabile per qualche suo gioiello, però, non è detto alcune
certezze della dirigenza non possano vacillare. Soprattutto guardando
la carta d'identità di alcuni fuoriclasse bianconeri e la necessità
di sostituirli con altri dello stesso livello. “Di questi giocatori
più se ne hanno e meglio è”, sosteneva, come visto, Lippi. E se
la liquidità manca (o, comunque, non è disponibile), all'orizzonte
non si intravedono molte altre soluzioni.
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3 commenti:
Come ti ho già scritto secondo me la Juve non venderà Pogba, anche se, a mio parere, di fronte a cifre che si aggirano intorno ai 70-80 milioni io credo che il sacrificio si potrebbe fare tranquillamente. Sono conbinto poi che conte non vuole assolutamente andare via dalla Juve. Lui è ambizioso sicuramente e vuole vincere, ma credo che il suo sogno sarebbe vincere la Champions in bianconero. Inoltre per uno con il suo carattere, sentire che tutti i media, gli avversari e gli addetti ai lavori lo vogliono fuori dall'Italia (perchè la verità è che qui in Italia, tutti, tranne chi tifa Juve, lo odiano e sperano che se ne vada)è solo uno stimolo a rimanere e e a continuare a vincere nella Juventus.
un passaggio veloce per dire che sono contento della multa per i cori antisemiti, una vera vergogna. Spero che adesso la Juve individui i responsabili (pare che siano pochi, speriamo) e che mandi loro il conto da pagare. Magari con l'aggiunta dei danni morali.
per il resto, forza Juve!
( e spero di rivedere Pepe, magari con un gol dei suoi)
Giuliano, temo che Pepe non lo rivedremo più. Se non in occasione di un festeggiamento (dello scudetto?).
Mi spiace tanto per lui...
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