mercoledì 6 aprile 2011

Dall'appello ai tifosi di Marotta alla Juve che verrà



Ad osservare l’andamento delle ultime gare della Juventus verrebbe spontaneo dire "non c’è due senza tre". Il problema è che nell’arco dell’intero campionato non è mai capitato che Madama vincesse tre partite consecutivamente: dopo Brescia e Roma adesso non resta che attendere la prossima giornata per capire se una volta per tutte la squadra di Del Neri riuscirà a sfatare questo tabù.

Prima dell’incontro disputato domenica scorsa nella capitale era idea diffusa che nell’appuntamento conclusivo del week end pallonaro alla Vecchia Signora spettasse il ruolo della vittima sacrificale. Oltre ai problemi maturati dall’inizio del 2011 anche i precedenti negli scontri diretti con i giallorossi in questa stagione, entrambi giocati a Torino, non erano confortanti: un pareggio in serie A (1-1, il 13 novembre 2010) e una sconfitta in coppa Italia, con la conseguente eliminazione dalla manifestazione (0-2, 27 gennaio 2011).

Proprio in quella partita la Juventus diede il peggio di sé: soltanto un tiro in porta di Del Piero in novanta minuti di gioco e la mancata assegnazione di un calcio di rigore per fallo di Mexes sullo stesso numero dieci bianconero furono gli unici spunti degni di nota che giustificarono la presenza sul campo della formazione guidata dal tecnico di Aquileia. Per quanto riguarda il resto, si trattò di un vero e proprio incubo: dalla curva che inneggiava Trezeguet non potendone più di Amauri, agli ospiti che passeggiarono sulle macerie di una squadra che stava vedendo svanire l’unico obiettivo per il quale poteva ancora considerarsi in corsa. A complicare la situazione si misero di mezzo anche gli infortuni, quelli che in una sola serata la privarono di tre calciatori: lo stesso Amauri (ormai prossimo a trasferirsi al Parma), Pepe e Motta.

Curiosamente al laterale difensivo destro di Madama è toccata un’identica sorte durante la recente gara di Roma, con la conseguenza che Del Neri ha dovuto fare a meno di un altro giocatore dopo le conclamate indisposizioni dei giorni precedenti l’incontro di molti elementi della rosa, tra i quali figuravano i nomi di alcuni pezzi da novanta dello scacchiere bianconero (Buffon, Chiellini e Del Piero su tutti). Quello che una volta veniva considerato l’appuntamento tra le regine del calcio italiano attualmente si è trasformato in una semplice contesa tra la sesta e la settima in classifica, tra due ambienti con uno stato d’animo ben diverso: pieno d’entusiasmo per un cambio di proprietà in dirittura d’arrivo dalla parte dei padroni di casa, deluso e arrabbiato per un’altra stagione buttata al vento per i torinesi.

Poi è accaduto che la Juventus per una sera è tornata la Vecchia Signora, ed il 2-0 è stato restituito al domicilio dei diretti interessati. Nelle parole di Del Neri del dopo gara, intervistato in merito ad un eventuale raggiungimento del quarto posto prima della conclusione del torneo, c’è la sintesi del comportamento della sua formazione nel corso dell’anno: "Non so se arriviamo a recuperare tanti punti, perché ne abbiamo persi parecchi, ma la squadra ha dimostrato di essere capace di tutto: di battere le grandi e di avere difficoltà con le piccole".

Dato che la storia della serie A insegna che i campionati si vincono (anche e soprattutto) racimolando il maggior numero possibile di punti contro i club considerati medio-piccoli, il problema evidenziato dal tecnico non lo si può ovviamente liquidare con una semplice battuta nella speranza che le cose possano cambiare da un momento all’altro.

L’appello ai tifosi di Giuseppe Marotta dei giorni scorsi ("Domenica spero lo stadio sia tutto con noi, vorrei un pubblico fantastico come quello che ci ha incitato dal primo all’ultimo secondo contro i giallorossi") è condivisibile, così come è comprensibile l’atteggiamento tenuto dagli stessi sostenitori bianconeri nel corso dell’ultima gara casalinga contro il Brescia.

In quell’occasione, al verificarsi del momentaneo vantaggio siglato da Krasic cantarono: "Vinceremo il tricolor". Subito dopo il pareggio realizzato delle "rondinelle" esposero uno striscione ironico: "Del Neri, anche oggi miglioramenti?". I fischi furono la colonna sonora di buona parte della partita, interrotti dai cori a favore di Del Piero: soltanto lui diede la possibilità alla Juventus di piegare una formazione penultima in classifica e priva di otto calciatori tra infortuni e squalifiche.

Il pubblico di fede bianconera non ha mai abbandonato la sua Signora, ma di fronte a certe prestazioni - al netto dei limiti tecnici della rosa - come si può non esprimere il proprio dissenso? Nel giorno immediatamente successivo la disfatta a Lecce, quando Madama rimediò una figuraccia, non fu il suo Presidente (e primo tifoso) Andrea Agnelli a pronunciare la fatidica frase "Dopo la gara i giocatori non si sono nemmeno dovuti fare la doccia"?

La "vera" Juventus non guardava al blasone dell’avversario di turno o alle prospettive di classifica: pensava soltanto a vincere. Domenica prossima giocherà contro il Genoa conoscendo il risultato dell’incontro tra Udinese e Roma: l’esito di quella gara potrebbe diventare un ulteriore stimolo per raggiungere questa benedetta terza vittoria consecutiva. Nel frattempo, incapaci di capire un "progetto" (per quello parlano i risultati degli ultimi anni), i sostenitori bianconeri sono in attesa di conoscere i nomi dei campioni che arriveranno a Torino la prossima estate: ad oggi, dopo decenni di vittorie, sono ancora in grado di distinguere un fuoriclasse da un discreto giocatore.
Lì non si possono fare giri di parole.

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com

5 commenti:

IoJuventino ha detto...

Il due senza tre non è mai accaduto finora, grave campanello d'allarme!

Quanto a Marotta continuo ad avere fiducia nelle sue capacità! Le difficoltà erano enormi e rimangono enormi. Ha giustificato ogni passaggio di luglio/agosto, perché non crederci? Soprattutto ha fatto promesse che dovrà mantenere e secondo me Andrea Agnelli gli ha già dato il via libera. Ciò significa che non arriveranno Messi e Ronaldo, ma giocatori funzionali alla crescita della Juve. Continuo a ribadire la mia scadenza: fine luglio 2011. Se per quella data non ci sarà una Juve competitiva... allora cambierò atteggiamento!

Giuliano ha detto...

...danno per certo Gilardino, fin da gennaio. Se sta bene fisicamente, a me non dispiace.
Per il resto, Marotta e Del Neri hanno diritto a molte attenuanti. Troppa gente ha dimostrato di non essere da Juve, ma prima di saperlo bisognava fare la prova...(penso a Motta, gran delusione; ma via anche i "frilli" alla Giovinco e gli Amauri).
("frillo" è una parola che usava spesso Gianni Brera: giocatore magari di talento ma leggero e quasi inconsistente, del genere che nei momenti più duri scompare e poi chi l'ha visto)

Thomas ha detto...

@IoJuventino: ho sperato per anni che Marotta (col suo staff) venisse a Torino. Ovviamente mi riferisco al periodo post-2006.

Ho molta stima di lui, così come ho sottolineato più volte le difficoltà enormi nelle quali ha dovuto lavorare in questo suo primo anno alla Juventus.

La nostra storia, però, insegna che da noi o si vince o ci si saluta. E si rimane amici come prima.

Continuerà ad avere il mio appoggio, ma non provi a prenderci per i fondelli con la storiella dei “campioni”: dopo trent’anni di calcio ognuno di noi è in grado di riconoscerli, soprattutto adesso che le partite le puoi vedere e rivedere “come”, “quando” e “dove” ti pare.

La prossima stagione la Juventus dovrà tornare a puntare allo scudetto. Non me ne frega nulla del fair play finanziario, dell’etica, dello stadio nuovo e chi più ne ha più ne metta.
Ho accettato prima e più di altri quest’ulteriore anno di transizione.
Adesso basta…

In questo senso, concordo in pieno con il tuo commento

@Giuliano: sì, confermo quanto hai scritto su Gilardino. L’ho letto anch’io su molti siti (tra i quali “TuttoJuve.com”).

Marotta e Del Neri (e più in generale chi è arrivato adesso alla Juventus) hanno trovato una situazione a dir poco disastrosa…

“Frillo”: da quanto tempo… ;-)

Un abbraccio

Unknown ha detto...

ahhaah cominci a crederci anche te alla terza vittoria. e già Del neri sta cominciando a capire come funziona la Ferrari, il problema è che non ha la testa per questa pazza squadra in grado di vincere e perdere con chiunque. la sfortuna ha fatto si che gli si illuminasse davanti la squdra,il tipo di squdra, il tipo di modulo, e insomma va ben che Del neri non è da Juve ma non è certo mona....vinceremo.

Thomas ha detto...

Sperem... ;-)
'notte!