Accolto con rammarico lo sfortunato
pareggio racimolato nella gara di andata delle semifinali di Coppa Italia, Antonio Conte ha voluto togliersi un
sassolino dalla scarpa: “La Lazio è una grande squadra, ma in campionato e
questa volta è stata anche molto fortunata”. Dal 1995 ad oggi le due formazioni
hanno incrociato le loro strade nella coppa nazionale in altre cinque
occasioni. Soltanto nella prima di queste Madama è riuscita a passare il turno,
mentre nelle altre quattro è stata eliminata o comunque sconfitta dai rivali:
nei quarti di finale (2000), in semifinale (1998 e 2009) e nella doppia finale
del 2004.
Considerando il successo dei
biancazzurri nella Supercoppa Italiana del 1998 e lo scudetto conquistato in
rimonta nel 2000 a scapito dei bianconeri, a questo punto ci sono più elementi
validi che porterebbero a definire la Lazio come una vera e propria bestia nera
della Juventus. La partita appena disputata rievoca alla Vecchia Signora il
ricordo di un'altra gara del suo passato, giocata contro lo stesso avversario
ma dal risultato finale diverso. Si tratta di un match di serie A svoltosi a
Torino, al vecchio stadio “Delle Alpi”, il 7 maggio del 1995. Dopo aver
schiacciato la Lazio nella propria metà campo per lunghi tratti dell'incontro,
Madama era stata successivamente punita per ben tre volte: Di Matteo, Boksic e
Venturin consentirono agli ospiti di ottenere una vittoria che aveva il sapore
dell'incredibile.
A fine gara Gianluca
Vialli non riusciva a darsi una spiegazione di quanto accaduto sul terreno
di gioco: “Se non l'avessi giocata, questa partita, non riuscirei a credere che
sia finita così”. Passando dal fioretto alla sciabola, furono certamente più
incisive le polemiche sorte tra Umberto
Agnelli e Zeman: all'osservazione maliziosa del primo (“Ma non era Zeman
che ci chiamava fortunati?”), fece poi seguito la risposta piccata del secondo
(“Sono contento che anche Agnelli si renda conto che non è solo una questione
di palle: serve anche la fortuna...”). L'incontro successivo di quel campionato
avrebbe poi portato Madama a esibirsi al “Luigi Ferraris” di Genova contro i
rossoblù, curiosamente gli stessi avversari dei bianconeri nell'anticipo serale
previsto per sabato prossimo a Torino.
All'ora dell'aperitivo, invece, la Lazio
affronterà il Chievo. A questo proposito Conte si è lasciato andare ad un altro
sfogo verbale nella pancia dello “Juventus Stadium”: “È la seconda volta che
noi giochiamo a quell’ora, e la Lazio alle 18.00, e tutte e due abbiamo poi la
Coppa Italia, in settimana. Io lo chiedo, ma nessuno mi risponde”. Prima della
ripresa della serie A il mondo bianconero ha avuto modo di celebrare due eventi
importanti che lo riguardano: il decennale della scomparsa di Gianni Agnelli (24 gennaio) ed il
rinnovo contrattuale di Gianluigi Buffon.
Stuzzicato su alcuni temi di attualità,
nel luglio del 2001 l'Avvocato – durante un viaggio di cortesia in Russia per
salutare l'amico Juan Antonio Samaranch,
prossimo a lasciare la presidenza del CIO – aveva risposto ai cronisti presenti
sul posto parlando a ruota libera di calcio: “Zidane? Ci mancherà, non c'è
ombra di dubbio, ma se dopo cinque anni, anche per fare piacere alla moglie,
che è lecito, uno vuole cambiare... non mi piace trattenere chi se ne vuole
andare. La Roma? Non credo vincerà uno scudetto sino al 2012. Il ciclo della
Lazio, d'altronde, è durato 2-3 anni”. Zeman, oggi allenatore dei giallorossi,
non ha avuto il tempo necessario a disposizione per smentire a posteriori la
tesi sostenuta dall'Avvocato. Come detto in precedenza eravamo nel 2001, due
settimane prima di quell'intervista Gianluigi Buffon si era trasferito dal
Parma alla Juventus.
Ora che ha appena allungato il suo
matrimonio con la Vecchia Signora (fino a giugno del 2015) il portiere della
nazionale si è lasciato andare ad una confessione riguardo il suo passato: “Quando
arrivai alla Juve la mia prima preoccupazione era capire se ero adeguato a
questo livello”. Ripensando è tutto quello che è accaduto in questi anni le sue
parole riescono a strappare un sorriso.
2 commenti:
Ricordo benissimo le partite di cui parli relative al campionato 1995, anno in cui tornammo a vincere lo scudetto dopo nove anni di astinenza, il primo di Marcello Lippi. Purtroppo comunque è così, la lazio è una specie di bestia nera per noi. Speriamo di invertire la tendenza.
Quella partita fu incredibile, Danny.
Un assalto continuo, i giocatori sembravano avere la bava alla bocca dalla voglia di segnare che mostravano sul campo.
E infatti vinsero gli altri...
;-)
Alla lunga, però, il gioco paga...
Un abbraccio!!!
Posta un commento