martedì 7 giugno 2011

La nuova Juventus tra promesse e realtà


Krasic, Melo, Aquilani e Marchisio: a differenza di quanto accaduto nel recente passato la Juventus sembrava aver trovato verso la fine del 2010 la soluzione giusta ai suoi problemi sulla linea mediana del campo. Corsa, qualità, geometrie: a partire dal 23 settembre 2010, data della sconfitta interna patita contro il Palermo, sino alla chiusura dell’anno Madama riuscì a non soccombere più, subendo soltanto 14 reti nelle successive 18 gare disputate, Europa League compresa.

Leggendo i suoi numeri si poteva facilmente notare come l’attacco fosse in assoluto il migliore della serie A (sia in casa che in trasferta), così come erano confortanti anche quelli relativi alle sconfitte accumulate nelle prime diciassette giornate di campionato (soltanto due). C’era una malattia da curare, la "pareggite", ma grazie all’ormai prossima riapertura del calciomercato, nella sessione invernale, si pensava di riuscire a trovare la medicina per porvi rimedio. Sistemata la terra di mezzo vi era il reparto offensivo da correggere e potenziare (nonostante la sua prolificità), mentre alla difesa, che adeguatamente protetta dal resto della formazione sembrava in grado di reggere l’impatto con i pericoli provenienti dagli avversari di turno, venne aggiunto Barzagli.

Poi arrivò l’Epifania, il ginocchio di Quagliarella fece crac e Melo affondò il piede destro sul viso del parmense Paci, meritandosi l’espulsione immediata e una squalifica per le tre giornate successive. La squadra riprese a perdere uomini, partite e fiducia, retrocedendo in classifica di posizione in posizione sino a confermare il settimo posto conseguito l’anno precedente.

Conclusa la stagione del calcio giocato e cambiato (nuovamente) allenatore, è iniziata la ristrutturazione del parco calciatori, dato che anche le poche certezze che si pensava di aver tirato fuori dal cantiere di Luigi Del Neri hanno finito con l’essere messe in discussione. Così come accadde la scorsa estate (la prima in bianconero per la nuova dirigenza) si è cominciato a lavorare su centrocampo e difesa, lasciando per ultimo l’attacco, il reparto nel quale dover fare la spesa comporta inevitabilmente esborsi onerosi.

"Cerchiamo dei giocatori importanti per il settore offensivo. Aguero, Tevez e Benzema hanno il profilo giusto", disse a fine maggio Giuseppe Marotta sollecitato dai giornalisti in merito ad obiettivi e speranze bianconere per l’anno che verrà, quello che vedrà Madama lontana dai palcoscenici europei.

Prima ancora di guidare la Juventus sui campi di gioco, con l’uso delle parole Andrea Pirlo ha recentemente tracciato la strada che il suo nuovo club dovrà seguire per migliorare lo stato attuale: "Per arrivare al livello delle squadre più forti, bisogna comprare campioni" .

I campioni, sempre loro: i più nominati, i più attesi, ma anche i più cari. Se non si riesce a costruirli in casa (nonostante ci fosse un "progetto" in tal senso dalle parti di Torino, anni fa...), bisogna necessariamente andarli a prelevare da altre società. Costi quel che costi. Se ti chiami Juventus e vuoi essere tale di nome e di fatto, questo non può e non deve rappresentare un ostacolo insuperabile.

"Prima di me sono passati tanti allenatori negli ultimi anni, ma è un problema che riguarda il passato, io guardo al presente e al futuro". Parole e musica ad opera di Antonio Conte, con un invito da lui firmato rivolto al mondo juventino a dimenticare le recenti delusioni e a concentrarsi sulla nuova stagione, evitando di portarsi dietro il pesante fardello dei ripetuti fallimenti.
La benedizione sulla scelta del tecnico leccese alla guida di Madama, poi, è arrivata direttamente da Andrea Agnelli: "Vogliamo vincere, e vogliamo tornare a farlo con Antonio Conte. È lui il primo tassello di un mosaico per ritornare al successo".

Stilare bilanci sull’operato della società ai primi del mese di giugno, con ancora un’intera estate a disposizione per poter lavorare sulla (ri)costruzione della squadra, è obiettivamente prematuro, oltre che privo di particolari significati. La nuova Juventus per ora figura soltanto sugli schemi abbozzati sotto l’ombrellone: non si può avere adesso la certezza sui nomi che comporranno la rosa ad inizio campionato e sulla lista definitiva di arrivi e partenze.

Resta il fatto che focalizzare l’attenzione su alcune tra le moltissime dichiarazioni rese da membri di spicco del club, le più significative, aiuta a preservare nel tempo le intenzioni e le sensazioni della società così come espresse in questo periodo.

Inevitabilmente arriveranno i momenti nei quali si potranno confrontare le promesse con la realtà, le parole con i fatti, le speranze con le certezze: le due prossime sessioni del calciomercato (estiva e invernale) accompagneranno Madama nel percorso che la condurrà sino alla conclusione della prossima stagione. Dove il verificarsi di un eventuale (ulteriore) fallimento stavolta non potrà ricadere soltanto sulle spalle dell’allenatore e dei tifosi.
Viceversa, una Juventus finalmente riportata ai livelli che le competono rappresenterebbe unicamente un ritorno alla normalità.
Sarebbe l’ora.

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Acc... stai già pensando alla campagna di riparazione !??!

;)
roberta

Thomas ha detto...

"tu pagare moneta ..tu vedere cammello"...
;-)

Sino a quando non vedrò arrivare a Torino due campioni veri, con la "C" maiuscola, non cambierò idea: il mercato da me continuerà ad avere un voto insufficiente.

Un abbraccio!!!
A presto

JUVE 90 ha detto...

da grande sostenitore di Marotta sono d'accordo con Thomas. Se stavolta non porta a casa un paio di top-player dopo i proclami fatti, perde completamente la faccia

Thomas ha detto...

Perderà anche il suo posto a Torino...

Grazie, Sante
;-)

Un abbraccio!!!

Giuliano ha detto...

però bisognerebbe intendersi: dopo due stagioni così, senza Coppe, mi sembra difficile che arrivi Aguero...Oltretutto, con quell'ingaggio!
Anche Inler non è che entusiasmi: con una stagione così magari è meglio tenersi Giandonato e Marrone, comunque tenerli, in prestito. Pirlo sarà utile anche come "insegnante", e mi sembra che sia partito con le parole giuste.
Per il resto, vedremo: intanto prendo nota che la figuraccia che temevo in campionato è arrivata invece con la Primavera, intendo il 5-1. Davvero un bel finale di stagione!
:-(
su tutto il resto, vedremo. Io non mi sentirei di mettere la mano sul fuoco per nessuno dei nostri, ad essere sinceri molti dei nostri risultati puzzano, e non poco. Del resto, come distinguere la broccaggine dalla corruzione? Mistero...

IoJuventino ha detto...

Uhm, aspettiamo. Ancora è troppo presto. Considerate che nessuno finora si è mosso. Intendo dei grandi club europei!

Thomas ha detto...

@Giuliano: se il Real Madrid chiama uno che a Madrid ha comprato casa… (Aguero)
Concordo con te

Inler, contrariamente a tutte le voci che circolano in questi giorni (nel merito oggi ho pure ascoltato un servizio di Bargiggia che – in pratica – ci ha dato dei “barboni senza soldi”) continuo a pensare che alla fine verrà alla Juventus. Vedremo nei prossimi giorni se avrà avuto ragione lui

Se la salute lo assisterà, Pirlo rivolterà la squadra come un calzino. Mi è piaciuta l’adattabilità di Allegri (l’ho anche scritto) alle diverse situazioni che ha dovuto affrontare quest’anno al Milan; viceversa non condivido l’idea di togliere la classe dal centrocampo per sostituirla con i muscoli e le mezzale: se ne pentirà.
La fisicità (più Ibrahimovic) paga in Italia, in Europa si vince solo con la qualità

La Primavera mi ha deluso. Una piccola nota: la concorrenza è più agguerrita a quei livelli che non serie A. Per vincere bisogna essere forti. Ma forti davvero…

Sono d’accordo anche sulla tua idea dello scandalo calcioscommesse.
Posso segnalare questo video sull’ormai famoso Lecce-Cagliari 3-3?
http://www.youtube.com/watch?v=DNaARn-CjCE

Andate al minuto 2:53… (per poi proseguire)
Detto con estrema chiarezza: ma come si fa a non sentirsi presi per il culo?

@IoJuventino: è vero, poche grandi squadre si sono mosse al calciomercato. E’ troppo presto per stilare bilanci. Concordo (l’ho messo anche nel mio pezzo).
C’è da dire, però, che noi partiamo da due settimi posti consecutivi, gli altri da scudetti vinti con rose nettamente più forti della nostra: loro limano i difetti, noi dobbiamo trovare qualcosa che non ci continui a far vedere sempre e solo quelli

Un abbraccio a tutt’e due!!!