giovedì 24 gennaio 2013

La Juve e il tabù della Lazio

 
Accolto con rammarico lo sfortunato pareggio racimolato nella gara di andata delle semifinali di Coppa Italia, Antonio Conte ha voluto togliersi un sassolino dalla scarpa: “La Lazio è una grande squadra, ma in campionato e questa volta è stata anche molto fortunata”. Dal 1995 ad oggi le due formazioni hanno incrociato le loro strade nella coppa nazionale in altre cinque occasioni. Soltanto nella prima di queste Madama è riuscita a passare il turno, mentre nelle altre quattro è stata eliminata o comunque sconfitta dai rivali: nei quarti di finale (2000), in semifinale (1998 e 2009) e nella doppia finale del 2004.
 
Considerando il successo dei biancazzurri nella Supercoppa Italiana del 1998 e lo scudetto conquistato in rimonta nel 2000 a scapito dei bianconeri, a questo punto ci sono più elementi validi che porterebbero a definire la Lazio come una vera e propria bestia nera della Juventus. La partita appena disputata rievoca alla Vecchia Signora il ricordo di un'altra gara del suo passato, giocata contro lo stesso avversario ma dal risultato finale diverso. Si tratta di un match di serie A svoltosi a Torino, al vecchio stadio “Delle Alpi”, il 7 maggio del 1995. Dopo aver schiacciato la Lazio nella propria metà campo per lunghi tratti dell'incontro, Madama era stata successivamente punita per ben tre volte: Di Matteo, Boksic e Venturin consentirono agli ospiti di ottenere una vittoria che aveva il sapore dell'incredibile.
 
A fine gara Gianluca Vialli non riusciva a darsi una spiegazione di quanto accaduto sul terreno di gioco: “Se non l'avessi giocata, questa partita, non riuscirei a credere che sia finita così”. Passando dal fioretto alla sciabola, furono certamente più incisive le polemiche sorte tra Umberto Agnelli e Zeman: all'osservazione maliziosa del primo (“Ma non era Zeman che ci chiamava fortunati?”), fece poi seguito la risposta piccata del secondo (“Sono contento che anche Agnelli si renda conto che non è solo una questione di palle: serve anche la fortuna...”). L'incontro successivo di quel campionato avrebbe poi portato Madama a esibirsi al “Luigi Ferraris” di Genova contro i rossoblù, curiosamente gli stessi avversari dei bianconeri nell'anticipo serale previsto per sabato prossimo a Torino.
 
All'ora dell'aperitivo, invece, la Lazio affronterà il Chievo. A questo proposito Conte si è lasciato andare ad un altro sfogo verbale nella pancia dello “Juventus Stadium”: “È la seconda volta che noi giochiamo a quell’ora, e la Lazio alle 18.00, e tutte e due abbiamo poi la Coppa Italia, in settimana. Io lo chiedo, ma nessuno mi risponde”. Prima della ripresa della serie A il mondo bianconero ha avuto modo di celebrare due eventi importanti che lo riguardano: il decennale della scomparsa di Gianni Agnelli (24 gennaio) ed il rinnovo contrattuale di Gianluigi Buffon.
 
Stuzzicato su alcuni temi di attualità, nel luglio del 2001 l'Avvocato – durante un viaggio di cortesia in Russia per salutare l'amico Juan Antonio Samaranch, prossimo a lasciare la presidenza del CIO – aveva risposto ai cronisti presenti sul posto parlando a ruota libera di calcio: “Zidane? Ci mancherà, non c'è ombra di dubbio, ma se dopo cinque anni, anche per fare piacere alla moglie, che è lecito, uno vuole cambiare... non mi piace trattenere chi se ne vuole andare. La Roma? Non credo vincerà uno scudetto sino al 2012. Il ciclo della Lazio, d'altronde, è durato 2-3 anni”. Zeman, oggi allenatore dei giallorossi, non ha avuto il tempo necessario a disposizione per smentire a posteriori la tesi sostenuta dall'Avvocato. Come detto in precedenza eravamo nel 2001, due settimane prima di quell'intervista Gianluigi Buffon si era trasferito dal Parma alla Juventus.
 
Ora che ha appena allungato il suo matrimonio con la Vecchia Signora (fino a giugno del 2015) il portiere della nazionale si è lasciato andare ad una confessione riguardo il suo passato: “Quando arrivai alla Juve la mia prima preoccupazione era capire se ero adeguato a questo livello”. Ripensando è tutto quello che è accaduto in questi anni le sue parole riescono a strappare un sorriso.
 
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2 commenti:

Danny67 ha detto...

Ricordo benissimo le partite di cui parli relative al campionato 1995, anno in cui tornammo a vincere lo scudetto dopo nove anni di astinenza, il primo di Marcello Lippi. Purtroppo comunque è così, la lazio è una specie di bestia nera per noi. Speriamo di invertire la tendenza.

Thomas ha detto...

Quella partita fu incredibile, Danny.
Un assalto continuo, i giocatori sembravano avere la bava alla bocca dalla voglia di segnare che mostravano sul campo.

E infatti vinsero gli altri...
;-)

Alla lunga, però, il gioco paga...

Un abbraccio!!!