venerdì 4 marzo 2011

Juve-Milan tra rispetto e onore

"La partita di sabato sarà decisiva per scongiurare una stagione come quella precedente. Il Milan può essere il grimaldello per cambiare rotta e inanellare risultati positivi". Così si è espresso Gianluigi Buffon il 28 febbraio (mentre presenziava al "7° torneo Amici dei Bambini", tenutosi a Milano) in riferimento alla gara che domani sera vedrà contrapposta la sua Juventus ai rossoneri.
Dopo aver collezionato record negativi in serie nello scorso campionato, per Madama questo doveva essere l’anno in cui si sarebbero dovute gettare le basi per un futuro più consono alla propria storia, al suo blasone, a quel nome così importante quanto quella maglia bianconera sotto il cui peso alcuni giocatori rimangono inesorabilmente schiacciati.

La Juventus ripartiva da "-27", dal freddo numero dei punti che indicava il distacco accumulato nei confronti dell’Inter vincitrice dell’ultimo tricolore, con l’obiettivo dichiarato di ridurlo alla conclusione di questa stagione. Ma i risultati, strada facendo, non sono stati in linea con le aspettative. Adesso il gap si è semplicemente accorciato a "-17", quando ancora si devono disputare undici partite e con il rischio concreto di arrivare a "-20" già da domani sera, visto che proprio i rossoneri sono attualmente i primi della classe.

Per diversi mesi si è fatto un gran discutere sull’incapacità della Vecchia Signora di riuscire ad ottenere tre vittorie consecutive in serie A, dato che la benzina nella macchina di Del Neri puntualmente finiva al raggiungimento di due successi di fila. Rimanendo nella stretta attualità e guardando il bicchiere mezzo vuoto cresce, viceversa, la preoccupazione per l’arrivo di un’altra disfatta dopo le ultime capitate contro Lecce e Bologna, che comporterebbe il verificarsi di un imbarazzante filotto di tre sconfitte in altrettante gare.

Si tratterebbe, nel caso, di un altro evento negativo che farebbe somigliare sempre di più l’attuale Juventus a quella della passata stagione. Al giro di boa di quel campionato fu proprio la vittoria del Milan contro i bianconeri allo stadio "Olimpico" di Torino il 10 gennaio 2010 (3-0 grazie alla doppietta messa a segno da Ronaldinho e alla rete realizzata da Nesta) che diede il via ad una sequenza di sconfitte che continuò nella successiva trasferta a Verona contro il Chievo e nella partita interna contro la Roma di Ranieri, capolinea della prima esperienza di Ciro Ferrara in serie A. Un pareggio ottenuto dal "traghettatore" Zaccheroni al suo esordio davanti ai sostenitori juventini fermò quell’emorragia di risultati negativi.

La marcia della Vecchia Signora di quest’anno ha un ritmo ancora più lento di quella che l’ha preceduta (tre punti in meno in classifica). La formazione allenata dal duo Ferrara-Zaccheroni terminò il campionato in settima posizione, la stessa occupata attualmente dalla squadra diretta da Del Neri. A fine stagione Madama si ritrovò davanti a sè più o meno gli stessi club che l’hanno superata adesso, fatta eccezione per Udinese e Lazio che hanno preso il posto della Sampdoria di Marotta e del Palermo di Maurizio Zamparini. Al patron dei rosanero in questo momento potrebbe servire quel lacrimatoio che avrebbe voluto regalare alla Juventus circa un mese fa "per riversare tutti i pianti per le ingiustizie subite dagli arbitri": esonerare 28 allenatori in 24 anni di presidenza (tra Venezia e Palermo) non è certo un risultato da mostrare con orgoglio, con l’aggravante che l’ultimo di questi è scaturito a seguito di una tremenda umiliazione casalinga con un passivo di sette reti.

Fu proprio la squadra siciliana ad interrompere l’unica serie positiva della Juventus negli ultimi due anni (quattro vittorie consecutive, oltre a due pareggi, ad inizio della scorsa stagione) il 4 ottobre 2009 allo stadio "Renzo Barbera", superando i bianconeri con il risultato di 2-0. Se anche la formazione diretta da Del Neri dovesse riuscire a ripetere una simile sequenza di risultati difficilmente si modificherebbe il destino del tecnico di Aquileia, che pare ormai già segnato.
Viceversa, una nuova sconfitta contro il Milan potrebbe portare a scenari impensabili sulla panchina juventina sino a poche settimane fa.

Milan e Juventus si fronteggiarono allo stadio "San Siro" nel corso del girone di andata il 30 ottobre 2010. Vinse Madama per 2-1, grazie ad un bellissimo goal di testa di Quagliarella su un cross di De Ceglie ed alla rete numero 179 in campionato con la maglia della Vecchia Signora di Alessandro Del Piero, abile a concludere un’azione maldestramente portata avanti prima di lui da Sissoko.
Dei quattro giocatori citati nessuno prenderà parte all’incontro di domani, fatto salvo il numero dieci bianconero che con ogni probabilità inizierà la gara seduto tra le riserve.

Alla fine di quella partita, comprensibilmente euforico per il successo appena conseguito dai suoi uomini, Del Neri dichiarò: "Abbiamo lo spirito per stare lassù sino a maggio e poi vedremo cosa succede". Lo seguì a ruota libera Felipe Melo: "Sappiamo che Inter e Milan hanno più qualità di noi, ma la Juve dà il massimo. Se lavoriamo bene, ce la giochiamo con tutti e adesso i tifosi possono sognare lo scudetto".
Più che sognare il tricolore, quei sostenitori adesso chiedono rispetto. Per loro stessi, e per una maglia bianconera da onorare.

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com


Un pò di vera Juventus "made in Italy"



2 commenti:

IoJuventino ha detto...

Forse rispetto, ma non certo onore... almeno per chi fa squalificare ogni volta gli avversari e si sceglie l'arbitro!

Thomas ha detto...

Era riferito alla nostra maglia
;-)

Comunque ho capito il senso del tuo commento, e lo condivido...
:-)

Un abbraccio e buon sabato!