mercoledì 12 gennaio 2011

L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare


Adesso la Juventus non può motivare le proprie speranze per una stagione positiva neanche basandole sui numeri, come quelli che la vedevano sino a due giornate or sono detenere il primato di miglior attacco della serie A e della squadra con il minor numero di sconfitte subite (due, meglio del Milan capolista). I timori dei tifosi bianconeri che la disfatta interna con il Parma potesse provocare effetti negativi più gravi della sola perdita dei tre punti e dell’allontanamento dai rossoneri in testa alla classifica hanno trovato puntuale riscontro nella successiva gara disputata al "San Paolo" contro il Napoli.
Adesso sono proprio loro, i numeri, quelli che inchiodano Madama di fronte alla triste realtà attuale. Oltretutto, confrontandoli con quelli della scorsa (disastrosa) stagione si può vedere come siano addirittura peggiorati.

Eppure di questa formazione, non più tardi di una settimana addietro, si diceva che con l’arrivo di una punta di peso in grado di aprire spazi a Quagliarella nelle aree avversarie e di realizzare lei stessa quei goals "brutti" (a quelli "belli" ci pensava l’attaccante di Castellammare di Stabia) avrebbe potuto anche provare a vincere lo scudetto, lasciando perdere qualsiasi discorso legato ad un anno (l’ennesimo) di transizione dopo essere ripartita dalle ceneri della gestione di Jean Claude Blanc. D’accordo, i limiti c’erano e pure evidenti: dalla mancanza di laterali difensivi di valore all’assenza di valide alternative in quasi tutti i ruoli del campo, tanto da doversi aggrappare al giovane sconosciuto Sorensen e a rimpiangere De Ceglie, quel giocatore vittima per mesi di feroci critiche salvo poi infortunarsi proprio nel momento in cui le sue prestazioni iniziavano ad andare oltre la sufficienza.

E’ strano ripensare a cosa si diceva di Quagliarella la scorsa estate al momento del suo approdo a Torino e toccare con mano la gravità della situazione ora che la Juventus dovrà fare a meno di lui per i prossimi mesi. La folle espulsione rimediata da Felipe Melo contro il Parma ha privato poi Del Neri dell’unico vero incontrista all’interno di un centrocampo considerato per mesi tra i migliori in circolazione in Europa, con quel Krasic diventato silenziosamente il trascinatore della Vecchia Signora tanto che l’apporto da lui fornito alla causa bianconera è stato contrapposto da molti addetti ai lavori a quello che Ibrahimovic garantisce al Milan. Smontata la linea mediana (con la complicazione legata al "caso Sissoko") ecco venire fuori la fragilità della difesa e l’inconsistenza dell’attacco juventino.

Non esistono società che non commettono errori. Incantati dalla bellezza di Leonardo forse ci si è dimenticati troppo in fretta che l’Inter è riuscita nell’impresa di mandare a casa un allenatore (Benitez) dopo che lo stesso aveva portato a compimento l’opera iniziata dal suo predecessore (Mourinho) vincendo il Mondiale per club, garantendogli una cifra pari a 5,3 milioni di euro netti per meno di duecento giorni di lavoro (tra stipendio, premi e buonuscita). Sono bastate due vittorie di fila in campionato perché i nerazzurri (con altre due gare da recuperare) riuscissero ad intravedere il secondo posto, con la speranza concreta di poter competere nuovamente per lo scudetto. Di fatto, però, c’è il fallimento di una scelta sportiva e di un investimento economico basati su un piano di lavoro che doveva soltanto essere portato avanti senza particolari stravolgimenti da parte di chi avrebbe potuto sedere quest’anno sulla panchina della Vecchia Signora al posto di Luigi Del Neri.

Nonostante tutto, seguendo le cronache attuali sembra che la Juventus abbia fatto ancora meglio dell’Inter, fallendo due volte all’interno della stessa stagione: la prima in estate, quando i pronostici non la vedevano in grado di superare, a fine campionato, la sesta posizione (vale a dire quella attuale, almeno temporaneamente); la seconda con l’inizio del nuovo anno, dopo che le sconfitte con Parma e Napoli hanno fatto scendere velocemente la Vecchia Signora dai piani alti della classifica sino ad arrivare ai margini della "zona Champions League".

"L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare". La situazione che si è venuta a creare fa tornare in mente la più celebre tra le frasi pronunciate da Gino Bartali, anche perché sembra ormai assodato che sarà nuovamente così, nella Torino bianconera. Un’altra volta. L’ennesima, dopo il terremoto calcistico del 2006, quello accaduto all’epilogo di una stagione dove Madama collezionò 52 punti nel girone di andata (altro che i 40 del Milan attuale…) prima di concludere il campionato fermandosi a quota 91.
Una storia fatta di successi che ancora non è ripresa, e chissà quanto tempo ancora ci vorrà per smetterla di parlare del passato e godersi qualcosa di positivo legato all’attualità. Il piano inclinato verso altre sconfitte è pronto, adesso la squadra deve tirare fuori il carattere e le qualità mostrate a "San Siro" nella vittoriosa trasferta contro il Milan per rialzarsi il più alla svelta possibile, evitando di "mollare" così come è capitato lo scorso anno. Nel frattempo il partito del "io l’avevo detto" si ingrossa sempre di più, così come dal carro del Presidente Andrea Agnelli iniziano a scendere tifosi su tifosi.
E’ un fallimento, è già scritto che la sua Juventus non si riprenderà più e che non avrà mai un futuro degno di tal nome.
Forse.

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com

9 commenti:

Giuliano ha detto...

hmmm... non so, secondo me sono Blanc e Montezemolo che portano sfiga
:-)
per il momento assolvo Marotta e Del Neri. Del Neri mi sembrava un po' perso, e poi abbiamo visto che i motivi c'erano, e motivi gravi: mi unisco a te nelle condoglianze, ci sono cose più importanti del calcio e bisogna sempre ricordarsene.
Su Marotta, il giudizio lo dovremo dare per forza di cose fra un anno. Qui c'era una squadra da rifare da capo, una testina come quella di Felipe Melo con Marotta forse non sarebbe mai arrivata alla Juve. E Cavani era sul mercato, ma c'era poco tempo per capire cosa stava succedendo.
Marotta ha perso qualche scommessa, quella su Motta per esempio, altre le ha azzeccate: Krasic, che però è un buon giocatore, non è uno che fa squadra da solo.
Ma qui mi fermo, ormai siamo al "vedremo"...Beccare il quarto posto, a questo punto, è l'unico obiettivo.

Thomas ha detto...

Sì, Giuliano…
Oltre a tutte le altre cose… Penso anch’io portino un po’ sfiga…
;-)

A partire dal pensiero su Del Neri (lo condivido “in toto“) sino al “vedremo” conclusivo, mi trovi completamente d’accordo.
Grazie

Un abbraccio!!!

marco99 ha detto...

Sul carro di Andrea Agnelli ci sono rimasto il tempo di comprendere che non avrebbe fatto nulla di quello che speravo avrebbe fatto.
1. Non ha preso un tecnico di prima fascia.
2. Non ha aperto le borse di uno dei più grandi colossi dell’auto a livello mondiale.
3. Ha dato le chiavi del giocattolo Juve ad un signore che fino a quel momento aveva il fenomeno in provincie sonnacchiose e poco ambiziose. (Marotta)
4. Non ha trattenuto bettega
5. Non ha speso una parola per condannare la devastazione che il cugino Elkann aveva perpetrato impunemente per 4 anni.
6. Non ha cacciato via l’artefice di gran parte dei mali della Juventus, tale mister Pallinà (come lo chiamava Marcello Chirico) alias il tennista Blanc.
7. Non ha (ancora) fatto saltare il tavolo davanti alle aggressioni dei fischietti che si susseguono incessanti ogni turno.

Sono sceso per questo.
Cosa chiedo?
Che ricostruisca la vera Juventus affidandosi a chi di calcio o meglio di pallone ne capisce qualcosa.
L’era dei dilettanti allo sbaraglio doveva finire all’epoca di Cobolli detto Gigli presidente.
Rivoglio la dignità che mi è stata strappata criminalmente cinque anni fa, poi potrò anche non vincere, ma la rivoglio e la esigo!

Un abbraccio

Giuliano ha detto...

Eh sì, Bettega era ed è la Juve. Marco99 ha ragione su tutto. Potrei aggiungere questo: che la Fiat con l'Italia ha chiuso da tempo, la decisione è stata presa anni fa, e Marchionne sta solo divertendosi alle nostre spalle. Lui è quello che ci mette la faccia, per questo lo pagano così tanto. (ma qui sto uscendo dal mondo del calcio...)

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con Marco99, anche io. E' chiaro che se Andrea Agnelli dovesse smentirmi con i fatti sarei il primo a chiedere scusa e ad ammettere il mio errore, ben contento di farlo e di insultarmi anche da solo guardandomi allo specchio. Ma viste le premesse e visto come la società sta muovendosi in questa finestra di mercato invernale, dove, invece di compiere due o tre acquisti eccellenti che, se si fossero rivelati decisivi per il raggiungimento del nostro obiettivo (la Champions), le avrebbero permesso di limitare al minimo la campagna acquisti estiva, che avrebbe potuto limitarsi anche all'acquisto di un solo vero fuoriclasse, si limita a cercare l'occasione per prendere gli scarti degli altri, non cè molto da stare allegri.

Danny67

JUVE 90 ha detto...

Io sono d'accordo con Thomas: fiducia totale a Marotta, in estate aveva preso anche Di Natale e Boriello, poi quando questi, per un motivo o per un altro, hanno rifiutato, c'è stato chi ha festeggiato!

Marco: quale sarebbe un altro dirigente più competente di Marotta? Io non lo trovo. In questo periodo l'ultima cosa che può fare la fiat è aprire i cordoni per la Juventus. Proprio l'ultima cosa...

IoJuventino ha detto...

Marotta ha azzeccato parecchie scelte. Ne ha sbagliate poche. In due mesi di calciomercato non poteva rivoltare la squadra. Ha solo iniziato a farlo.

Del Neri ha fatto un discreto lavoro, ma come per Ferrara l'anno scorso, se sei costretto a giocare con Amauri Grygera e altri cadaveri, allora i risultati non possono essere diversi da quelli attuali.

Rispetto agli anni scorsi si è visto un altro carattere e i soliti limiti. Quelli difensivi, con Chiellini e Bonucci possono essere risolti facilmente, con due buoni terzini, magari la crescita di De Ceglie e Sorensen. E il rientro di Buffon.

Aquilani e Felipe Melo, fino all'espulsione, la prima dopo una 20ina di partite, erano una coppia formidabile. Uno costruiva e uno distruggeva. Una flessione ci può stare.

Marchisio e Krasic sono stanchi? Perché, non dovrebbero esserlo? Hanno tirato la carretta senza prendere fiato.

L'attacco non può sostenersi sulle gambe di Del Piero (36 anni) e Toni (neo arrivato e che certo non garantisce corsa e contropiede). Come sta Iaquinta? E che fine farà Amauri? E chi potrà arrivare dal mercato?

Thomas ha detto...

Eccomi…

@marco99: ho letto i tuoi “punti”
;-)

Ti provo a rispondere per quelle che sono le mie opinioni.
Poi, ovviamente, essendo tali, sono solo espressione del mio modo di vedere il calcio. Magari sbagliate, ci mancherebbe

Chiedo scusa agli altri se per una sera concentro “tutto” su quanto ho da dire su quello che ha scritto lui, ma sono i temi toccati – più o meno – anche dagli altri
Ne approfitto del rapporto consolidato che ho con lui (e del bene che gli voglio) per prendermi qualche libertà che con altri mi verrebbe meno facile fare.
Oltretutto sono stanco morto, sto per andare a nanna…
:-)

1. Capello alla Juventus, ora, non ci sarebbe tornato neanche morto. Se un tecnico di prima fascia è Benitez, mi tengo Del Neri tutta la vita
2. ma come si può pensare di aprire i cordoni della FIAT (o Exor) adesso? I soldi da spendere ci dovrebbero essere a breve (non certo “montagne”), ma a parte qualche sceicco chi sta investendo in questo momento nel mondo del calcio?
3. vale per i dirigenti quello che succede per i calciatori: se uno nasce nel Monza non potrà mai andare alla Juventus, al Milan o all’Inter? Luciano Moggi da dove era partito? Come si fa a giudicare in via definitiva l’operato di Marotta adesso?
4. guarda che non è stato Andrea Agnelli a non trattenere Bettega, ma Bettega a sbagliare a tornare anticipatamente alla Juventus. Avesse atteso ancora qualche tempo, probabilmente – adesso - sarebbe in dirigenza. Non hai mai sentito parlare di una chiacchierata a casa dell’attuale Presidente tra lui, sua madre e l’ex “Bobby-gol” prima che decidesse di rientrare a dicembre del 2009? Bettega che torna tra le braccia di chi lo ha “mollato” e “accusato”? Sai del rapporto che c’è tra Andrea Agnelli e Giraudo? Cosa pensi gli abbia detto l’ex componente della Triade di questo fatto? Viene difficile pensare che una volta insediatosi se lo potesse tenere accanto a sé. Te lo dice uno che – a suo tempo - aveva scritto un articolo nella speranza che non lo mandassero via. Il mio era un “grido” di dolore (http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=21157)

Thomas ha detto...

5. Marco, ma come può parlare contro suo cugino? Ma ci rendiamo conto che se alla Juventus ora non danno calci di rigore (pure stasera contro il Catania.. ) a meno che qualcuno non spari su un nostro calciatore è perché la Federazione sta assumendo un atteggiamento mafioso contro Andrea Agnelli? Il Presidente è arrivato e in pochi mesi (assistito da Briamonte) ha mandato a ramengo i contratti dei calciatori nel nostro paese: basta “solo onori”, ma “onori e oneri”. Ha definito Calciopoli un processo “ridicolo”, sta aspettando l’esito di Napoli per richiedere i due scudetti, nel frattempo si è mosso per togliere all’Inter quello del 2006. “Chi” avrebbe fatto qualcosa in più di lui e “come”? Perdonami, ma se fosse arrivato uno sceicco carico di soldi che avesse comprato giocatori a destra e a manca, secondo te si sarebbe preoccupato di sistemare anche la questione “Farsopoli”? Perché se avessimo preferito questo allora vorrebbe dire che anche il nostro passato è “acquistabile”, che di quello che è successo ce ne saremmo fatti una ragione. Bastava arrivasse un pirla con un turbante in testa e chissenefrega di quei due scudetti. Marco, se avesse detto una parola, fosse stata soltanto una, adesso non sarebbe lì dov’è. Lui è stato “vittima” di Calciopoli. L’hanno spedito ad organizzare tornei di golf perché non turbasse certe trattative
6. di questo punto non posso parlare. Sono venuto a conoscenza di alcune notizie che non posso divulgare. Agnelli si è mosso anche qui, tranquillo. Ne vedrai i risultati. Lascia perdere il perché non l’hanno ancora mandato via: ma tu credi che Blanc stia lavorando, adesso? Solo perché lo vediamo allo stadio seduto accanto a Marotta e Paratici? ;-) Se in Italia è difficile mandare via un operaio o un impiegato che non fa il proprio dovere, come possiamo (io per primo) credere che sia facile allontanare uno che non riconosce i propri errori e non rinuncia ad un centesimo che sia uno?
7. ti ho risposto al punto 5

Guarda, ora ti allego queste dichiarazioni che un giornalista conosciuto ha fatto nel corso degli ultimi mesi sulla nostra Juve, per vedere come è difficile tenere mantenere sempre le proprie idee anche di fronte a risultati contrastanti:

5/9/09
Il mercato della Juventus è stato molto buono. I dirigenti bianconeri hanno portato a casa degli ottimi giocatori: penso che sicuramente potrà dar molto fastidio all'Inter

4/12/09
Melo non è un regista, è un difensore

1/7/10
Melo per esempio non è assolutamente un giocatore da Juventus, anche nel Brasile sta facendo davvero molto male. Uno come lui andrebbe bene per una squadretta da Serie B.

1/11/10
le sontuose prestazioni di Marchisio e Felipe Melo, quest’ultimo riportato finalmente nel suo giusto ruolo da mediano, come da un anno vado a ripetere

7/1/11
Assurdo pensare di affidare uno dei ruoli più delicati della squadra ad un giocatore tanto instabile quanto inadeguato anche tecnicamente per poterlo ricoprire con risultati soddisfacenti.



Sulla squadra:
6/9/10
avrei preso 2 giocatori e non 10-11

9/1/11
Se la Juve, anziché comprare 12 giocatori, ne avesse presi soltanto 4

Lo sai chi è questo giornalista?
Luciano Moggi.

Troverai questi spunti nel sito “Ciao Juve”, è tra quelli amici del blog. E’ fatto veramente molto bene. Chi lo gestisce non vede (attualmente) di buon occhio Moggi, cosa che a me – come sai – non succede.
Lo stimavo e lo continuo a stimare moltissimo. Ma siamo essere umani. E sbagliamo tutti.
Pure lui.

Un abbraccio di cuore a te (stavolta nel week end ci sentiremo) e agli altri