Lo scorso 20 novembre il Parma sconfisse allo stadio “Tardini” l’Udinese con un secco 2-0: Biabiany e Giovinco (direttamente da calcio di rigore) stesero i friulani, che schieravano tra le loro fila alcuni giocatori stanchi per gli incontri disputati nelle rispettive nazionali di appartenenza durante la sosta del campionato appena conclusa. Francesco Guidolin, all’epoca dei fatti, era il ritratto dello sconforto: “Sono amareggiato e deluso. Pensavo di vedere un altro atteggiamento, ma credo che tutti si siano accorti che l’Udinese non può lottare per i primi posti”. Persa anche la vetta della classifica (distante, comunque, un solo punto, in attesa del recupero tra il Napoli e la Juventus) da quel momento in poi la sua squadra non ha più smesso di vincere: in casa con Roma e Chievo, in trasferta contro l’Inter, mettendo a segno cinque reti e subendone soltanto una.
Sono bastate tre partite, quindi, per riportare i friulani in testa, in coabitazione con la Vecchia Signora: “E’ un momento magico che sta durando, e noi proveremo a farlo durare il più possibile”, ha confessato lo stesso Guidolin dopo l’ultimo successo interno. Per continuare a sognare, però, bisogna tener conto del menù previsto dal calendario prima della sosta natalizia: la trasferta contro la Lazio (lontana solo due punti, così come il Milan) anticiperà il big match contro la Juventus del 21 dicembre, data del recupero della prima giornata originariamente prevista per il 28 agosto.
A quell’appuntamento Madama potrebbe arrivare nuovamente da capolista solitaria, nel caso in cui l’Udinese dovesse rallentare la propria corsa e la Juve riuscisse a rispettare i favori del pronostico aggiudicandosi il (ritrovato) derby contro il Novara che verrà disputato domenica prossima allo “Juventus Stadium”. L’occasione per dare una prima scossa importante al campionato la Vecchia Signora se l'è fatta sfuggire nell’ultima partita disputata a Roma contro i giallorossi: vincendo, avrebbe allungato sul Milan, la più attrezzata per la conquista dello scudetto tra le quattro attuali pretendenti.
Il 29 settembre, qualche giorno prima del successo interno dei bianconeri sul Diavolo (2 ottobre), Gianluigi Buffon pesò l’importanza di quell'incontro: “Portare a casa un risultato positivo ci servirebbe a livello di autostima, darebbe morale al gruppo. Insomma, ci permetterebbe di posare un mattoncino importante lungo il nostro percorso di crescita”. Titubante come se avesse avuto paura di mostrarsi troppo bella di fronte alle altre, Madama pareggiò subito dopo con Chievo e Genoa, lasciando per strada quattro punti.
Stordito dalla sconfitta subita a Torino, invece, nelle nove successive gare giocate il Milan ne ha vinte sette e pareggiate due, recuperando velocemente il terreno perduto nei confronti delle dirette rivali.
L'unica compagine ancora imbattuta del torneo, a questo punto, rimane proprio la Juventus. Il mezzo passo falso di Roma ha frenato il continuo susseguirsi di elogi dei quali era stata ricoperta negli ultimi giorni, lasciando spazio alle statistiche: una partenza simile non le capitava da ben sessantadue anni, dal campionato 1949/50, allorquando i risultati utili consecutivi furono diciassette.
A fine stagione per Madama arrivò il tricolore numero otto, dopo un'attesa che durava dal lontano 1935. L'avversaria più ostica, allora come oggi, era il Milan del trio svedese Gren, Nordahl e Liedholm. I rossoneri, sconfitti in casa dai bianconeri nel girone di andata col risultato di 1-0 si rifecero con gli interessi nella sfida di ritorno, disputata a Torino il 5 febbraio del 1950: con un perentorio 7-1 inflissero alla Juventus una batosta che comunque non permise loro di conquistare lo scudetto.
I ripetuti paragoni con la prima Juventus allenata da Lippi e i ricordi pescati dalla storia vincente di Madama non fanno altro che amplificare i meriti dell'ottimo lavoro svolto sino a questo momento da Conte (e, indirettamente, dalla dirigenza), a maggior ragione se si considera che il numero "sessantadue" in casa bianconera, negli ultimi due campionati, veniva spesso usato per indicare la disastrosa stagione dove la Vecchia Signora accumulò record negativi, sulla falsariga di quanto stava capitando alle formazioni guidate da Ferrara, Zaccheroni e Del Neri.
A fine febbraio (ancora) Milan e Juventus si troveranno nuovamente una di fronte all'altra: quell'incontro, più del precedente disputato a Torino, servirà a scoprire le reali potenzialità della squadra bianconera.
La posizione occupata in classifica da Madama a fine gara, invece, aiuterà a capire a quale squadra del passato è intenzionata a somigliare.
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Sono bastate tre partite, quindi, per riportare i friulani in testa, in coabitazione con la Vecchia Signora: “E’ un momento magico che sta durando, e noi proveremo a farlo durare il più possibile”, ha confessato lo stesso Guidolin dopo l’ultimo successo interno. Per continuare a sognare, però, bisogna tener conto del menù previsto dal calendario prima della sosta natalizia: la trasferta contro la Lazio (lontana solo due punti, così come il Milan) anticiperà il big match contro la Juventus del 21 dicembre, data del recupero della prima giornata originariamente prevista per il 28 agosto.
A quell’appuntamento Madama potrebbe arrivare nuovamente da capolista solitaria, nel caso in cui l’Udinese dovesse rallentare la propria corsa e la Juve riuscisse a rispettare i favori del pronostico aggiudicandosi il (ritrovato) derby contro il Novara che verrà disputato domenica prossima allo “Juventus Stadium”. L’occasione per dare una prima scossa importante al campionato la Vecchia Signora se l'è fatta sfuggire nell’ultima partita disputata a Roma contro i giallorossi: vincendo, avrebbe allungato sul Milan, la più attrezzata per la conquista dello scudetto tra le quattro attuali pretendenti.
Il 29 settembre, qualche giorno prima del successo interno dei bianconeri sul Diavolo (2 ottobre), Gianluigi Buffon pesò l’importanza di quell'incontro: “Portare a casa un risultato positivo ci servirebbe a livello di autostima, darebbe morale al gruppo. Insomma, ci permetterebbe di posare un mattoncino importante lungo il nostro percorso di crescita”. Titubante come se avesse avuto paura di mostrarsi troppo bella di fronte alle altre, Madama pareggiò subito dopo con Chievo e Genoa, lasciando per strada quattro punti.
Stordito dalla sconfitta subita a Torino, invece, nelle nove successive gare giocate il Milan ne ha vinte sette e pareggiate due, recuperando velocemente il terreno perduto nei confronti delle dirette rivali.
L'unica compagine ancora imbattuta del torneo, a questo punto, rimane proprio la Juventus. Il mezzo passo falso di Roma ha frenato il continuo susseguirsi di elogi dei quali era stata ricoperta negli ultimi giorni, lasciando spazio alle statistiche: una partenza simile non le capitava da ben sessantadue anni, dal campionato 1949/50, allorquando i risultati utili consecutivi furono diciassette.
A fine stagione per Madama arrivò il tricolore numero otto, dopo un'attesa che durava dal lontano 1935. L'avversaria più ostica, allora come oggi, era il Milan del trio svedese Gren, Nordahl e Liedholm. I rossoneri, sconfitti in casa dai bianconeri nel girone di andata col risultato di 1-0 si rifecero con gli interessi nella sfida di ritorno, disputata a Torino il 5 febbraio del 1950: con un perentorio 7-1 inflissero alla Juventus una batosta che comunque non permise loro di conquistare lo scudetto.
I ripetuti paragoni con la prima Juventus allenata da Lippi e i ricordi pescati dalla storia vincente di Madama non fanno altro che amplificare i meriti dell'ottimo lavoro svolto sino a questo momento da Conte (e, indirettamente, dalla dirigenza), a maggior ragione se si considera che il numero "sessantadue" in casa bianconera, negli ultimi due campionati, veniva spesso usato per indicare la disastrosa stagione dove la Vecchia Signora accumulò record negativi, sulla falsariga di quanto stava capitando alle formazioni guidate da Ferrara, Zaccheroni e Del Neri.
A fine febbraio (ancora) Milan e Juventus si troveranno nuovamente una di fronte all'altra: quell'incontro, più del precedente disputato a Torino, servirà a scoprire le reali potenzialità della squadra bianconera.
La posizione occupata in classifica da Madama a fine gara, invece, aiuterà a capire a quale squadra del passato è intenzionata a somigliare.
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2 commenti:
perchè il Milan gioca sempre di Sabato?
Giocherà martedì ;-)
Un abbraccio!!!
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